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Perché l’Arsenal utilizza le entry music della WWE?

It’s time to play the game

Perché l’Arsenal utilizza le entry music della WWE? It’s time to play the game

Qualche tempo fa ci chiedevamo se esistesse un rapporto fra il calcio e la WWE, se questi due mondi così apparentemente lontani fossero in qualche modo più vicini di quanto pensassimo. Poi è arrivato The Undertaker, che lo scorso 9 febbraio in Arabia Saudita ha presentato al mondo il trofeo ufficiale della Riyadh Season Cup. In occasione della sfida tra Al Hilal-Al Nassr, il leggendario wrestler è sceso in campo con i costumi di scena, con tanto di entry music funebre e druidi armati di fiaccole, per alzare al cielo la coppa di fronte ad un incredulo Cristiano Ronaldo. E quindi, per tornare al punto iniziale, sì, esiste un rapporto fra il calcio e la WWE ma non serviva il viaggio di The Undertaker  a Riyadh per sancirlo. Sarebbe bastata una trasferta a Londra, più precisamente all'Emirates Stadium ovvero la casa dell’Arsenal. I Gunners, infatti, da qualche anno sono soliti utilizzare le entry music dei wrestler come ultima canzone dell’intervallo prima che le squadre tornino in campo per disputare il secondo tempo.

La genesi di questo legame viene fatta risalire al luglio 2020 quando, complice anche gli stadi vuoti per via della pandemia, ci si accorse che i giocatori dell’Arsenal tornarono in campo sulle note di “The Game” ovvero l’iconica canzone interpretata dai Motörhead per Triple H. La voce rauca di Lemmy Kilmister accompagnata dal suo basso distorto squarciava l'irreale silenzio dell’Emirates creando una situazione surreale se paragonata all’immagine a cui viene associata questa canzone, ovvero un wrestler con look da biker e fisico da bodybuilder che sputa acqua verso l’alto e poi in favore di camera mentre è avvolto da un cono di luce. Le immagini dell’Emirates hanno fatto immediatamente il giro dei social tanto che persino Triple H, nel frattempo diventato COO della WWE, ha commentato la vicenda divertito: “Quale miglior canzone migliore da far risuonare a tutto volume se non Lemmy che urla "It’s time to play the game"?”. La cosa non si è fermata lì, anzi di settimana in settimana l’Arsenal ha deciso di omaggiare un wrestler differente. E così i giocatori sono scesi campi sulle note della entry musica di Kurt Angle, senza che il pubblico urlasse “You suck!”, oppure accompagnando la voce di Chris Jericho nel ritornello di “Judas”, la canzone dei Fozzy che anticipa l’ingresso in scena del wrestler canadese sin dal suo debutto in AEW.

La mente dietro a tutto questo è Peter Mujuzi, il DJ ufficiale dell’Arsenal che cura la selezione musicale dei Gunners durante le partite casalinghe. In un’intervista rilasciata a GOAL.com, Mujuzi ha dichiarato: "Non avrei mai pensato che sarebbe diventata così grande. Stavo solo cercando di proporre cose nuove. Curo la selezione musicale all’Emirates dalla stagione 2015/16 e col tempo era diventata un po’ ripetitiva. Per cui ho pensato, come amante del wrestling, di inserire una entry music e vedere se qualcuno se ne sarebbe accorto”. Nella stessa intervista Mujuzi ha confessato che il primo vero tentativo risale al 2017 ma la cosa si fermò immediatamente salvo poi diventare un cult a partire dal 2020. Una situazione amata dai wrestler, i quali non perdono occasione di pubblicare sui propri social un messaggio di ringraziamento oppure le immagini della loro canzone suonata a tutto volume, tanto quanto dalla community wrestling. L’esempio migliore in questo senso è stata la scelta di suonare “Live in Fear” lo scorso 26 agosto, ovvero la entry music di Bray Wyatt pochi giorni dopo la sua morte per infarto a 36 anni. Un gesto apprezzato sia dai tifosi che dagli appassionati di wrestling, perchè in fondo c’è un enorme punto in comune fra queste due comunità ovvero la voglia di condividere un’emozione con chi vive la stessa passione. E quale miglior modo di farlo se non attraverso una canzone. Anzi, con una entry music.