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Per il basket 3x3 è stato un anno straordinario

Dai Giochi Olimpici sotto la Torre Eiffel al successo del World Tour

Per il basket 3x3 è stato un anno straordinario Dai Giochi Olimpici sotto la Torre Eiffel al successo del World Tour

Il 2024 è stato un anno da record”, spiega un compiaciuto Alex Sanchez, Managing Director di FIBA 3x3, parlando del momento del circuito professionistico del basket tre-contro-tre e della crescita di questo sport in tutto il mondo. La visibilità di cui ha goduto nei Giochi Olimpici dell’estate scorsa, in effetti, ha confermato (e alimentato) un trend già evidente negli ultimi anni, in cui la pallacanestro “di strada” si è ritagliata uno spazio sempre più ampio sul palcoscenico globale. E di sicuro l’atmosfera che si respirava ad agosto sui campi all'ombra della Tour Eiffel ha contribuito ad esaltare le qualità del basket 3v3, e a ricordare tutte le potenzialità di un gioco giovane, fresco, dinamico, in rapida ascesa, che sa intrattenere e che ha bisogno soltanto di un po’ di luce dei riflettori per estendere la propria gittata. “Raggiungere nuovi fan è il nostro obiettivo principale”, continua Sanchez, “perchè siamo sicuri che chiunque guardi una partita si innamorerà di questo sport”. Come successo proprio l’estate scorsa a Parigi: “Abbiamo sfruttato l’occasione per catturare i cuori degli appassionati in tutto il mondo, consolidando la posizione di leader globale degli urban sports.”

Nata come espressione spontanea dello streetball, la disciplina è stata riconosciuta dal Comitato Olimpico una quindicina d’anni fa, ma introdotta nei Giochi soltanto a partire dall’edizione di Tokyo 2020. Nel frattempo, in attesa del via libera del CIO, il basket tre-contro-tre ha cercato e trovato una propria dimensione, emancipandosi dal movimento cinque-contro-cinque e affermandosi prima con il FIBA 3x3 World Tour, e poi con la lega BIG3. Si può dire che la spinta garantita dalle vetrine olimpiche di Tokyo e Parigi - che in generale hanno abbracciato le discipline urbane (le altre: arrampicata sportiva, skateboard, BMX freestyle e breakdance) - abbia fatto entrare il processo di crescita in una nuova fase. Tracciando un percorso sempre più intrigante verso il prossimo appuntamento a cinque cerchi, nel florido (e altrettanto intrigante) contesto di Los Angeles.

Il boom del 2024

Non esagera Alex Sanchez quando definisce “straordinari” i traguardi raggiunti negli ultimi dodici mesi dal basket 3x3. Il World Tour ha espanso ancora il proprio calendario, portando a 17 il numero delle tappe annuali: una in più del 2023 e oltre il doppio rispetto a sei anni fa. Ora il circuito raggiunge tutti gli angoli del mondo, o quasi: dall’iconico “season opener” di Utsonomiya (Giappone) alla finale di Hong Kong, passando per Amsterdam, Abu Dhabi, Marsiglia, Ulaanbaatar e Bahrain, e perfino per la autoproclamata “città del futuro” Neom, in Arabia Saudita.

Tutto ciò “ha attratto centinaia di migliaia di spettatori dal vivo”, si legge in un report FIBA, e ha confermato la “costante crescita” registrata post-pandemia nei dati relativi all'affluenza. A loro volta, le nuove occasioni di visibilità - in loco e sullo schermo - hanno permesso agli eventi del circuito di gettare le basi per un ulteriore allargamento del bacino d’utenza. I dati in arrivo dal mondo del broadcasting e dei social media lo evidenziano: la copertura televisiva ha raggiunto oltre 150 Paesi, mentre sul piccolo schermo views e impressions hanno toccato quota 352 e 366 milioni, vale a dire rispettivamente +76% e +46% sull’anno solare precedente (e +613% rispetto al 2021!), mentre l’engagement è passato da 10 a 12 milioni (+20%). Insomma, si può parlare di un vero e proprio “boom”.

