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Tutti vogliono Jules Koundé

Perché il terzino del Barca è diventato il testimonial perfetto

Tutti vogliono Jules Koundé Perché il terzino del Barca è diventato il testimonial perfetto

I calciatori vanno di moda, vanno alle sfilate, a volte sfilano, sono testimonial di brand di lusso, sono i protagonisti delle campagne. Ma nessuno è la moda quanto Jules Koundé. Il terzino destro del Barcelona in pochi mesi si è seduto sul trono dei calciatori meglio vestiti al mondo e non ha intenzione di alzarsi. Tutto è iniziato con i tunnel fits mostrati da quando la squadra blaugrana lo ha acquistato dal Sevilla nell'estate del 2022, una pratica che il Barca aveva preso in prestito dalle arene NBA, dove Koundé ha dimostrato non solo gusto e conoscenza della moda ma anche una certa propensione al rischio e quella che ora tutti definiscono aura. Da lì tutti hanno provato a rubargli il segreto, l'apparente semplicità e confidenza con la quale arriva al ritiro della Nazionale Francese a Clairefontaine o l'astuzia che gli permette ancora di aggirare il divieto di Hansi Flick verso i tunnel fits fotografandosi vestito dopo la partita. E tutti i brand lo hanno voluto nelle loro campagne di moda o lifestyle, il testimonial perfetto sia per una collezione di lusso francese quando per una di performance sul campo. 

L'ultima in ordine cronologico è la campagna per la prima collezione realizzata da Samuel Ross per Zara. Il designer britannico è uno dei protagonisti delle release continuative bi-annuali che il brand spagnolo vuole integrare nella sua offerta per elevare il posizionamento del suo prodotto attraverso il suo brand SR_A (Samuel Ross Atelier), e la scelta del testimonial non poteva che cadere proprio di su Jules Koundé. Il terzino francese è perfettamente a suo agio nell'estetica tecnica/sartoriale proposta da Ross, e scattata in un ambiente asettico amplificato dall'ottica analogica di Gabriel Moses. Prima era stato perfetto padrone di casa in una villa francese per Jacquemus, tra l'Old Money e la Costa Azzurra, nei brevi video ironici che definiscono la comunicazione del brand. E chi meglio di Koundé poteva rappresentare questo stile sognante e iperrealista, moderno e senza tempo, in una campagna che potrebbe benissimo essere un suo tunnel fit o un suo arrivo a Clairefontaine. 

Koundé è inoltre uno dei testimonial più attivi anche per adidas, il brand sportivo che gli garantisce il materiale da gioco, e che sta sfruttando sempre più la sua forte visibilità specialmente sulle piattaforme social. Solo dalle Three Stripes è stato coinvolto negli shooting di Moncler x adidas, alla collezione lifestyle Originals fino ovviamente alle attivazioni per le Predator, il modello che ha dominato i feed di adidas nel 2024. Una versatilità che ben racconta i differenti stili di Jules Koundè, che passa da una tracksuit anni '90 a completi sartoriali senza perdere mai la credibilità. In un epoca di dump post ed fotocamera interna dell'iPhone, la realness di Koundè è la sua carta vincente oltre ovviamente una forte dedizione e curiosità nei confronti del mondo della moda, senza limiti o preconcetti. Un atteggiamento che anche i brand hanno imparato ad apprezzare, dati di engagement alla mano. 

"Mi piace il fatto che ragazzi come Jules siano davvero interessati alla moda e stiano esplorando le possibilità che ora hanno a disposizione. Anche la campagna realizzata con Jacquemus, è un prodotto fatto da qualcuno che è appassionato di moda, che ha una sua estetica" ci aveva detto Hector Bellerín quando lo avevamo incontrato in occasione del nostro More Than. E proprio il nuovo terzino del Barca ha raccolto l'ideale testimone di calciatore più elegante e avantgarde del pianeta, ma in mondo che ha accettato questo ruolo per gli sportivi. Per questo è diventato il testimonial perfetto, capace di interpretare le diverse anime dei brand e di raccontare al meglio estetiche che potrebbero sembrare a prima vista contrastanti ma che nell'armadio di Koundé prendono improvvisamente senso.