Le più iconiche firme di contratto dei calciatori del Napoli
L'estetica delle presentazioni di De Laurentiis sta cambiando, merito dell'arrivo di Antonio Conte?
18 Luglio 2024
Il momento della firma di un calciatore è sempre importante, soprattutto per i tifosi. Scaccia via la suspense che accompagna l’operazione di acquisto dell’atleta, il pericolo che questo possa non andare a buon termine, eventuali intoppi con le visite mediche e molto ancora. Insomma, la firma di un calciatore è un vero battesimo, e come ogni sacramento che si rispetti viene immortalato da innumerevoli telecamere; dunque le immagini fanno il giro dei media in men che non si dica e ogni minimo dettaglio ambiguo salta all’occhio. Come ad esempio le immagini della firma del nuovo allenatore della Lazio, Marco Baroni, che ha impresso inchiostro su carta utilizzando una penna multicolore, una di quelle da "quattro colori in uno" che potreste aver visto per l’ultima volta alle scuole medie. La viralità delle immagini ha accesso una simpatica discussione, simpatica per tutti tranne che per i tifosi della Lazio almeno.
È arrivato poi il turno del Napoli, che ha presentato il neo-acquisto Leonardo Spinazzola in maniera piuttosto sobria, considerato lo standard a cui ci ha abituato Aurelio De Laurentiis negli ultimi anni: cartellone blu con i loghi degli sponsor della società come background, sorriso smagliante, nuova jersey Home indosso e una penna stilografica con il logo del club ben salda in mano - se è di vostro gradimento potete acquistarla alla modica cifra di €489 sul sito del Napoli - pronto per firmare il contratto. Ma l’estetica complessiva della presentazione si discosta totalmente da quella ben più creativa di Gökhan Inler, ma anche quelle di Zinedine Machach, Fabian Ruiz e Stanislav Lobotka - solamente alcune delle vicende più pittoresche che portano la firma di Aurelio De Laurentiis. Il patron dei partenopei sembra aver messo da parte il suo protagonismo; fa parte della strategia comunicativa di quest’anno, in cui De Laurentiis (forse) non ruberà spazio scenico ad Antonio Conte - sarà il CT barese a «fare cinema», un’inaspettata presa di coscienza del presidente che si riflette sull'estetica delle nuove presentazioni, in cui lo zampino di ADL si sente meno.
È l’11 luglio 2011 quando Gökhan Inler, reduce da 4 anni convincenti con la maglia dell’Udinese, firma con il Napoli. Un acquisto importante per la società partenopea che aggiungeva una pedina fondamentale in un centrocampo che aveva bisogno di un salto di qualità. Aurelio De Laurentiis, in conferenza stampa con lui subito dopo la firma, sceglie di travestirlo con un costume da leone chiedendogli di puntare l’indice verso la telecamera. È una scena ai limiti del circense che non fa che evidenziare la subordinazione del nuovo calciatore nei confronti del suo presidente - che ha appena messo in scena una goffa americanata. Meno pirotecniche ma comunque degne di nota sono le immagini di presentazione di Machach, Ruiz e Lobotka. Per i primi due la location non cambia: un ufficio kitsch e pieno di poster degli ultimi progetti cinematografici di Aurelio De Laurentiis (rispettivamente Benedetta follia e Natale col boss), nel caso del secondo c’è anche una gigantografia della squadra a riempire la stanza. L’inquadratura su Lobotka invece fa pensare che si trovi all’interno di una hall di un albergo, una location abbastanza ambigua.
Al Napoli di Aurelio De Laurentiis ha sempre evitato il rischio passare in secondo piano, di fronte ai media, presentando i nuovi calciatori - ma quest’anno, pur non facendo niente di speciale, è riuscito a guadagnarsi la scena. Ad aver fatto rumore è il cambio di rotta di uno dei presidenti più estroversi e singolari che il calcio italiano abbia mai conosciuto. E il "merito" è del peso ingombrante di un allenatore come Antonio Conte, che non ammette il rischio di distrarsi con frivolezze ancor prima che il campionato abbia inizio. Al contempo, i fan delle presentazioni cringe dovranno aspettare che l’avventura di Antonio Conte sulla panchina del Napoli finisca il prima possibile, affinché ADL possa tornare ad esaltare la sua personalità e fare spettacolo sopra le righe.