Perché Hamilton ha scelto la Ferrari
Forse oltre la macchina, c'entra anche la moda
02 Febbraio 2024
Dopo che per tutta la giornata le voci si sono rincorse sempre più insistenti, tra isteria e eccitazione, riguardo l'arrivo di Lewis Hamilton alla Ferrari per il 2025, in serata è arrivata finalmente la conferma direttamente da Maranello. Un terremoto imprevisto che ha spaccato in due il circo F1, e che porterà il sette volte campione del mondo al volante di una Rossa, proprio quello che fu di Michael Schumacher, con l'intento di superarne il record. Hamilton è stato più volte accostato alla Ferrari durante la sua lunga carriera in Formula1, ma ogni volta è sembrato essere più una suggestione di mercato che una vera e propria possibilità e che il pilota britannico sarebbe rimasto a vita in Mercedes, sotto la guida del suo maestro Toto Wolff. Invece l'ambizione di vincere ancora una volta il titolo mondiale e diventare il solo recordman alla guida della più iconica monoposto del circuito deve aver convinto Hamilton ad effettuare questo radicale passo.
Ma non è stata solamente la fame di vittoria e di conquistare l'agognato ottavo titolo sfuggito per colpa di una safety car nel 2021 a convincere Hamilton che fossa la Rossa di Maranello la monoposto giusta per chiudere la carriera. Certo, tra mille difficoltà, la Ferrari è comunque sembrata più competitiva della Mercedes nelle ultime due stagioni, entrambe senza vittoria per Hamilton, e la speranza risiede nel nuovo regolamento che dovrebbe rivoluzionare le gerarchie attuali. Ma per un pilota che ha da poco festeggiato il suo trentanovesimo compleanno e che correrà la sua prima gara in rosso tra poco meno di 400 giorni, c'è anche da pensare a quello che succede fuori dalla striscia d'asfalto. "Chi ha detto che nella vita bisogna fare una sola cosa? Che sei in una scatola e quella è l'unica scatola per te? Io voglio stare in almeno due scatole" disse il pilota britannico in un'intervista rilasciata sul canale ufficiale dell'F1 nel 2015.
A differenza dei suoi colleghi infatti, Hamilton ha saputo crearsi un brand personale anche fuori dall'abitacolo attraverso gli outfit che indossa ogni fine settimana sulla pitlane, rinnovando l'abbigliamento dei piloti di Formula 1 a forza di completi monocromatici. E la sua passione per la moda l'ha portato negli anni prima a collaborare con Tommy Hilfiger, con il quale ha anche sfilato in occasione della London FW del 2020, e successivamente a fondare il suo marchio +44 che ha recentemente lanciato una capsule collection realizzata insieme a Hajime Sorayama. Non è quindi un mistero che Hamilton voglia continuare a seguire le sue passioni anche una volta che la sua carriera da pilota sarà conclusa. E quale luogo migliore per farlo se non l'Italia e la Ferrari, che ha profondamente investito nel suo heritage creando un suo brand di moda che sfila regolarmente alla Milano Fashion Week. Un confronto tra pista e passerella che sicuramente ha giocato un ruolo importante nelle scelte di Hamilton, pronto a calarsi nella realtà del cavallino anche oltre la mansione da pilota.
La Formula 1 infatti ha fatto registrare una sensibile crescita in termini di popolarità e ricavi, grazie alla serie Netflix Drive to Survive e alla scelta di PUMA di appuntare A$AP Rocky come proprio Direttore Creativo, ma anche grazie alla personalità di Hamilton. Il testimonial perfetto per raccontare un nuovo lato dello sport ma anche della Ferrari, che vuole lasciarsi alle spalle alcune stagioni difficili grazie ad un colpo a sorpresa che ha già acceso l'entusiasmo dei suoi tifosi.