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Nike e adidas nel ciclismo degli anni Novanta e Duemila

Un periodo macchiato da accuse di doping

Nike e adidas nel ciclismo degli anni Novanta e Duemila Un periodo macchiato da accuse di doping

C’è stato un momento storico in cui l’eterna battaglia tra Nike e adidas per la supremazia nello sport si è sviluppata anche sull'asfalto. Tra la fine degli anni Novanta e i primi anni Duemila, i due giganti dell’abbigliamento sportivo monopolizzarono l'estetica legata al ciclismo. Un dominio, quello delle Three Stripes e dello Swoosh che accompagnò l'ascesa e il declino rispettivamente di Jan Ullrich e Lance Armstrong; si trattò di un periodo di grandi successi, prima sporcati e successivamente cancellati dalle accuse di doping, infine confermate dai diretti interessati. L'associazione tra adidas e il ciclismo era già solido prima della comparsa sulla scena di Ullrich: Eddy Merckx vestiva calzature adidas quando il 25 ottobre 1972 stabilì il record dell'ora, ma il connubio con lo sponsor commerciale Telekom permise al brand tedesco di tornare in auge nel ciclismo dopo un periodo di relativo anonimato. L'apporto inizialmente fu di tipo tecnologico nel senso che per la realizzazione delle iconiche divise rosanero adidas sfoderò kit in lycra di ultima generazione. Jan Ullrich vinse l'edizione 1997 del Tour de France e chiuse al secondo posto in tre delle quattro edizioni successive e la sua popolarità era così forte che nel 1998 adidas arrivò addirittura a realizzare un paio di scarpini da ciclismo per lui, riprendendo il design delle Predator Accelerator quindi con le Three Stripes che si sviluppavano con curve morbide lungo tutta la scarpa. 

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La collaborazione tra Nike e Lance Armstrong, invece, si sviluppò a partire dal 1996, anno in cui il ciclista statunitense tornò al professionismo una volta guarito da un cancro ai testicoli, fino al 2012 quando Nike decise di rompere il contratto a causa di «prove in apparenza insormontabili del fatto che per oltre un decennio Lance abbia fatto uso di doping e abbia ingannato Nike». Nel mezzo ci furono sette vittorie consecutive al Tour de France dal 1999 al 2005 che all'epoca resero Armstrong uno degli sportivi più popolari, vincente e pagati di sempre oltre che il volto principale di Nike fra gli atleti U.S.A. insieme a Tiger Woods e Serena Williams. L’impegno di Nike nel ciclismo si concentrò maggiormente nella produzione di scarpe, sia per la strada con una signature shoe per Armstrong, le Nike Lance, sia con una serie di evoluzioni della storica Poggio, un modello ultraleggero con una suola in fibra di carbonio che nel corso degli anni esteticamente seguì quelli che erano i canoni Nike dell’epoca come ad esempio i toni accesi delle Total90. Non solo, il successo e il seguito di Armstrong era tale che Nike arrivò a disegnare anche una linea di sneaker legate alla sua fondazione Livestrong.

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Come detto quegli anni di successo vennero poi cancellati dalle accuse di doping, così a poco a poco l’impegno di adidas e Nike nel ciclismo è diminuito ma non per questo è svanito. Nel 2020 adidas è tornato a produrre una propria scarpa da ciclismo per la prima volta dal 2005, ovvero The Road Cycling Shoe un modello ispirato alle sneaker della casa tedesca con una tomaia senza cuciture e traspirante. Non solo, adidas è rimasto sinonimo di successo nel ciclismo: dal 1984 è lo sponsor tecnico della squadra olimpica della Gran Bretagna, nazione che dal 2012 ad oggi ha dominato il ciclismo su pista nelle competizioni a cinque cerchi. Nike ha proseguito nella produzione di scarpini con modelli sempre più simili alle scarpe da calcio: l'esempio estremo ha coinvolto Mark Cavendish nel 2018 con una riproduzione delle R9 e oggi il prodotto di punta sono le SuperRep Cycle, una scarpa studiata per il ciclismo indoor grazie ad una tomaia che permette la traspirazione del piedi. Inoltre a inizio anno è stata annunciata una partnership come Official lifestyle apparel supplier con FDJ-Suez, squadra femminile di ciclismo, l’unica che può vantare una collaborazione con Nike nell’intero panorama professionistico grazie anche alla presenza in squadra di Demi Vollering, ciclista olandese divenuta atleta Nike nel 2024.