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È esistito davvero il Gran Premio delle squadre di calcio?

"Un'idea folle", come la definì il giornalista Keith Collantine

È esistito davvero il Gran Premio delle squadre di calcio? Un'idea folle, come la definì il giornalista Keith Collantine

C’è stato un momento storico in cui il calcio e il motorsport hanno provato ad unire le forze. Era il 2001 e quello sforzo portò all’ideazione del Premier 1 Grand Prix, un campionato automobilistico creato ad hoc per alcune squadre di calcio. L’idea nacque sulla base di una ricerca di mercato in cui veniva dimostrato come almeno il 40% dei tifosi inglesi in possesso di un abbonamento di una squadra di calcio fossero interessati anche al motorsport. Da qui l’idea di fondare un campionato in cui le livree delle automobili avrebbero ripreso in tutto e per tutto i colori sociali delle squadre di calcio che vi avrebbero partecipato. D’altronde l’idea di società calcistiche impegnate in altri ambiti sportivi non è un’idea estemporanea. In Spagna ad esempio il Barcellona è una polisportiva che oltre alla più famosa squadra di calcio, può contare anche una squadra di basket, pallamano, futsal e hockey su pista. Altri esempi si trovano in Portogallo con il Porto oppure in Turchia con Fenerbahce e Galatasaray. In Italia l’esempio più simile a quelli raccontati coinvolge il Milan e lo spirito imprenditoriale di Silvio Berlusconi il quale nel 1989 fondò la Polisportiva Milan, una società che ebbe l'effetto di portare i colori rossoneri sui campi di pallavolo e hockey su ghiaccio. Ma quello del Premier 1 Grand Prix è tutta un'altro racconto, anche perché i club di calcio, secondo l'idea originale, non avrebbero dovuto in alcun modo finanziare il progetto. 

Tornando al connubio calcio-motori, a certificare la bontà del progetto Premier 1 Grand Prix arrivò anche il benestare della FIA, la Federazione Internazionale dell'Automobile, che di fatto diede la sua autorizzazione ad un campionato monomarca finanziato da MC Capital Investments con vetture identiche per tutte le scuderie in gara. L’obiettivo finale era quello di coinvolgere almeno 30 club in tempo per la prima gara in calendario nel luglio 2002 sul circuito di Estoril. Quella gara, così come quel campionato, però non si tenne mai. Una serie di problemi finanziari che coinvolsero sia MC Capital Investments sia Reynard, ovvero l’azienda britannica a cui era stato affidato il compito di produrre le autovetture, misero la parola fine al  Premier 1 Grand Prix prima ancora che venisse disputato un solo giro di pista. Di quel progetto restano solo alcune foto che oggi definiremmo out of context, di autovetture dalle livree calcistiche presentate all’interno di uno stadio, come la vettura rossa e bianca prodotta dal Benfica, oppure circondate da calciatori professionisti in situazioni promozionali, come la vettura che riprende i colori sociali del Leeds.

Ad ogni modo il Premier 1 Grand Prix non rimase l’unico esperimento di connubio tra calcio e motori ma anzi tra il 2008 e il 2011 si disputò la Superleague Formula, ovvero un vero e proprio campionato automobilistico in cui vennero coinvolte numerose squadre di calcio, europee e internazionali. I nomi di spicco erano Milan, Liverpool, Atletico Madrid, Borussia Dortmund ma anche Flamengo, Corinthians e persino i cinesi del Beijing Guoan, la squadra che vinse il primo titolo in assoluto. Ovviamente anche questo campionato ebbe vita breve, non riscosse il successo stimato in termini di seguito commerciale e di tifosi nonostante le vetture in pista portassero i colori sociali dei club di riferimento. Resta l’ultimo tentativo di fondere questi due sport anche se oggi il connubio tra calcio e motorsport, più in generale tra calcio e Formula 1, è più forte che mai. Resiste ancora ma in una sorta di scambio reciproco di attenzioni con piloti di Formula 1 immortalati sugli spalti di uno stadio oppure coinvolti in attività social e viceversa, con calciatori più che felici di farsi immortalare come ospiti d’onore nel paddock di un qualsiasi Gran Premio.