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Le divise da tenere d'occhio alla cerimonia d'apertura delle Olimpiadi

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Le divise da tenere d'occhio alla cerimonia d'apertura delle Olimpiadi Today is the day

Dopo mesi di preparativi e un lungo percorso di avvicinamento, il conto alla rovescia per i Giochi della XXXIII Olimpiade è finalmente giunto al termine. La cerimonia d’apertura in programma stasera a Parigi inaugurerà la kermesse sportiva più attesa del 2024, con la tradizionale sfilata - a partire dalle 19.30 - delle 206 delegazioni nazionali presenti, cui si aggiunge anche quest’anno il team composto da rifugiati. Per la prima volta nella storia dei Giochi l’evento non avrà luogo in uno stadio - a differenza della cerimonia di chiusura, che si svolgerà allo Stade de France - bensì tra le vie della capitale francese; o meglio, lungo le rive e sulle acque della Senna, dove 320mila spettatori circa (anche questo un record) accompagneranno la flotta di imbarcazioni dei Paesi partecipanti in uno scenografico percorso: 6 chilometri, dal Pont d’Austerlitz al Trocadero, passando per alcuni dei luoghi più iconici della città.

Lo show dovrebbe durare quasi quattro ore, in cui non mancheranno coreografie, esibizioni artistiche e il consueto discorso del presidente Emmanuel Macron, in una cornice impreziosita dalle scelte di stile delle varie delegazioni. Ovvero, le uniformi che vestiranno gli oltre 8.000 atleti protagonisti di un’occasione che tradizionalmente strizza l’occhio al fashion e coinvolge stilisti affermati in tutto il mondo - e come potrebbe essere altrimenti nell’anno in cui la fiaccola olimpica fa visita alla capitale della moda? Gli organizzatori hanno predisposto svariate aree da cui assistere alla cerimonia, buona parte delle quali accessibili a titolo gratuito, e una serie di maxischermi e altoparlanti per colmare la distanza tra spalti e imbarcazioni. Sui battelli invece, oltre ad atleti e figure di rappresentanza, ci saranno gli "inviati" della troupe televisiva, che faranno salire a bordo chi assiste in tv.

Il vestiario dei protagonisti è una componente dell’evento non marginale e anzi molto attesa, per il mix di gusto estetico, simbolismo ed elementi identitari che contraddistinguono le divise a cinque cerchi. Nelle prossime due settimane, parallelamente allo svolgersi del fitto calendario predisposto per le 39 discipline di questa edizione, vedremo sfilare uno dopo l’altro i look di ogni delegazione nelle varie declinazioni tra atletica, nuoto e via dicendo. Dai kit per le gare a quelli per le premiazioni sul podio, e infine per la cerimonia di chiusura dei Giochi, l’11 agosto - ma andiamo per gradi, partendo dalla sfilata in programma sulla Senna nelle prossime ore. Ecco quindi un’anticipazione e una breve introduzione agli outfit destinati a rubare l’occhio di milioni di spettatori connessi da ogni angolo del mondo: ne abbiamo scelti dieci - proposti in ordine geografico e non di preferenza - che hanno combinato stile, tradizione e creatività nelle forme più interessanti.

Francia

Doveroso partire dal Paese ospitante, che nei mesi scorsi ha annunciato - prevedibilmente - di aver realizzato kit e uniformi per ogni occasione, rivolgendosi a brand e stilisti diversi. Per la cerimonia di stasera, la divisa dei transalpini porta la firma di Berluti, marchio italiano di proprietà LVHM e con una lunga tradizione nelle sfilate parigine, dove ha sede. Berluti ha disegnato insieme a Carine Roitfeld, ex direttrice dell’edizione francese di Vogue, una linea di raffinati smoking su misura (smanicati per le atlete donne), in tinta blu notte e con risvolti che richiamano i colori della bandiera, elegantemente sfumati e abbinati al fazzoletto nel taschino. All'interno di ogni abito è presente la scritta "Artisan of all victories".

Italia

Ci spostiamo al di qua delle Alpi per il secondo outfit della rassegna, quello degli atleti azzurri. La griffe è ancora una volta di Emporio Armani, una costante da Londra 2012 in avanti, così come il blu notte delle divise. Come suggeriscono anche le felpe da podio (con scritta "W Italia" sul petto) e le polo pre-gara (con il tricolore nel colletto), è evidente la direzione scelta da Giorgio Armani - che ha appena compiuto 90 anni - per la spedizione del 2024. Ovvero, la celebrazione dell’orgoglio nazionale, che questa sera ritroveremo nelle eleganti giacche con l’intera prima strofa dell’Inno di Mameli nella parte interna.

Gran Bretagna

Per la terza ed ultima tappa prima di attraversare l’Oceano, il team della Gran Bretagna è vestito anche quest’anno da Ben Sherman, così come a Tokyo e Rio de Janeiro. Se nel calcio siamo abituati a vedere Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord gareggiare separatamente, nel contesto olimpico i quattro Paesi si presentano insieme sotto la Union Flag; tale coesione sarà richiamata anche nelle uniformi attraverso i quattro simboli nazionali - la rosa, il cardo, il narciso e il trifoglio - presenti nella fantasia floreale sulla parte posteriore della giacca e sui calzini (disegnati insieme a Happy Socks). «L’idea era rappresentare l’unità e la diversità del Regno Unito» - spiega il direttore creativo del brand britannico, Mark Williams - «riflettendo il ricco arazzo dell'identità della nostra Nazione». La giacca è abbinata a una polo bianca con un motivo geometrico blu e rosso, e pantaloni Oxford.

