Ajax e Lione: anatomia di una caduta
Come due club dell'élite europea si sono trovati dentro un incubo
15 Novembre 2023
Il peso delle aspettative è gravoso. Nel calcio, questo peso è sentito forse in misura maggiore che in qualsiasi altro sport. Diversi fattori contribuiscono a creare tale livello di aspettativa: i successi storici e attuali del club, le dimensioni della tifoseria e la reputazione che si porta dietro la squadra. Nei primi mesi della stagione calcistica europea, due club in particolare hanno avuto difficoltà a raggiungere il livello richiesto dal loro blasone e dalla loro storia, una difficoltà esacerbata dall'enorme peso delle aspettative riposte dai loro tifosi, da loro stessi e dalla più ampia comunità calcistica mondiale. L'Ajax e il Lione, in misura diversa, stanno deludendo oltre misura, rischiando che questa non sia solamente una stagione storta ma una che possa compromettere la loro gloriosa storia. Mentre la pausa internazionale ha portato una tregua molto gradita alle squadre, analizziamo cosa è successo e se possono o meno invertire la loro attuale traiettoria negativa.
Ajax: La crisi del modello
Con tutto il rispetto per il Lione, l'Ajax è senza dubbio il club storicamente più significativo tra i due, per ragioni che non hanno bisogno di spiegazioni. L'Ajax è la patria della filosofia calcistica, del gioco dinamico d'attacco dove ogni giocatore è in grado di interpretare tutti i ruoli secondo i dettami del calcio totale. L'Ajax è abituato a dominare il campionato olandese, misurando poi la sua ambizione in campo internazionale, dov'è ancora una delle squadre più rispettate in Europa. In questa stagione però il modello Ajax, che ha fatto scuola nel mondo per decenni, sta mostrando le sue crepe e le debolezze strutturali. I 36 volte campioni d'Olanda, al momento in cui scriviamo, hanno vinto solo tre delle dodici partite iniziali, ottenendo giusto 12 punti. Dopo la semifinale di Champions League ottenuta nel 2018-19, con Ten-Hag in panchina e un gruppo di giovani di grande talento in campo, la squadra di Amsterdam non è più riuscita a lanciare un ciclo vincente. Dopo aver volato troppo vicino al sole con un notevole mix di giovani talenti di livello mondiale e professionisti esperti, la delusione per la sconfitta ha impedito una nuova rinascita.
Da allora l'Ajax ha mantenuto la sua natura ciclica, vendendo giovani talenti di prima qualità per cifre significative e tornando ad attingere all'accademia con un sostituto già pronto. Tuttavia, questi sostituti sono diminuiti rispetto a talenti di primo piano come Matthais De Ligt, Donny Van De Beek e Frenkie De Jong, tra i tanti. Inoltre, cosa forse ancora più importante, i trasferimenti in entrata non hanno avuto l'impatto previsto, e molti sostengono che l'identificazione dei talenti non stia funzionando. Ad esempio, Steven Bergwijn è stato acquistato per 30 milioni di euro dopo aver faticato con gli Spurs e non è riuscito a raggiungere i livelli previsti. Certo, non è l'unica ragione delle loro difficoltà, ma è un esempio perfetto di come le cose stiano andando male.
A questo si aggiunge un carosello di importanti membri dello staff che lasciano il club (o vengono licenziati): Sven Mislintat, Klaas-Jan Huntelaar, Pier Eringa, Marc Overmars, un senso di instabilità ha pervaso il club. La nomina di Maurice Steijn doveva servire a stabilizzare la nave, ma dopo il peggior periodo di forma dal 1954 e le massicce proteste dei tifosi che hanno portato alla sospensione delle partite in due occasioni, è stato prontamente rimosso dal suo incarico, lasciando l'Ajax in zona retrocessione con soli cinque punti. Ora, l'ex giocatore dell'Ajax Hedwiges Maduro è in carica ad interim e i risultati sono marginalmente migliorati, anche se l'Ajax è lontano dal livello che ci si aspetta. Le sconfitte consecutive contro il Brighton in Europa e il 5-2 inflitto agli acerrimi rivali del PSV hanno comprensibilmente messo in ombra le vittorie interne contro Heerenveen e FC Volendam.
