Vedi tutti

Il Paris Saint-Germain ha puntato tutto sull'NBA

Le due partite di Wemby in Fashion Week sono diventate un appuntamento imperdibile per il club

Il Paris Saint-Germain ha puntato tutto sull'NBA Le due partite di Wemby in Fashion Week sono diventate un appuntamento imperdibile per il club

Venerdì scorso c’era parecchio traffico, e un certo fermento, sul sito web e sui profili social del Paris Saint-Germain. L’attesa per lo sbarco nella capitale francese di Khvicha Kvaratskhelia, strappato al Napoli per 75 milioni di euro, stava spingendo una marea di tifosi e addetti ai lavori sulle piattaforme del PSG, aspettando quel “Khvicha est Parisien” arrivato in tarda serata. Nel frattempo, tra un refresh e l’altro, a metà pomeriggio compariva un comunicato ufficiale di differente natura, con cui il club ha alzato il sipario su una nuova collaborazione, pensata e inaugurata in occasione delle NBA Paris Games 2025. Il partner: i San Antonio Spurs, franchigia del basket americano particolarmente popolare a queste latitudini, un po’ per ragioni storiche (leggere: Tony Parker) e un po’ per la stretta attualità a cui si può dare un nome e un cognome: Victor Wembanyama.

Flashforward alla serata di ieri, ed ecco al Parco dei Principi una serie di ospiti d’eccezione, pizzicati a più riprese dalle telecamere durante la sfida di Champions League tra Paris Saint-Germain e Manchester City. Oltre al neo arrivato Kvaratskhelia, di cui si attende il debutto con la nuova maglia, sugli spalti erano presenti anche diversi membri degli Spurs, tra cui non poteva mancare l’idolo locale Wembanyama.

Una cosa è certa: la visita ha portato fortuna a Donnarumma e compagni, che hanno vinto in rimonta 4-2 una partita potenzialmente decisiva per il loro cammino europeo. E come si suol dire, “a buon rendere”: il pensiero sarà ricambiato questa sera, quando all’Accor Arena scenderanno in campo San Antonio Spurs e Indiana Pacers per la consueta partita oltreoceano - stavolta una vera e propria tournée, con due sfide in programma - del basket a stelle e strisce. L’occasione perfetta per connettere due universi, l’NBA e quello del club parigino, che di recente hanno parlato spesso e volentieri la stessa lingua. Per farci un’idea della collaborazione tra PSG e Spurs, abbiamo raccolto le parole dei rispettivi amministratori delegati e siamo andati a dare un’occhiata alla collezione speciale presentata ieri nel flagship store del club parigino, in Avenue des Champs-Élysées.

La collezione lifestyle

Un primo aspetto della collaborazione riguarda il coinvolgimento della fanbase locale, con un focus particolare sull’inclusività, promossa dall’unione delle forze di “PSG for Communities” e “Spurs Community Leadership Institute”. I due programmi, che sono nati per trasformare la popolarità delle rispettive squadre in un catalizzatore per cause sociale, hanno predisposto una serie di eventi per promuovere lo sviluppo dello sport femminile e incontri per incentivare il dibattito sul tema.

La collaborazione, poi, è celebrata da una collezione in edizione limitata, disponibile dal 21 al 26 gennaio esclusivamente negli store cittadini del Paris Saint-Germain. Una linea di magliette e felpe in cui i due brand hanno mixato le rispettive identità visive. Et voilà: la Tour Eiffel al fianco dello sperone, la scritta “Paris Spurs 2025”, un inedito logo che unisce lo stemma del PSG alla rielaborazione Belle Époque di quello degli Spurs.

In quanto organizzazione globale, gli Spurs si impegnano profondamente a creare connessioni che vadano oltre il campo da gioco,” ha detto R.C. Buford, CEO dei San Antonio Spurs. “Questa collaborazione sottolinea l’importanza di interagire con la comunità e i fan di Parigi, celebrando al contempo l’amore condiviso per lo sport con un’organizzazione stimata come il Paris Saint-Germain. Puntiamo a costruire relazioni durature qui in Francia, e a ispirare la prossima generazione locale di sportivi e appassionati.”

