Le tante novità della nuova stagione NBA
Dalla coppia padre-figlio dei James alle nuove City Edition firmate Nike
22 Ottobre 2024
Poche ore ci separano dall’opening night della stagione NBA 2024/25, la 79esima nella storia della lega, nonché la 22esima in carriera per il suo giocatore più rappresentativo e anziano, il quasi quarantenne LeBron James. La stella dei Los Angeles Lakers sarà tra i protagonisti della prima nottata, con i giallo-viola impegnati in una sfida contro i Minnesota Timberwolves in cui tutti gli occhi saranno puntati sulle due grandi novità estive del team: l’arrivo di Bronny James, che proprio insieme a LeBron ha dato forma all’incredibile coppia di compagni di squadra padre-figlio, e lo sbarco in panchina dell’ex giocatore, analista e podcaster JJ Redick, al debutto assoluto da Head Coach. Prima, però, sarà il turno dei campioni in carica, i Boston Celtics, che nei minuti precedenti alla palla a due si godranno la tradizionale cerimonia di consegna degli anelli. Jayson Tatum, Jaylen Brown e compagnia si metteranno al dito i tanto agognati gioielli celebrativi, disegnati da Jason Arasheben (noto come “Jason di Beverly Hills”), uno dei gioiellieri americani più richiesti da atleti di alto livello, celebrità e personaggi pubblici.
Le quattro squadre individuate dall’NBA per scendere in campo nella notte di apertura riflettono le scelte degli ultimi anni in occasione di season opener, Christmas Days e occasioni speciali del genere. Non è un caso infatti, al di là della presenza dei campioni in carica, che vedremo in azione tre delle franchigie più seguite in tutto il mondo, con un Celtics-Knicks che profuma di “NBA dei vostri padri”, ma che potrebbe anche essere un antipasto delle fasi finali dei Playoffs. Più in generale, sono quattro squadre che, in modi e per motivi diversi, offrono una varietà di spunti, curiosità e interrogativi per la stagione in arrivo. Prima di tutto, comunque, ci sarà un momento per un ultimo saluto a Dikembe Mutombo e Jerry West, due icone di questo gioco scomparse di recente: per “Mr. Logo” i Golden State Warriors (per cui West ha ricoperto posizioni dirigenziali dal 2011 al 2017) hanno svelato il disegno della sua sigla (JW) sul parquet del Chase Center, dove peraltro si giocherà l’All-Star Game del prossimo febbraio; i Los Angeles Lakers (con la maglia dei quali West è entrato nell’Olimpo del basket) hanno invece presentato una canotta commemorativa - che verrà utilizzata per tutto l’anno - con un numero, il suo 44, scritto (in giallo, ovviamente su una fascetta viola) applicata sulla spalla sinistra. Anche per i Portland Trail Blazers, infine, una dedica speciale: il destinatario è Bill Walton, artefice dell’unico titolo nella storia della franchigia e mancato anche lui di recente.
Cosa cambia in NBA
Domani notte, quindi, sarà il turno di altre dieci partite e venti squadre, con la prima vera abbuffata di basket a stelle e strisce. Un’ottima occasione per dare una prima occhiata ai debutti più attesi tra chi ha cambiato maglia in estate: Karl-Anthony Towns si è accasato a New York, Klay Thompson a Dallas, Paul George a Philadelphia, Chris Paul a San Antonio, Russell Westbrook a Denver, DeMar DeRozan a Sacramento, e tanti altri che abbiamo visto presentarsi in occasione dei recenti NBA Media Days e di cui ora si attende solo l’esordio sul campo. Le novità, però, non si fermano al parquet e ai movimenti di mercato, anzi. Il debutto casalingo dei Los Angeles Clippers, contro i Phoenix Suns, sarà il momento per vedere per la prima volta ufficiale l'Intuit Dome, la nuova scintillante arena di Inglewood, tanto voluta dal proprietario Steve Ballmer. Oltre alle trenta case della lega, poi, il calendario passerà anche quest’anno da Città del Messico (2 novembre) e Parigi (23 e 25 gennaio), dopo aver già fatto visita ad Abu Dhabi per due uscite pre-stagionali. Confermata, infine, Las Vegas come sede delle fasi finali della Emirates Cup (nuovo nome dell’NBA Cup dopo l’accordo di sponsorizzazione con la compagnia aerea); l’unica novità in tal senso riguarderà il design del campo, un aspetto che aveva fatto molto discutere durante la passata stagione e per cui, oltre all’NBA stessa, sono diverse le franchigie che hanno optato per un restyling con nuove colorazioni che restituiscono un colpo d’occhio più nitido a chi guarda in tv.