La presenza a Parigi 2024, come detto, è stata uno spartiacque. A luglio oltre 4.000 spettatori al giorno si sono recati in Place de la Concorde per assistere dal vivo alle partite, cui si sono uniti milioni di telespettatori da ogni continente. La finale femminile tra Germania e Spagna, ad esempio, è stata trasmessa dalle emittenti pubbliche dei due Paesi, ZDF e TVE (rispettivamente con uno share intorno al 35% e al 20%), e ha registrato quasi 9 milioni di audience totale nel continente europeo - un risultato che ha polverizzato le aspettative per una disciplina così giovane. “L’atmosfera elettrica e la presenza di fan appassionati a Parigi hanno messo in evidenza l’incredibile potenziale del basket 3x3”, sottolinea Andreas Zagklis, FIBA Secretary General. “Guardando al futuro, puntiamo a costruire su questo successo, ampliando ulteriormente la nostra portata e coinvolgendo nuovi segmenti di pubblico in tutto il mondo.”

Parallelamente, il 2024 è stato un anno di consolidamento - che per ora non è possibile confermare con dati ufficiali - per il circuito americano BIG3, che ha ripreso il suo percorso di crescita dopo l’arresto e il successivo periodo di assestamento dovuto alla pandemia. La lega, fondata nel 2017 dal rapper Ice Cube, ha ripreso così la sua espansione, dopo l’enorme visibilità di cui aveva beneficiato nelle prime edizioni (2017-2019) grazie all’endorsment di ex stelle NBA come Julius Erving, Clyde Drexler, Allen Iverson e Jason Richardson; nonché per effetto delle partnership con i broadcaster ufficiali dell’evento negli States: CBS per la tv, Triller per lo streaming online. In modo analogo anche gli eventi del circuito Red Bull Half Court, nato nel 2019, hanno mostrato segnali di crescita, trainata dall’apprezzatissimo culmine della stagione: le finali dello scorso ottobre nel suggestivo contesto newyorkese del Brooklyn Bridge Park.

Per capire dove può puntare ad arrivare il movimento in seguito all’exploit di questi anni, facciamo un passo indietro. Partendo dalle origini e dalle caratteristiche di un gioco che fa del proprio vissuto un elemento identitario di grande attrattiva popolare.

Background e orizzonti

Traendo spunto dalla lunga tradizione dei playground urbani, il basket 3x3 ha iniziato il suo percorso di formalizzazione grazie alla FIBA, che ne ha riconosciuto il potenziale nei primi anni del nuovo millennio. Il timido esordio è avvenuto negli Asian Indoor Games 2007 di Macao, mentre il debutto nel contesto olimpico si è registrato tre anni più tardi, nei Giochi Olimpici Giovanili a Singapore. Il salto di qualità e popolarità, poi, è arrivato con l’introduzione di un circuito professionale (FIBA 3x3) nel 2012, con la nascita del BIG3 nel 2017, e quindi con la vetrina di Tokyo 2020, che ha preparato il terreno per la consacrazione a Parigi 2024.

Il formato di gioco – metà campo, un solo canestro, squadre di tre giocatori, 12 secondi massimo per azione, poche interruzioni – rende le partite del basket 3x3 uno spettacolo dinamico, scandito da un ritmo serrato e ricco di giocate da highlights. Il tutto, in un contesto che fonde sport, street art e cultura pop, creando un’identità particolarmente sexy per le nuove generazioni. Il mix che ne deriva, ispirato dalle origini “di strada” - non per niente vince chi arriva a 21 (come al campetto) e si gioca spesso con musica hip-hop di sottofondo e su campi decorati da graffiti - ha conquistato rapidamente un vasto pubblico. E come si dice in questi casi, siamo solo all’inizio del percorso.

Guardando al 2025 e oltre, infatti, il futuro del basket 3x3 sembra elettrizzante. Tanto in ambito maschile, quanto nel femminile. L’entusiasmo mostrato dal pubblico nelle prime due avventure olimpiche e la crescita organica dell’intero movimento, inclusa la visibilità dei suoi protagonisti e la capacità di attrarre sponsorship di alto livello (Wilson, Red Bull e Mapei per fare qualche esempio), lasciano intravedere i prossimi step di crescita della pallacanestro “di strada”. Un movimento che si rivolge ai giovani, che non rinnega - anzi - le proprie origini urbane, e che guarda con legittima curiosità e ambizione alla sfera degli sport mainstream. La cornice dei prossimi Giochi, Los Angeles e i suoi iconici campetti, ci lascia immaginare il resto della storia.