Per riprendersi, l'Ajax potrebbe aver bisogno di più di una stagione, sempre che riesca a salvarsi da questa. Dopo che la scelta di dare in mano l'intera filiera a Sven Mislintat, ex responsabile dello scouting di Borussia Dortmund e Arsenal, oltre che Direttore Sportivo dello Stoccarda, è fallita con quest'ultimo allontanato dal suo ruolo dopo neanche quattro mesi, l'Ajax deve trovare un nuovo modo per rilanciare il suo storico vivaio. I giovani devono essere coltivati e tenuti per un periodo leggermente più lungo di quanto fatto finora, o almeno fino a quando non ci saranno dei sostituti adeguati, e devono essere guidati da un allenatore con una filosofia affine a quella del club. Tuttavia, dopo essere usciti dalla zona retrocessione, la minaccia di affondare all'inizio della stagione sembra essersi attenuata. Questa stagione può essere una delusione schiacciante, ma l'Ajax non retrocederà a meno che non accada qualcosa di drasticamente negativo. Lo stesso, però, non si può dire per il Lione.
L'incubo Lione
L'immagine che ha incorniciato l'inferno che sta vivendo l'Olympique Lyonnais è la fotografia di Fabio Grosso, appena appuntato nuovo allenatore, con la faccia sanguinante a causa del lancio di sassi contro il bus della squadra. Una contestazione che è sfociata nella violenza e nel caos, due caratteristiche che raccontano bene l'assurda storia che sta vivendo ora il club sette volte campione di Francia. Al momento in cui scriviamo, il Lione ha appena ottenuto la prima vittoria della stagione grazie al gol di Jake O'Brien al 67° minuto. Questo risultato non allevia le difficoltà del Lione, che si trova all'ultimo posto della Ligue1 a cinque punti dalla zona retrocessione. Considerando la storia della squadra, il suo talento e qualità in rosa, nonché la loro recente partecipazione alla semifinale di Champions League, questa difficoltà è in qualche modo senza precedenti. Cosa sta succedendo?
Per brevità, l'approccio migliore è quello di un rapido riassunto. Il club non è riuscito a classificarsi tra le prime quattro della Ligue 1 dal 2019, una tendenza preoccupante, che è stato acerbato dall'annullamento dell'intero campionato a causa della COVID. Tale decisione ha colpito il Lione in modo particolarmente duro, che stava già vivendo una complessa instabilità manageriale. Il Lione ha avuto sei allenatori in quattro stagioni, nessuno dei quali ha saputo raddrizzare la rotta. Come l'Ajax, il Lione ha venduto talenti chiave e non è riuscito a trovare sostituti adeguati. Tanguy Ndombele, Nabil Fekir, Ferland Mendy, Maxwell Cornet, Bruno Gumimaraes, Malo Gusto, Lucas Paqueta, Bradley Barcola e Castello Lukeba hanno trovato una nuova sistemazione.
Ma il problema più significativa è stato il passaggio di proprietà dallo storico proprietario Jean-Michel Aualas all'americano John Textor, che ha stabilito un record acquistando il Lione per 900 milioni di euro. Ad Aualas era stato promesso un ruolo presidenziale onorario che sarebbe durato tre anni, ma le controversie in seno al consiglio di amministrazione lo hanno visto lasciare il suo posto dopo soli quattro mesi. Al momento in cui scriviamo, Aulas è ancora un azionista di minoranza del Lione e ha criticato a gran voce la nuova proprietà, intraprendendo attualmente un'azione legale contro Textor. A causa del debito di oltre 300 milioni di euro, la DNCG ha limitato la capacità del club sul mercato, di fatto bloccando gli acquisti che dovevano sostituire i numerosi calciatori partiti nelle ultime stagioni. Così il tentativo di trovare gemme nascoste e di farle diventare stelle è fallito, condannando il Lione ad una chiara mancanza di talento in rosa.
Per il Lione, a differenza dell'Ajax, la retrocessione è un problema serio. La squadra attuale è, almeno sulla carta, abbastanza buona da evitare tale pericolo, ma il calcio raramente si attiene a quanto scritto sulla carta. Il Lione dovrà tirare fuori la spada dalla roccia se vuole riacquistare una parvenza di credibilità in questa stagione, una stagione che sarà probabilmente condizionata dall'oscura nube grigia della retrocessione che aleggia sul club. L'Ajax può contare sulla qualità della sua squadra, seppur carente, per evitare la retrocessione e sperare di ritrovare un po' di slancio a livello nazionale, mentre il Lione ha molto lavoro da fare.