Stati Uniti

Molto discussa ma altrettanto audace e identitaria, la scelta di Ralph Lauren - alla nona spedizione con Team USA - affonda le radici nella tradizione americana e in un suo tratto distintivo, non solo nell’immaginario collettivo: i blue jeans. «Niente è più americano dei jeans», conferma David Lauren, figlio del fondatore e chief innovation officer dello storico brand. A completare un look decisamente casual, nella parte superiore un blazer monopetto insieme a una camicia Oxford, con fantasie che si richiamano a righe bianche e blu; sotto al denim chiaro dei jeans, invece, una scarpa scamosciata dal classico gusto preppy di Ralph Lauren.

Haiti

Arriva dai Caraibi, con il tocco italiano di Stella Jean, una delle proposte più intriganti di queste Olimpiadi. E che ha già riscosso, prima ancora del debutto ufficiale, un ampio apprezzamento del pubblico. «Per questi atleti il solo fatto di essere qui è una vittoria», racconta la stilista romana a proposito del team a cinque cerchi di Haiti, composto da soli dodici atleti. Il Paese centramericano, infatti, negli ultimi anni è stato ed è drammaticamente afflitto da instabilità politica e disordini sociali, che insieme ai disastri naturali hanno contribuito a ridurre in miseria una larga fetta della popolazione. «Questa sarà la prima buona notizia che arriva negli ultimi tre anni”, continua Stella Jean, “e per questo ho sentito la responsabilità di raccontare quanto più possibile sul Paese». Ecco quindi un outfit che sprigiona energia vitale da ogni dettaglio e soprattutto da ogni colore, tra cui quelli del dipinto Passage dell’artista haitiano Philippe Dodard, cui si ispira nel femminile il disegno della camicia chambray (abbinata a un gilet), e nel maschile il pantalone (con giacca in stile guayabera).

Mongolia

A proposito di proposte intriganti e già molto apprezzate dal pubblico, ci si sposta dai Caraibi all’Asia orientale per l’outfit che vestirà la delegazione della Mongolia. Gli stilisti Michel Choigaalaa e Amazonka Choigaalaa hanno realizzato ogni abito a mano, spendendo circa 20 ore di lavoro per ogni capo e confezionando un completo chiaramente ispirato alla tradizione nazionale, soprattutto nella silhouette del "deel", la tunica. Ad arricchire l’uniforme sono i dettagli, ricami, cuciture e orecchini che riprendono il blu-rosso-bianco della bandiera e che raffigurano simboli folkloristici della cultura mongola come il Soyombo e il cervo Gua-Maral. Il tutto, con qualche elemento moderno e alcuni rimandi al contesto, quali la Tour Eiffel e la fiamma olimpica.

Corea del Sud

Tradizione e modernità si combinano anche nel completo disegnato da Musinsa Standard (brand gestito dall’omonimo e-commerce coreano) per vestire atleti e atlete in arrivo da Seoul. Suggestivi i blazer con disegni incisi in porcellana blu e bianca nella fodera, con cintura e pantaloni in stile tradizionale coreano, e un fine “total light blue” per quanto riguarda il colore.

Taiwan

Dall’altra parte del Mar Cinese Orientale, passando da una penisola a un’isola asiatica, la terz’ultima tappa di questo giro è a Taiwan ("Chinese Taipei" nella denominazione ufficiale). Dopo l’outfit molto apprezzato per le Olimpiadi di quattro (tre in realtà) anni fa, il brand JUST IN XX e il suo fondatore Justin Chou hanno confermato l’ibrido di streetwear moderno, artigianato locale e sartoria tradizionale, anche grazie al contributo di diversi artisti taiwanesi (Paul Chiang, Lin Pei-Ying, Yan Yu-Ying e Kokia Lin). La chicca? L’illusione visiva che pare trasformare la scritta "Chinese Taipei" in "Cheer On", con buona pace di chi osserva da Pechino.

India

Kurta e bundi per gli uomini, sari per le donne: queste le scelte del brand Tasva e dello stilista Tarun Tahiliani per vestire la delegazione indiana, con capi che appartengono alla cultura locale reinterpretati con un pizzico di modernità. Alla camicia da uomo tipica della cultura bengalese si abbina una giacca smanicata, mentre le atlete sfileranno avvolte in una fascia di stoffa e, sotto, pantaloni churidar. Il tutto in bianco con bordi verdi e arancioni, come la bandiera.

Australia

Il verde e l’oro con cui siamo abituati a vedere la Nazionale australiana - simbolo delle sue spiagge, coltivazioni e foreste - sono parte integrante del colpo d’occhio delle divise disegnate da Sportscraft, le ultime di questa selezione. Al blazer verde con bottoni dorati sono accostati pantaloncini kaki per gli uomini e gonne verde-oro per le donne, il tutto con decorazioni ispirate a opere indigene dell’ex pugile Paul Fleming e dell’artista David Bosun. Il dettaglio che impreziosisce l’outfit sono le raffinate scritte all’interno della giacca, con i nomi di tutti gli atleti australiani - oltre trecento - saliti sul gradino più alto del podio olimpico.