Gli Spurs e Parigi

Da una parte, quindi, c’è l’ambizione della franchigia texana di espandere ulteriormente la propria popolarità in Francia. Raccogliendo l'eredità lasciata in dote da Tony Parker e Boris Diaw, e consegnata ora alle infinite mani di Wembanyama. Dal Draft 2023 in avanti, l’’ascesa dell’enfant prodige ha spalancato enormi possibilità a San Antonio, che la lega ha chiaramente assecondato - si può dire cavalcato - con il coinvolgimento nelle NBA Paris Games di quest’anno.

Per dare un’idea di cosa rappresenti commercialmente la “Wemby-mania”, bastano alcuni dati. Negli ultimi ventiquattro mesi la vendita del merchandising Spurs in Francia è cresciuta del 3000% (sì, tremila percento), e contestualmente l’intera lega ha acquisito visibilità (+26% abbonamenti NBA League Pass) e popolarità. Secondo un sondaggio condotto di recente da Odoxa, più della metà (56%) della popolazione totale del Paese conosce Wembanyama, e il 31% degli under-50 si dice “interessato all’NBA”; un dato che sale al 37% nell’area metropolitana di Parigi, dove il numero 1 degli Spurs è nato, cresciuto (umanamente e cestisticamente), e dove nei mesi scorsi ha pure vinto la sua prima medaglia olimpica.

Dall’altra parte, invece, c’è il Paris Saint-Germain, il più “NBA-friendly” dei club calcistici al mondo. E per ovvi motivi, in questo caso anche il più disponibile, adatto e soprattutto interessato al ruolo di ambasciatore - in un certo senso di megafono locale - del brand San Antonio Spurs. Inoltre non è un caso se queste due partite NBA si inseriscono nel contesto della Fashion Week di Parigi, dando così possibilità alle numerose celebrities di muoversi senza soluzione di continuità tra le sfilate, le feste e le partite. Un incrocio obbligato che sta rendendo Parigi per questa settimana il centro del mondo sportivo e lifestyle. 

Il PSG e l’NBA

Non è la prima volta che vediamo il nome del PSG accostato a franchigie del basket NBA, e sappiamo per certo che non sarà neanche l’ultima. Da quando la squadra parigina è firmata Jordan Brand, ci siamo abituati infatti ad assistere a collaborazioni del genere, o anche semplicemente ad attività condivise con le squadre NBA in visita annualmente per le “Paris Games”.

Ad esempio, potreste ricordare Mbappé, Neymar, Icardi, Thiago Silva e Verratti in prima fila per Bucks-Hornets del 2020, o Giannis Antetokounmpo palleggiare negli spogliatoi del Parc des Princes. Quell’anno, tra l’altro, il PSG strizzava l’occhio al pubblico NBA partecipando alle votazioni per l’All-Star Game sui social. E da allora la presenza del club è diventata un classico nelle “NBA week” parigine, attraverso il coinvolgimento dei propri atleti e con attivazioni di vario tipo fuori dal campo. È stato così anche l’anno scorso, e quello prima ancora - insomma, si può dire che quando le stelle NBA arrivano in Europa, il Paris Saint-Germain è in prima fila.

Tutto questo non accade soltanto perché si tratta della squadra di casa. Secondo un report di YouGov, il PSG è attualmente il seconda team più popolare in assoluto nel continente nordamericano, dietro soltanto al Real Madrid. Non più di cinque anni fa, in questa classifica non sarebbe rientrato nemmeno tra le prime dieci, e figurarsi andando più indietro, all’era precedente all’arrivo di Al-Khelaifi. Si tratta di una realtà che punta fin troppo evidentemente ad un’audience globale, e che da tempo si sta muovendo in tale direzione; mostrando un crescente interesse per il mercato USA, e trovando oltreoceano una propria, solidissima dimensione internazionale (forse più che in Europa, dove l’appeal non va troppo lontano da Parigi).

Siamo entusiasti di collaborare con i San Antonio Spurs”, ha confermato Victoriano Melero, CEO del Paris Saint-Germain, che ha sottolineato poi come si tratti di collaborazioni che permettono a tutte le parti coinvolte di espandere la propria reach e di interagire con nuovi segmenti di pubblico. “Con il Mondiale per Club (FIFA) in programma negli Stati Uniti la prossima estate”, ha concluso, “stiamo aprendo la strada a nuove iniziative che superano i confini”.