Storia ed estetica della maglia del St.Pauli

Il marrone non è certo un colore ambito quando si tratta di disegnare una maglia da calcio, e per questo motivo è uno dei più rari da trovare in campo. Basta fare mente locale per scoprire che non esistono home jersey marroni. Ogni tanto il colore compare su qualche third kit, ma se si parla di colori sociali allora esistono rarissimi esempi. Il colore che più assomiglia al marrone tra quelli utilizzati da alcuni club è il granata, soluzione adottata da diversi club, ma si tratta di una tonalità più vicina al rosso che al marrone. Forse perché il calcio è passione e il marrone è probabilmente il colore più lontano dal concetto di entusiasmo. Un colore neutro, quasi noioso. Ma soprattutto un colore che non poteva essere utilizzato agli albori del calcio, quando le partite si giocavano su campi in terra che si trasformavano in paludi di fango al primo scroscio di pioggia e una maglia marrone non era il massimo per la visibilità. O forse perché realizzare una divisa marrone semplicemente costava più che realizzarne una rossa o blu. Sarà quel che sarà ma ad oggi c’è solo una squadra di calcio che viene in mente quando si pensa ad una maglia marrone: il St. Pauli.

Anche qui, il motivo per il quale il St. Pauli abbia scelto come colori sociali il bianco e il marrone non è chiaro. Non esiste una versione ufficiale. “La storia di come 100 anni fa si sia arrivati alla scelta del marrone non è chiara, la mia idea è che non ci fossero altri colori, oppure era semplicemente il colore preferito del primo presidente”, ha spiegato l’ex direttore commerciale del club Bernd von Geldern in un’intervista del Febbraio 2023. Ci sono delle leggende metropolitane, delle supposizioni e delle teorie difficili da verificare. Se provate a visitare il museo ufficiale del club non troverete spiegazioni o documenti dell’epoca. E nemmeno il sito ufficiale del club lo spiega, l’unico passaggio dedicato ai colori sociali segnala che: “nel 1909 Amandus Vierth vinse la disputa sui colori sociali, ancora in uso oggi. Da quel momento in poi il marrone e il bianco furono i colori ufficiali del club”.

Non esisterà una ragione ufficiale, ma questo non ha impedito al St. Pauli e ai suoi sponsor tecnici di creare delle maglie marroni di grande qualità estetica. Ad esempio la maglia utilizzata in questa stagione e realizzata in-house, quella che sta accompagnando il St. Pauli verso la promozione in Bundesliga per la prima volta dal 2010, prevede bordini bianchi e una sfumatura rossa sul petto per celebrare la città di Amburgo. Nel corso degli anni si sono viste diverse soluzioni: abbiamo avuto una maglia a bande verticali bianco e marrone, una versione semicamouflage per gli anni spesi in Regionalliga, una maglia con una banda diagonale rossa in stile River Plate e una variazione sul tema nel 2010 con una tonalità di marrone molto diluita. Il futuro poi potrebbe riservare grandi sorprese.

Date le difficoltà nel trovare uno sponsor tecnico che garantisse dei canoni di sostenibilità condivisi anche dal club, dal 2021 il St. Pauli produce le proprie divise e per questo motivo sulle maglie compare il logo Di!Y, acronimo di “Do It Yourself”. La stagione 2024/25 però segnerà il ritorno della collaborazione fra St. Pauli e PUMA, con l’azienda tedesca che si è impegnata ufficialmente a realizzare kit da gara e di allenamento con materiali riciclati. La grande curiosità risiede nella scelta cromatica dato che l’ultima volta che PUMA è stato sponsor tecnico, tra il 1997 e il 2000, il St. Pauli ha “abbandonato” il marrone ed ha utilizzato delle maglie bianche con inserti marroni. Tre maglie molto simili fra loro con colletti polo e chiusura a due bottoni, diventate dei cult per via dello scritta Jack Daniel’s piazzata al centro. Nel frattempo Jack Daniel’s è stato sostituito come main sponsor ma a quasi 25 anni di distanza dall’ultima volta, c’è la sensazione che dalla collaborazione tra PUMA e il St. Pauli possa nascere comunque una jersey di grande successo. Probabilmente una jersey marrone.