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Il calcio italiano ha scoperto l'outwear vintage

Lo spiegano Juventus, Milan, Inter, Bologna e Sampdoria

Il calcio italiano ha scoperto l'outwear vintage Lo spiegano Juventus, Milan, Inter, Bologna e Sampdoria

Negli ultimi 4 o 5 anni, già prima dello scoppio della pandemia da Covid-19, il mercato del vintage e del second-hand ha acquisito una rilevanza crescente, diventando un punto di riferimento per un pubblico che, fino a quel momento, preferiva raramente un capo usato rispetto a uno di un brand di fascia medio-bassa. Questo trend è ormai un fenomeno stabile, particolarmente diffuso tra i giovani appassionati di abbigliamento. La tendenza ha coinvolto anche il mondo del calcio, sport che dimostra il legame con il vintage soprattutto attraverso la release di maglie e le nuove collezioni, spesso ispirate al passato: una sorta di "comfort zone" in cui rifugiarsi. Anche il collezionismo di maglie da calcio, un tempo una nicchia riservata, è divenuto nel tempo un’industria consolidata.

La riscoperta del vintage ha portato con sé un ritorno massiccio di un'infinità di silhouette che dagli anni Duemila si erano mimetizzate nella vasta offerta di abbigliamento proposta dai marchi di tutto il mondo: capi di ispirazione militare, il ritorno del workwear, lo stile Ivy League. Insomma, le linee e le caratteristiche di alcuni capi apprezzatissimi ancora oggi per la loro utilità e versatilità non potevano che compiere l'ultimo, definitivo passo: entrare nel mondo del calcio. Tra la scorsa stagione e quella attuale, diversi club - inclusi alcuni dei maggiori campionati europei - come Bologna, Sampdoria, Milan, Inter, Juventus e Arsenal, hanno scelto di indossare coach jacket, varsity jacket, field jacket e flight jacket.

Il Bologna ha inaugurato questo trend la scorsa stagione indossando, in occasione del match casalingo contro il Sassuolo del 3 novembre, un capo a metà tra una camicia e una coach jacket blu navy. Questo tentativo, seppur timido, ha generato un effetto domino, ispirando altri club a trovare ispirazione dal passato, come ad esempio la Sampdoria, un caso particolare considerando la sua appartenenza a una serie cadetta. I blucerchiati hanno optato per una varsity jacket nei colori sociali del club, un capo iconico la cui silhouette è stata ripresa più volte dai più grandi brand di moda - tra cui Saint Laurent, noto soprattutto per le sue varsity jacket - anche conosciute come teddy jacket.

Allo stesso modo, OFF-WHITE, fashion partner del Milan, ha trasformato la varsity jacket in un capo simbolo per il brand, rimanendo fedele alla sua estetica principale. È poi arrivato il turno dell'Inter, a partire dalle prime partite della Serie A 2024/25, quando i calciatori hanno indossato i capi realizzati dal nuovo partner di formal wear Canali, che ha preso il posto di Moncler. Il brand italiano ha scelto un approccio lifestyle per il look dei Nerazzurri, proponendo una giacca ispirata alle classiche field jacket, un capo militare introdotto dall’esercito americano durante la Seconda Guerra Mondiale.

La versione che ha lasciato maggiormente il segno nella storia è senza dubbio la field jacket M-65, introdotta nel 1965 da Alpha Industries per equipaggiare i soldati durante la guerra in Vietnam. La giacca estiva proposta da Canali richiama proprio la struttura originale della field jacket, con le quattro tasche anteriori - due sui fianchi e due sul petto - usate all’epoca per avere munizioni e altri oggetti essenziali a portata di mano. A chiudere il cerchio è la Juventus, che domani sera, in occasione del Derby della Mole contro il Torino, indosserà il nuovo bomber adidas NASA-inspired, una vera e propria flight jacket. Anche questo capo ha origini militari, ma, a differenza della field jacket usata principalmente per il combattimento via terra, la flight jacket (nota anche come MA-1) è stata creata per i piloti dell’esercito americano dopo la Seconda Guerra Mondiale e si distingue per la rifinitura in nylon. I casi di Juventus, Milan, Inter, Bologna e Sampdoria dimostrano chiaramente come la tendenza nel calcio italiano si stia effettivamente muovendo in questa direzione, nonostante le differenze tra i vari club: i capi di Inter e Milan sono realizzati dai rispettivi fashion partner, mentre quelli di Juventus, Bologna e Sampdoria provengono dal loro sponsor tecnico. 

Infine, è interessante notare come l'introduzione di questi capi (in particolare l'MA-1 lanciato da Juventus e adidas, molto simile all'anthem jacket per il Lunar Year indossata dall'Arsenal nella stagione 2022/23 contro il Tottenham) rifletta le scelte dei rispettivi sponsor tecnici. Infatti adidas è un brand particolarmente legato, soprattutto in questo momento storico, all'immaginario degli anni Ottanta e Novanta, come dimostrano le continue release di tracksuit vintage e la reissue di modelli iconici come Gazelle, Samba, Spezial nel settore footwear. Al contrario, oggi risulta impensabile, o quantomeno poco probabile, che Nike compia una scelta simile replicando queste linee, dato che il suo stile è nettamente diverso, con un dominio delle tracksuit Tech e delle Nike TN. Ed è giusto che questi equilibri non vengano alterati troppo, in modo da offrire una varietà che, almeno in Serie A e Serie B, risalta notevolmente.