Lamine Yamal sarà protagonista della King's League 2024/25
Perché il successo della Lega di Piqué non dovrebbe più stupirci
09 Settembre 2024
Dopo la finale della World Cup disputata al BBVA Stadium di Monterrey, in Messico, che ha concluso la stagione 2023/2024, la King's League è pronta a tornare più forte di prima. Tra le numerose novità, la federazione ha presentato una strategia comunicativa rinnovata, annunciando che Lamine Yamal avrà un ruolo di rilievo nel corso della stagione e aggiungendo che ulteriori dettagli saranno forniti nei prossimi giorni. L'inclusione del giovane talento blaugrana, che continua a stupire il mondo del calcio a suon di gol e assist, sia con la maglia del suo club che con quella della Nazionale spagnola, è una scelta significativa che dimostra chiaramente la direzione in cui si sta muovendo il fenomeno King's League.
Da quando Gerard Piqué ha fondato la King's League nel 2022, il bacino d'utenza è cresciuto a dismisura giorno dopo giorno. Merito certamente di partner di broadcasting di spessore come Twitch, TikTok e YouTube, ma anche degli ulteriori accordi chiusi dall'ex difensore del Barcellona, come ad esempio quello con Mediaset España, da aggiungere alla scenica presidenza di Zlatan Ibrahimovic per la King's League World Cup, la nuova competizione annunciata il 7 novembre 2023 che donato la giusta dose di internazionalità al macrocosmo King's League.
Ruolo e impatto di Lamine Yamal sulla King's League
Considerati gli impegni del giocatore con le maglie di Barcellona e Spagna – tra match de LaLiga, Nations League e il nuovo formato della Champions League, che da soli costituiscono un numero impressionante di partite – è impensabile che Yamal possa dare un contributo attivo e costante a questa partnership. È decisamente più realistico pensare che l'immagine del classe 2007 sia stata sfruttata come una brillante mossa di marketing, che ha già ottenuto il suo scopo: sorprendere i milioni di fan del campionato. Tuttavia, nonostante la scelta di includere Lamine Yamal sia astuta, non è così assurda come si potrebbe pensare in un primo momento, e questo per più di una ragione. In primis perché il successo della King's League si inserisce in un periodo storico di trasformazioni per quanto concerne le manifestazioni sportive, particolarmente quelle calcistiche. La Champions League ha introdotto un format rivoluzionario; stesso discorso vale per la Coppa del Mondo per Club FIFA 2025, che si giocherà negli Stati Uniti seguendo nuove regole che vedono l'inclusione di 32 club.
Il vento di freschezza portato dalla King's League arriva col tempismo giusto tra un mare di novità che, piacciano o meno, destano una sorta di confusione ed instabilità agli occhi delle vecchie generazioni di tifosi: si pensi semplicemente al trauma di dover seguire la Champions League seguendo una classifica complessiva e non più i classici gironi. O al rapido ricambio generazionale che stiamo vivendo, con il tramonto del duopolio Ronaldo - Messi e l'arrivo di fenomeni sempre più giovani e precoci.
Inoltre, la King's League ha cavalcato il fenomeno legato alle partite delle legends, gare amatoriali che hanno come protagonisti grandi campioni che hanno scelto di ritirarsi dal calcio. Ovviamente sono sempre esistite, ma mai come negli ultimi tempi se ne sono viste così tante, da quella organizzata dalla Juventus che ci ha permesso di assistere alle giocate di Davids, Zidane e Del Piero nello stesso rettangolo di gioco, a quella che ha visto scontrarsi Real Madrid e Porto. In aggiunta, ciò che la King's League sta facendo meglio è cercare di "normalizzare" il proprio campionato arricchendo il proprio roster con nomi che ricoprono ruoli di spessore nel calcio moderno. Lamine Yamal è l'under18 più forte e in hype in questo momento, mentre Ibrahimovic ricopre il ruolo di operating partner per RedBird.
Insomma, a riscuotere attenzioni non è più unicamente il calcio professionale, ma il lato amatoriale di questo sport si sta affermando come un business rilevante, oltre a una solida fonte di intrattenimento per i più giovani. Proprio come Lamine Yamal, che prima ancora di essere un talento generazionale è un ragazzo di 17 anni da poco compiuti, che è cresciuto con i videogiochi trasmessi in streaming e i social sempre aperti. Per lui e per la sua generazione la King's League è ciò di cui ha bisogno il calcio in questo momento storico. Per Yamal non c'è contrapposizione tra la sua carriera da professionista con la maglia del Barcelona e quella da ospite nella Lega di Piqué.
È solamente un modo diverso per vivere la sua passione, unendola anche al gaming di cui è grande appassionato e alla sua presenza social, ormai fisiologica per calciatori di questo livello. E la King's League presenta una variante che attutisce la pesantezza di alcuni aspetti che contraddistinguono oggi la versione moderna del The Beautiful Game: confusionarie finestre di calciomercato, frequenti pause Nazionali, nuovi format, giornate di campionato che iniziano il giovedì e si concludono con le gare del Monday Night. In attesa che venga svelato il suo ruolo e le altre novità per la prossima stagione.