La storia dimenticata delle Kappa Kombat Woman
Non tutti sanno che uno dei modelli più celebri dei primi anni 00 era stato realizzato anche per la nazionale femminile
02 Novembre 2023
I kit Kappa Kombat sono considerati un momento di trasformazione nella storia del calcio moderno. Rivoluzionando completamente il design dell'epoca, la collaborazione tra il marchio e Lycra diede vita a un kit aderente al corpo ed estremamente elastico, in pieno contrasto con il look oversize dell'epoca. Dal punto di vista visivo, il kit è stato completamente ripulito, privilegiando la funzione rispetto alla forma; il principale elemento decorativo è costituito dalle cuciture invertite, realizzate con un filo più scuro rispetto al colore principale del corpo. I kit sono diventati in poco tempo dei cult e il loro status di icona fa parte nel folklore del collezionismo, con la gamma Kombat che continua ad andare forte ancora oggi, evolvendosi con piccole modifiche di anno in anno a distanza di oltre 20 anni.
C'è però un capitolo della storia originale di Kombat che è sfuggita alla catalogazioni. Periodicamente compare su eBay o presso i rivenditori di magliette vintage, spesso elencata in modo errato o con un nome confuso, come ad esempio "maglia Italia Kappa 2000 - versione con colletto", è una variante della maglia Kombat con sottili differenze rispetto all'originale. È diventato un modello sinonimo della nazionale italiana che ha debuttato con la gamma di kit per Euro 2000, fino a diventare una delle maglie più apprezzate anche grazie ai calciatori che l'hanno indossata. Ciò che è stato poco celebrato è la gamma Kombat progettata per la Nazionale italiana femminile per la campagna di Euro 2001. Presentata in sordina come "Kombat Woman", Kappa ha dichiarato che si trattava della "prima divisa da calcio nata per soddisfare le esigenze sportive delle atlete", in un'epoca in cui le uniformi femminili erano ampiamente trascurate e non consideravano le diverse necessità. Secondo calciodonna.it, l'unica fonte che sembra aver riportato il lancio online, i cambiamenti significativi includono:
"Inserti laterali che sottolineano il punto vita, lusingando la figura, ma mentre nella versione maschile si trasformano in maniche raglan che valorizzano le spalle, nella versione femminile proseguono fino ad allargarsi nelle maniche. Grazie anche al nuovo tessuto bielastico utilizzato da Robe di Kappa, al bordo inferiore arrotondato che permette una perfetta vestibilità, Kombat Woman si adatta perfettamente al corpo femminile, enfatizzando i punti vita e il busto e permettendo allo stesso tempo un'ampia libertà di movimento. Il girocollo della versione maschile ha lasciato il posto a un colletto più grazioso e confortevole. Chiunque abbia assistito alla partita Italia-Portogallo del 18 ottobre 2000 ha potuto notare la notevole differenza tra l'abbigliamento degli atleti portoghesi infagottati nella maglia tradizionale e quello degli italiani".
Le immagini del kit in azione sono difficili da trovare, ma non si può fare a meno di essere attratti dai sottili dettagli una volta che si iniziano a notare le differenze: la vestibilità più ampia, i polsini definiti alla fine delle maniche e il colletto che non si capisce se sia davvero un colletto. Ma anche l'assenza delle tre stelle che simboleggiano le vittorie della Coppa del Mondo maschile sulla manica. Un vero e proprio kit pensato per la squadra femminile, che fino ad allora aveva indossato lo stesso identico kit degli uomini, stelle comprese. Sfortunatamente, le Azzurre uscirono dalla fase a gironi nel 2001 nonostante la vittoria nella partita d'esordio e sembra che abbiano indossato questi kit fino a quando PUMA non iniziò a produrre per l'Italia nel 2003. È difficile stabilire se sia stato fatto un vero e proprio lancio commerciale, quindi è molto probabile che molte delle versioni in circolazione siano indossate in partita, soprattutto perché molte di quelle disponibili per l'acquisto sono dotate di un numero già applicato. Un vero pezzo da collezione.