Nike e le nuove City Edition
Un nuovo accordo è stato siglato dalla lega cestistica statunitense anche con un altro importante partner, in questo caso non nuovo e più vicino alle dinamiche di campo: il brand di abbigliamento Nike, che fino al 2037 sarà ancora sponsor tecnico, fornitore delle canotte ufficiali di giocatori e arbitri, e non solo. Ed ecco, quindi, le nuove maglie City Edition, presentate con il solito contorno: simbologia storico-sportiva, design e font creativi, rielaborazione dei nomi delle squadre e le immancabili discussioni tra i tifosi in materia di preferenze estetiche. Sicuramente non ha riscosso particolare successo quella dei Boston Celtics, piuttosto anonima soprattutto per gli standard delle City Edition, nè quella dei Los Angeles Lakers, che al netto degli innovativi inserti con le scritte “Lake Show”, “California Destiny” e “Leave a legacy” non si contraddistingue certo per creatività. Un evergreen, invece, è la divisa svelata dai Toronto Raptors, con la classica fantasia in stile Jurassic Park che non stufa mai, e ci fa pensare agli anni di Vince Carter nella franchigia canadese.
Le novità sul regolamento
Due curiose novità riguardano il regolamento. La prima è stata diramata direttamente dall’NBA, nel contesto della cosiddetta “Villanueva Rule”, la norma che dal 2009 proibisce ai giocatori l’utilizzo dei social network da 45 minuti prima delle partite al termine delle conferenze stampa; da quest’anno, il divieto si estende all’utilizzo degli smartphone in generale, e sarà rivolto anche ad allenatori e membri dello staff. L’obiettivo? Limitare le distrazioni per gli atleti ed evitare contatti “a caldo” con i tifosi, ma anche rinforzare le difese da possibili scandali legati alle scommesse. La seconda nuova regola ha invece carattere più limitato ed è circoscritta all’ambiente dei Detroit Pistons, dove coach JB Bickerstaff ha imposto ai propri giocatori un obbligo abbastanza sorprendente: allenarsi con un vestiario simile a quello da gara, dunque niente felpe con cappuccio e accessori proibiti dal regolamento ufficiale.
Qualche ultimo aggiornamento anche dal mercato digitale dell’NBA in Italia. La lega ha confermato l’imponente crescita di popolarità nel nostro Paese durante la scorsa stagione, come certificato dall’apertura dell'account ufficiale su Instagram, e come ci dimostrano diversi dati: quelli sulle proporzioni della fan base (9 milioni di appassionati circa, cifra più alta tra gli sport americani), sul seguito televisivo (le Finals 2024 in diretta hanno fatto registrare un +40% rispetto al 2023) e tramite streaming online su NBA League Pass (+24% di abbonati in una stagione), e sull’utilizzo della rinnovata NBA App (+30% nel volume di utenti settimanali connessi dall’Italia). Se siete appassionati di “fanta-NBA”, infine, c’è anche una nuova piattaforma - in stile americano, con leghe private - che si è affacciata sul mercato dei fantasy games: STAZ (don’t lie), rilasciata da Around the Game.