Storia ed estetica di Vallecas
E perchè i tifosi del Rayo Vallecano non vogliono un nuovo stadio
27 Febbraio 2024
Ci sono squadre che rappresentano una città, altre che rappresentano una regione e altre che rappresentano un quartiere. Il Rayo Vallecano appartiene a quest'ultima categoria: il quartiere in questione è Vallecas, una zona a sud est di Madrid che fino al 1950 era un comune autonomo prima di essere annesso alla capitale spagnola. E intorno a questi due punti si sta sviluppando una contesa fra i tifosi del Rayo e il Presidente del club Raúl Martín Presa. Nonostante venga spesso descritta come la terza squadra di Madrid dopo Real e Atletico, il Rayo è la squadra di Vallecas e i tifosi da Vallecas non si vogliono spostare. Una presa di posizione doverosa dal loro punto di vista dopo che il presidente Presa ha annunciato la sua volontà di costruire un nuovo stadio per il Rayo, un nuovo impianto che però eventualmente andrebbe costruito lontano dal quartiere Vallecas. Lo ha confermato la Presidente della Comunità di Madrid, Isabel Díaz Ayuso, la quale ha evidenziato come a Vallecas non ci siano siti idonei ad ospitare un nuovo impianto.
Il Rayo Vallecano dal 1976 gioca le sue partite casalinghe al Campo de Fútbol de Vallecas, un impianto che sorge letteralmente al centro di un distretto abitativo. Non è un'esagerazione. È il motivo per cui dietro ad una delle due porte, più precisamente nel lato nord dell’impianto, non è stata costruita una tribuna ma compare un enorme cartellone pubblicitario. Alle sue spalle si stagliano alcuni condomini diventati parte integrante dello stadio dato che è ormai abitudine vedere le finestre tappezzate di bandiere oppure colme di tifosi nel giorno della partita. È un impianto affascinante, unico ma allo stesso tempo anche piccolo e desueto ma soprattutto poco redditizio. Si tratta di un impianto da 14mila posti, la seconda capienza più piccola ne LaLiga dopo Montilivi, ovvero l’impianto dove il Girona gioca le proprie partite casalinghe. È uno stadio che genera pochi introiti e per questo motivo il presidente Presa vuole abbandonarlo per realizzare un nuovo impianto che permetta, almeno a parole, di incassare più soldi e quindi provare a costruire una squadra più competitiva. Il punto è che i tifosi del Rayo non ci sentono da questo orecchio. Lo hanno fatto intendere senza giri di parole in occasione della partita interna contro il Real Madrid dello scorso 18 Febbraio quando hanno estratto dei cartelloni con scritto: "Este es nuestro estadio, no nos moverán", “Questo è il nostro stadio, da qui non ci muoviamo”.
Il Rayo è l’espressione della comunità operaia del quartiere di Vallecas. ll gruppo dei Bukaneros, ovvero il tifo organizzato del Rayo, è una delle poche realtà di ultras di sinistra. Gli Ska-P, una delle band più influenti della scena di ska-punk, sono originari di Vallecas e al Rayo hanno dedicato una canzone. Ma la storia che rappresenta al meglio il legame fra il Rayo e Vallecas risale al 2014 quando la società decise di andare in soccorso di Carmen Ayuso, una signora di 84 anni che venne sfrattata dalla propria abitazione per un debito contratto dal figlio. Il Rayo aiutò la signora Ayuso a trovare una nuova sistemazione facendosi carico dell’affitto per il resto della sua vita. A Vallecas il Rayo non è solo una squadra di calcio, è un riferimento per tutta la comunità che si riconosce nei colori biancorossi.
E anche quest'ultimi sono legati ad una storia particolare che racconta il rapporto del club con Madrid e le sue due altre squadre. Leggenda vuole che nel 1948 l’Atletico Madrid decise di aiutare il Rayo, allora in difficoltà economiche, prestando alcuni dei suoi giocatori in cambio del permesso di poter utilizzare le strutture sportive del Rayo. L’unica clausola inserita nell’accordo fra i due club fu che il Rayo avrebbe dovuto inserire delle tracce di rosso nelle loro divise bianche dell’epoca affinché si distinguessero da quelle del Real Madrid. E fu in quell’occasione che la dirigenza decise di introdurre una barra diagonale rossa al centro della divisa, la franja, un omaggio al River Plate che oggi identifica il Rayo Vallecano in tutto il mondo. A partire da Vallecas e dal suo stadio.