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L’evoluzione estetica dei parastinchi
A molti calciatori non piacciono ma potrebbero tornare di moda
10 Febbraio 2025
Il trend ormai è noto. I parastinchi stanno diventando sempre più piccoli, quasi minuscoli. La domanda che nasce spontanea in conseguenza a questa tendenza è se sia davvero necessario per i calciatori indossare parastinchi così piccoli. Di fatto vengono meno al loro scopo principale, aumentare la sicurezza cercando di abbassare il rischio di eventuali infortuni alle gambe. Non sarebbe meglio o più opportuno se giocassero senza? La risposta è no. I calciatori devono indossare i parastinchi e non possono scendere in campo senza. Stiamo infatti parlando di un accessorio obbligatorio per regolamento, giudicato alla stessa stregua di maglia da gioco e scarpe da calcio. È tutto segnalato al punto 4.2 del regolamento IFAB: "L'equipaggiamento obbligatorio di un giocatore comprende i parastinchi, questi devono essere di materiale idoneo e di dimensioni adeguate per fornire una protezione adeguata ed essere coperti dai calzini. I giocatori sono responsabili della taglia e dell'idoneità dei propri parastinchi". Ci si può interrogare sull’idoneità di questi parastinchi minuscoli ma se il legislatore non interviene, allora i calciatori sono rispettosi delle norme anche indossando parastinchi grossi quanto una carta di credito.
Gli albori
I parastinchi hanno sempre fatto parte della storia del calcio anche se non più tardi di 30 anni fa si potevano ancora trovare in campo dei calciatori con calzettoni abbassati fino alle caviglie senza alcuna protezione. L’introduzione dell’obbligatorietà dei parastinchi, fatta risalire agli anni Novanta, ha creato un mercato che a sua volta ha portato a una corsa all’evoluzione tecnologica. Inizialmente i parastinchi erano prevalentemente realizzati in plastica dura e venivano fissati mediante l’utilizzo di una banda elastica, a volte sfruttando anche due strisce di velcro. I primi prodotti presentavano anche una cavigliera nella parte inferiore così che il movimento per indossare i parastinchi richiamasse quello effettuato per indossare i calzini. Erano certamente importanti per l'incolumità dei calciatori ma allo stesso tempo molto ingombranti e di conseguenza scomodi. Gli anni Novanta sono stati un periodo di sperimentazioni e tutti i grandi brand sportivi, come ad esempio adidas e PUMA, investirono nel settore. A farla da padrone era però l'azienda tedesca Uhlsport grazie ad una prima versione di parastinco flessibile che sfruttando una forma asimmetrica e anatomica aderiva alla gamba del calciatore senza creare particolari ostacoli.
L'evoluzione
Il passo successivo è stato quindi quello di rendere i parastinchi in primis più leggeri e poi più sagomati rispetto alle necessità dei calciatori. Da qui la comparsa di parastinchi che restano saldi al loro posto grazie alla pressione esercitata dai calzettoni e l’utilizzo di un sottile strato di nastro adesivo in schiuma. La nuova generazione di parastinchi si è innovata anche nei materiali, utilizzando fibra di carbonio e kevlar. Sono stati aggiunti anche dettagli come piccoli sistemi di ventilazione che permettono alle gambe di rimanere aerate ed evitare problemi di eccessiva sudorazione. C’è un nuovo mercato in cui i grandi marchi resistono ma senza difendere strenuamente la propria posizione. E così lasciano campo ad altre aziende, come ad esempio Soccerment, l’azienda italiana che ha dato vita al modello Xseed Pro ovvero un parastinco dotato di una tecnologia (utilizzato da Federico Dimarco) che permette di tracciare e quindi migliorare le prestazione tecniche, atletiche e tattiche. Per quanto riguarda i mini parastinchi, una delle aziende che si sta imponendo come leader del settore è FLAIR grazie ai propri parastinchi in carbonio, utilizzati ad esempio da Florian Wirtz e Joshua Zirkzee. Due calciatori che sono tra i maggiori esponenti della corrente estetica del Low Sock Trait.
Quando i parastinchi diventano parte dell'estetica dei calciatori
Parliamo di estetica. Se la prima ondata di ridimensionamento dei parastinchi ha portato a dei prodotti sì più piccoli ma comunque più eleganti nelle forme, il prodotto attuale pecca di carattere. In molti casi parliamo di un oggetto della grandezza di una saponetta. In questo momento storico i parastinchi non sono cool, assomigliano ad un accessorio che i calciatori indossano controvoglia e di cui farebbero volentieri a meno. Inoltre, l’estetica dei parastinchi in questo momento si limiti ai calciatori che fanno stampare su di essi le foto della famiglia o momenti importanti della loro carriera. Non è raro imbattersi nell’immagine di un calciatore che bacia i propri parastinchi prima di indossarli. L’unico aspetto che li rende interessanti è il modo in cui vengono indossati dai calciatori ma si tratta in realtà di una conseguenza del modo in cui i calciatori portano i calzettoni. Francesco Totti per primo ha rilanciato l’immagine del calciatori con i calzettoni abbassati. Oggi l’uomo immagine di questa corrente è senza dubbio Jack Grealish ma dietro di lui c’è una folta schiera di calciatori, tra cui Pedri, Khvicha Kvaratskhelia e Trent Alexander-Arnold, che per necessità o stile ha deciso di riportare in campo l’immaginario del calciatore dai calzettoni abbassati risalente agli anni Sessanta e divenuto famoso grazie a George Best e Gigi Meroni.
Il rilancio con Total90?
Ecco perché in questo senso si guarda con interesse a come lavorerà Nike in questo settore una volta che verrà rilanciato l'immaginario Total90. La linea originale della collezione prevedeva anche dei parastinchi. I prodotti dell’epoca ricalcavano in parte le produzioni di quel periodo come forme, con parastinchi di grandi dimensioni e quindi probabilmente scomodi per i calciatori. A renderli unici erano i colori e i design abbinati a l'iconico logo Total90, degli accessori che all’occhio sembravano prodotti di laboratorio ultratecnologici. Un pezzo da avere a tutti costi, da indossare a prescindere da funzionalità e comodità per il solo motivo che era alla moda. Occhio quindi alle prossime mosse in casa Swoosh: combinando l’hype generato dal ritorno di Total90 e la popolarità di campioni come Vinicius o Erling Haaland, i parastinchi potrebbero tornare ad essere cool. O forse è più probabile aspettarsi un placement di questi prodotti su calciatori che giocano in ruoli più propensi al contrasto, come i mediani e i difensori?