I tunnel fits sono arrivati nella WNBA
Come la lega di basket femminile sta avendo finalmente il successo che merita
17 Giugno 2024
La WNBA è all’apice della sua popolarità. Ciò non significa che le cose stiano andando alla perfezione, in particolare quando si affronta il tema dei ricavi e dei guadagni tracciando un paragone con la NBA. Il salary cap per tutte le franchigie è di 1,4 milioni di dollari (in NBA per il 2023/24 era di 136 milioni), le atlete ricevono circa il 10% dei ricavi totali della lega (in NBA il rapporto è 50/50) e nelle scorse settimane persino il presidente degli Stati Uniti Joe Biden è rimasto sorpreso da quanto poco guadagnassero le giocatrici. Questa però è solo una faccia della medaglia, quella più scura. La più luccicante evidenzia una crescita esponenziale in termini di popolarità. Ad esempio, per la prima volta nella storia della lega, tre franchigie hanno esaurito gli abbonamenti annuali per le partite casalinghe. Nel 2025 ci sarà una nuova franchigia nella Bay Area e nel 2026 la lega sbarcherà in Canada con una franchigia a Toronto.
A cosa si deve questo successo? Principalmente all’arrivo nella lega di tre nuove giocatrici, tre ragazze che negli ultimi anni hanno trainato la crescita del basket femminile a livello collegiale: Caitlin Clark, Cameron Brink e Angel Reese sono le nuove stelle della WNBA, atlete che ancora prima di diventare professioniste sono riuscite a costruirsi una popolarità globale. Parte di questo merito va ovviamente alle loro capacità cestistiche. Caitlin Clark è la miglior marcatrice di tutti i tempi della NCAA Division I femminile e della NCAA Division I a prescindere dal genere. Il suo impatto nella lega non è stato immediato, ha faticato più del previsto nelle sue prime uscite stagionali ma dopo un periodo di adattamento ora è seconda nella lega per numero di triple realizzate e viaggia ad una media di 6 assist a partita. La sua mancata convocazione per le Olimpiadi di Parigi è diventato poi un caso nazionale, da una parte la fazione di chi sostiene che numeri alla mano la decisione è giustificata e chi invece sostiene che si tratta di una vendetta da parte dalle veterane della nazionale statunitense nei confronti della rookie. Dietro al successo di queste ragazze c’è anche una componente comunicativa, una capacità insita di creare contenuti che possano essere ripresi sui social. Un caso su tutti: Angel Reese nel 2023 divenne LA notizia sportiva per eccellenza quando, rivolgendosi proprio a Caitlin Clark durante le Final Four della NCAA, replicò la gimmick “You can’t see me” di John Cena portandosi una mano davanti al volto per farle capire che non era in grado di marcarla. Talento, personalità, gioventù: una combinazione perfetta che ha permesso alla WNBA di fare il grande salto e imporsi come la lega professionistica femminile più importante al mondo, a prescindere dallo sport.
La popolarità della WNBA si può misurare anche dall'enorme quantità di contenuti extra campo che si possono facilmente recuperare sui social. Una corrente che ha nei tunnel fits la sua principale fonte d’ispirazione e che è diventata talmente virale da essere ribattezzata la passerella più importante del 2024. Proprio come le star della NBA, ora anche le giocatrici WNBA sono scortate in spogliatoio da decine di telecamere e macchine fotografiche. L’attenzione è ai livelli massimi e i risultati sono all’altezza delle aspettative. Cameron Brink, nel giorno del suo debutto assoluto nella lega, ha indossato una gonna di jeans accompagnata da stivali di pelle nera e una maglia nera asimmetrica senza maniche su cui compariva un messaggio tanto semplice quanto provocatorio: “Avete il League Pass?”. Nelle settimane successive, Brink ha alzato ulteriormente l’asticella sfoggiando un outfit bianco New Balance ispirato alla divisa utilizzata in campo dalla tennista Coco Gauff oltre che una serie di capi griffati da Sydney Bordonaro. Provando ad andare oltre lo stile in sé, è qui che risiede la grande forza dei tunnel fits della WNBA. Le giocatrici hanno piena coscienza della loro femminilità, della loro riconoscibilità. Giocano con essa e non hanno paura di essere provocanti se necessario, consce che i giudizi nei loro confronti passano esclusivamente da quanto sono in grado di esprimere in campo. E in questo senso, anche le veterane stanno seguendo la scia delle rookie. Kelsey Plum in occasione dell'Opening Day ha sfoggiato un look total black con pantaloni di pelle accompagnati da un gilet che esaltava il suo fisico statuario mentre la sua compagna di squadra A'ja Wilson ha scelto un outfit firmato da Heaven Jarrett, giacca e gonna di jeans con elementi rossi in pelle.
Questa esposizione mediatica ha portato la WNBA su un altro livello, dopo di ché è arrivata anche la definitiva legittimazione da parte del jet set. Kim Kardashian ha seguito da bordo campo il debutto stagionale delle Los Angeles Sparks e successivamente ha raggiunto in spogliatoio Cameron Brink posando per una foto insieme. La stessa identica scena si è ripetuta qualche settimana dopo quando Jimmy Butler, giocatore dei Miami Heat, si è presentato ad una partita casalinga delle Sparks indossando una maglietta di Brink. Angel Reese ha rubato la scena agli ultimi Met Gala indossando un abito di 16Arlington. Caitlin Clark ha dato prova della sua versatilità comunicativa partecipando come ospite sia al Saturday Night Live che al The Pat McAfee Show. Per non parlare del sostegno da parte dei giocatori NBA, degli endorsement milionari da parte dei brand sportivi e di come le case di moda stiano sfruttando la popolarità di queste giocatrici per i loro abiti, come testimoniato dagli outfit sfoggiati nel giorno del draft. In poche parole: la WNBA è diventata un esempio da seguire per tutte le leghe professionistiche femminili.