Nessuno si diverte come Lamine Yamal
E nessuno usa così tanto gli occhiali da sole
15 Gennaio 2025
Domenica 12 gennaio il Barcellona ha aggiunto al suo palmarès l'ennesima Supercoppa spagnola, la 15ª della sua storia. Oltre ad essere arrivata con una vittoria schiacciante nel Clasico contro il Real Madrid, la vittoria coincide con un momento a dir poco tortuoso per i blaugrana. Le vicende che coinvolgono Dani Olmo e Pau Victor, le discusse aste dei cimeli del vecchio Camp Nou, il nuovo stadio ancora in costruzione: insomma, non era facile per i tifosi del club catalano trovare uno sprazzo di luce in un periodo così oscuro.
La squadra, però, pur non vantando una grande esperienza (tolti veterani come Szczęsny, Lewandowski e Martínez, che si contano sulle dita di una mano, il club sta puntando tutto sui suoi baby fenomeni), è riuscita a lanciare un bel segnale, cavalcando l'onda della spensieratezza. Sono quindi ora Yamal, Casadó, Cúbarsi, Baldé & Co. ad incarnare lo spirito blaugrana che si tramanda da generazione in generazione attraverso la Masia. Dunque, ai giocatori del Barcellona poco importa che tutto il mondo calcistico stia puntando il dito contro di loro o che più di qualcuno gridi al complotto di una società "troppo grande per crollare", giocano e basta, e lo fanno bene, dando certamente maggiori sicurezze rispetto al Real Madrid, sverniciata per la seconda volta in stagione nella finale della Supercoppa spagnola con un devastante 5 a 2.
I ragazzi guidati da Hansi Flick hanno messo al sicuro il primo trofeo stagionale, inseguono le due squadre di Madrid in classifica in LaLiga, sono in attesa della partita agli ottavi di finale di Copa del Rey contro il Real Betis Balompié e hanno già ipotecato la qualificazione in Champions League, condividendo il secondo posto a soli tre punti dalla capolista Liverpool. Insomma, se fuori dal campo il futuro del Barcelona sembra sempre in equilibrio precario, non si può dire lo stesso dentro di esso. Soprattutto grazie al talento generazionale di Lamine Yamal, che ha rilanciato il Neymar-core - sì, perché dalla Neymar-mania ai tempi del Santos e di Ai Se Eu Te Pego è passato davvero del tempo).
Lamine Yamal è nella sua versione più pura e autentica, acerba e irrequieta come si può solo alla sua giovanissima età. Oltre a dare spettacolo con le skills sul campo non si fa scrupoli a girare con una cassa bluetooth in mano negli spogliatoi, con la musica sempre accesa; e come il più appassionato dei fanboy, si è fatto la stessa acconciatura di Neymar Jr. nel suo Prime Moment al Barcellona. E poi l'estetica di tutti gli altri calciatori liberi di osare in tutti i loro aspetti, forse forti dell'effetto Jules Koundé che ha contribuito a dare definitivamente quel coraggio espressivo a tanti calciatori: il Barcellona di oggi è una squadra pura che riesci a esprimersi spontaneamente sia in campo che fuori.
Raphinha, Koundé, Yamal e il classe 2006 Héctor Fort si comportano come se fossero in gita scolastica; Hansi Flick metaforicamente indossa le vesti del loro professore, che ha cercato di limitare la loro fantasia proibendo i tunnel fits nell'arrivo allo stadio, ma ha dovuto arrendersi di fronte all'esplosione di personalità e voglia di apparire di questi ultimi, espressa e accentuata proprio attraverso gli accessori sfoggiati dopo aver sovrastato il Real Madrid. Occhiali Gucci per Yamal, Prada per Fort e Koundé, e immancabili Oakley Juliet per Raphinha. L'ennesima conferma di come modello sia una vera e propria ossessione per i giocatori brasiliani – li aveva indossati anche Endrick nei festeggiamenti per l'ultimo trofeo della sua vita con il Palmeiras. Dimostrando che il settore dell’occhialeria ha saputo ritagliarsi uno spazio sempre più importante nel mondo dello sportswear, anche in ambiti non propriamente immediati come il calcio.
È ormai d’obbligo, infatti, celebrare un trofeo indossando i propri occhiali migliori, una tradizione nata sicuramente in NBA – impossibile dimenticare le lenti e i sigari di Michael Jordan – e ora ripresa anche dai calciatori. Dai fenomeni blaugrana, passando per Rafael Leão in occasione della Supercoppa Italiana in Arabia Saudita, è ormai un rituale indossare occhiali da sole mentre si solleva una coppa (una storia analoga a quella di Camavinga e di Thuram lo scorso anno). Gioia di giocare ed espressione della propria personalità senza veli (a scanso di eventuali interventi di Flick), il Barcellona, con Yamal – che nelle ultime settimane si è divertito a imitare il suo idolo Neymar Jr. diventando praticamente un suo cosplayer, replicando anche le sue esultanze – ci ha riportato a vedere calciatori più felici e ultraespressivi che mai. Difficile che tornino i video edit come quelli su O'Ney al Santos, ma ci accontenteremo, se il fine della nostra ricerca è un calcio più genuino e gioioso.