PUMA cancella la sponsorship con la federcalcio israeliana
La mossa decisa più di un anno fa non sarebbe legata all'attuale guerra
12 Dicembre 2023
È ufficiale: il 2024 segnerà la fine dell'accordo contrattuale tra PUMA e l'IFA, l'associazione calcistica israeliana. In merito alla situazione, il supplier tedesco ha puntualizzato - tramite una nota ufficiale - come la decisione era stata presa già da tempo, e non ha alcuna relazione con la situazione bellica che vede coinvolte Israele e Palestina. Stando a quanto riporta il TIME, la scelta di interrompere l'accordo risale al 2022, in seguito alla nuova strategia di business di PUMA che prende il nome di fewer-bigger-better. Il nome fewer-bigger-better non è affatto casuale e anzi ci fa intendere che PUMA dovrà sostituire con un'altra squadra il posto lasciato libero dalla Nazionale israeliana, che va ad aggiungersi al termine della partnership tra il marchio tedesco sia con la Nazionale italiana che con quella serba. Sono dunque previste delle importanti novità per PUMA che andranno a definirsi tra fine 2023 e inizio 2024.
Stando a quanto riporta il Financial Times, inoltre, uno dei motivi che avrebbe spinto PUMA a interrompere il contratto con l'IFA riguarda il fatto che i kit della Nazionale israeliana non godrebbero di grande appeal sul mercato. L'annuncio ufficiale della fine della partnership tra le due parti coincide perfettamente con l'aumento delle proteste di attivisti che recentemente hanno preso di mira diversi PUMA store, e che hanno a lungo sostenuto come il brand tedesco potesse in qualche modo sostenere Israele nel conflitto bellico. Il boicottaggio nei confronti di PUMA è iniziato nel 2018, anno in cui PUMA e la Nazionale di calcio israeliana firmarono la loro partnership. Il motivo? Alcuni attivisti hanno sempre affermato che la federcalcio israeliana includa club che hanno sede presso zone della cosiddetta area della West Bank, i quali sono illegali secondo il diritto internazionale.