Lo stile del numero 7 del Manchester United
Ora è il turno di Mason Mount
07 Luglio 2023
Se c'è una cosa su cui possono andare d’accordo un tifoso del Liverpool e uno del Manchester United è la loro comune venerazione per la maglia numero 7. Entrambi i club possono vantare dei 7 di vero spessore, e per coincidenza, entrambi vedranno due nuovi giocatori che cercheranno di onorare questo iconico numero a partire dalla prossima stagione. Quando Luis Díaz ha deciso di cambiare maglia - passando dal 23 al 7 - è stato naturale voler dare un’occhiata alla storia di questo glorioso numero a Liverpool. Ora che Mason Mount ha fatto lo stesso dopo il suo arrivo allo United, è altrettanto doveroso analizzare come lo stile del numero 7 dei Red Devils si sia sviluppato nel corso dei decenni.
George Best - spirito libero e incontrollabile
Il giocatore più riconoscibile dei suoi tempi, George Best gettò le basi della leggenda del numero 7 a Manchester grazie a un talento senza precedenti, ma fu proprio il suo carattere fuori dal campo a rendere la maglia numero 7 un’icona. Best era una rockstar che faceva il calciatore di giorno, famoso per il suo stile di vita da playboy incontenibile che andava di pari passo con i suoi soprannomi "The Fifth Beatle" o "El Beatle". Con il passare del tempo e la crescita della sua fama, il look di Best cambiò drasticamente e abbandonò il taglio di capelli "a spazzola" stile Beatles per una versione più lunga e scompigliata, e la sua famosa barba incolta. Fu così che da playboy, Best passò ad assomigliare a un hippie su un campo da calcio. Incarnava appieno il movimento controculturale che si protrasse per tutti gli anni ‘60, sfidando l'immagine sobria e tranquilla che la gente aveva dei calciatori. Fu la prima vera star di questo sport.
Eric Cantona - straniero esotico
È quasi impossibile immaginare Eric Cantona senza il suo iconico colletto alzato. Numero 7 sulla schiena, testa rasata, colletto indossato diversamente da tutti gli altri. Questo era Cantona, un giocatore unico con un look unico. Il francese fu uno dei, se non il primo top player straniero in Inghilterra, e portava con sé un fascino esotico rafforzato dal suo colletto e dalla sua personalità pomposa e arrogante. Tralasciando le sue grandi prestazioni, fu il suo carattere a renderlo un vero cult hero, il che elevò ulteriormente lo status della maglia numero 7.
David Beckham - il bello degli anni '90
Lo stile di David Beckham non necessita presentazioni. Uno dei volti calcistici più riconoscibili fuori dal campo, Becks fu un'icona della pop culture e della moda durante i suoi tempi come numero 7 dello United. Questo, unito al suo talento, rese alcune maglie del Manchester United delle vere e proprie gemme per ogni collezionista che si rispetti. Vengono in mente le maglie Umbro x SHARP e Nike x Vodafone. La capacità di Beckham di essere contemporaneamente una star calcistica e mediatica non aveva eguali, grazie ai numerosi tagli di capelli come la buzzcut o il mohicano. Tuttavia, fu la sua frangetta a tendina a trasmettere maggiormente quell'energia puramente anni '90 che avrebbe potuto garantirgli un posto in una boyband.
Cristiano Ronaldo - superstar appariscente
L'ultimo vero grande 7 dello United. Come si può dimenticare il suo look con quel numero iconico sulla schiena? Capelli gellati, Mercurial ai piedi, calzettoni lunghi e nastro alle caviglie - vera superstar degli anni 2000. Si distinse anche per la scelta di indossare le maniche lunghe, che da allora divennero un punto fermo del look del portoghese. Il periodo in cui Ronaldo fu al servizio dello United con il 7 sulla schiena fu quando iniziò ad affermarsi come forza commerciale. Un fuoriclasse che, come Beckham, aveva il potenziale per attirare attenzione mediatica fuori dal campo. La reputazione mondiale di CR7 oggi va ben oltre il calcio, ma le sue origini, così come il suo soprannome ancora ricordano il glorioso numero 7 dei Red Devils.
I flop degli anni 2010
Per quanto riguardo l'estetica degli anni 2010, il numero 7 non ha trovato un vero degno erede. Tra Michael Owen, Antonio Valencia, Ángel Di María, Memphis Depay, Alexis Sanchez e Edinson Cavani, la pressione del numero ha mietuto diverse vittime. Nessuno di loro infatti è riuscito a reggere il peso di questa maglia, costringendo i tifosi a rifugiarsi nella nostalgia di tempi migliori, quando il 7 dello United dominava il panorama del calcio europeo. Un decennio da dimenticare per il numero 7, e ora che ci avventuriamo negli anni venti, speriamo che Mount possa riportare un po' di qualità a questo simbolo della grandezza dei Red Devils.