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Lo sport è il vero metaverso?

La diretta da Tennis Wii dell'Australian Open è solo l'ultimo esempio

Lo sport è il vero metaverso? La diretta da Tennis Wii dell'Australian Open è solo l'ultimo esempio

Cos'hanno in comune una racchetta scagliata sul cemento da Daniil Medvedev, una schiacciata di Karl-Anthony Towns e un touchdown di Nico Collins? Non molto in effetti, tranne che sono avvenute tutte nell'ultimo mese e che sono state trasmesse, oltre al classico broadcast, anche in contemporanea in una versione aumentata tra personaggi Disney o del Nickelodeon, con l'estetica del Nintendo Wii o dei videogame da arcade. Il simulcasting, ovvero la messa in onda nello stesso momento della stessa trasmissione su differenti piattaforme e in diverse modalità, sta diventando sempre più frequente nello sport e potrebbe aprire ad una nuova stagione sia per l'intrattenimento televisivo che per i sempre più importanti diritti TV.

Proprio aver ceduto quest'ultimi infatti, ha spinto gli Australian Open a creare una diretta parallela nella quale i protagonisti si trasformano in avatar di Grand Slam Tennis o di Wii Tennis con conseguenze al limite del surreale. Gli Australian Open sono il primo dei quattro Slam che si giocano ogni anno nel circuito ATP e WTA e sono di gran lunga i meno conservatori, ma nessuno si sarebbe mai aspettato una scelta così anticonvenzionale e spiazzante nel mondo del tennis. La canotta di Alcaraz, la prima grande apparizione in un Major di Joao Fonseca, la visiera di Naomi Osaka e appunto la racchetta di Medvedev, che glitchava mentre il tennista russo provava a spaccarla sul cemento della Rod Laver Arena. Ovviamente non poteva mancare il cappellino bianco con la volpe di Jannik Sinner, a caratterizzare la versione digitale del Numero 1 del Ranking ATP. 

L'Australian Open ha deciso di seguire la strada già tracciata negli ultimi tempi dalle tre principali leghe professionistiche statunitensi, NBA, NFL e NHL, che hanno sperimentato con forme aumentate di broadcasting per avvicinare pubblici sempre più trasversali alle partite. Dove lo sport è più vicino all'intrattenimento è stato più semplice realizzare partnership con reti televisive, piattaforme o direttamente con chi detiene i diritti dei più importanti personaggi animati, da Disney ai Simpson. Così abbiamo potuto vedere i giocatori NBA trasformati in Paperino, Topolino o Pluto durante i Christmas Games, i cannoni di Slime di Nickelodeon coprire i campi di NFL dopo ogni Touchdown e Spongebob spiegare le regole di uno sport che ai più giovani può apparire complicato e respingente come il Football Americano. O ancora Bugs Bunny, Batman, Superman e Wonder Woman scivolare con i pattini sul ghiaccio delle arene NHL grazie all'accordo tra Warner Bros e la lega nordamericana.  

Una continua ibridazione che è favorita dalla frammentazione dei diritti tv e dall'acquisizione da parte dei diritti da parte di gruppi media sempre più grossi e che detengono più IP, dall'entertainment allo sport dal vivo, e che possono organizzare questo tipo di incontri tra mondi apparentemente lontanissimi. L'arrivo dello sport dal vivo sulle piattaforme streaming, da Amazon Prime a Netflix, inoltre sta rapidamente cambiando il paradigma per i consumatori, moltiplicando non solamente il numero di abbonamenti ma anche di opportunità e programmazioni. Il futuro quindi sembra essere sempre più pieno di eventi sportivi in simulcasting, arricchendo l'offerta per valorizzare il più possibile quelli che al momento sono i diritti più importanti del panorama televisivo. Vedremo se avere una partita NBA con personaggi Disney o una finale di uno Slam in 8bit aiuterà lo sport a conquistare anche le generazioni più giovani, che mostrano sempre più difficoltà a rimanere seduti davanti alla Tv per l'intera durata di un evento.