
Sogni e ambizioni del Como Women visti dall'interno
Abbiamo intervistato l'ex giocatrice Lauren Holiday oggi investitrice di Mercury/13, il fondo proprietario del club
13 Marzo 2025
C'è una squadra sul lago di Como che questa estate ha lanciato un profondo rebranding, cambiando sponsor tecnico e inaugurando una nuova linea di comunicazione molto pulita ed elegante. E no, non è il Como 1907, stiamo parlando dell'F.C. Como Women, la squadra femminile che ha cambiato denominazione nel 2021 ed è tornata nella massima serie la scorsa stagione. Una rinascita che è dovuta al fondo d'investimento Mercury/13, arrivata nel mondo del calcio femminile con il solo intento di migliorarlo e investire sempre di più. Un progetto fino ad ora mai visto in Italia e che senza dubbio sorprende per le sue ambizioni, mettendo in chiaro fin subito la sua unicità e distaccandosi dal club maschile. In Italia è una situazione piuttosto rara, in Serie A femminile solo il Napoli Femminile può considerarsi indipendente, tutte le altre squadre fanno capo alla stessa proprietà del club maschile.
Tutto ciò, ma non solo, rende il Como Women una società futuristica e proprio per questo fin dal suo rebranding, abbiamo seguito con molta attenzione le vicende societarie, la comunicazione, le collaborazioni e infine il campo. Ma per approfondire al meglio e dare una sbriciata in quella che è l'anima del club, abbiamo avuto l'opportunità di parlare con Lauren Holiday, ex calciatrice statunitense tra le più forti e soprattutto influenti della sua generazione e oggi anche investitrice di Mercury/13. L'attaccante americana ci ha raccontato di progetti futuri, collaborazioni e sogni, dandoci qualche piccola anteprima di ciò che verrà per il Como Women, che avrà di sicuro un futuro più che roseo.
Prima di tutto, cosa ti convinto del progetto Mercury?
Credo che quello che Mercury sta facendo sia un unicum nel suo genere per gli sport femminili e ciò che mi ha attirato sia stata la loro onestà, la loro integrità e il loro approccio genuino. Mercury vuole trasformare il modello dei multi-club e vogliono farlo nel modo giusto, aiutando i team a crescere in modo sostenibile, ma nella giusta direzione. Per me è stato facile lavorare con Mercury.
Perché il Como Women e cosa rende speciale questa squadra?
Penso che il Como Women sia speciale anche se il calcio femminile in Italia deve ancora crescere. La cosa che rende unica il Como è che è un club formato da solo donne. Non siamo legati a nessun un club maschile e questo è il motivo che ci rende molto speciali, nel senso che facciamo e faremo tutto da sole e continueranno a crescere da sole. E credo che l'opportunità di raccontare le loro storie sia davvero unico.
Dove e in cosa può migliore il Como Women?
C'è molto da fare, sicuramente. Penso che il Como Women possa ancora migliorare molto, ovviamente. Ad esempio nelle strutture, il campo di allenamento, il modo in cui giocano, il loro stadio, sono tutti miglioramenti che possono essere fatti. Non si ottengono da un giorno all'altro. Ma credo che in Italia, a meno che non si tratti della Juventus o di un altro top club, i problemi siano gli stessi per tutti. La cosa positiva del Como Women è che ha una struttura e una squadra che crede l'una nell'altra, ed è lì che si può crescere.
Secondo te che prospettive di crescita ha il calcio femminile in Italia?
Il calcio diventerà sempre più femminile. Non ci saranno solo uomini e donne in un unico club. Penso che le donne avranno i loro stadi, che attireranno lo stesso pubblico. So che in Italia è difficile, ma l'ho visto accadere negli Stati Uniti quando giocavo nella NWSL, abbiamo iniziato da 500 tifosi e in dieci anni abbiamo fatto il tutto esaurito in stadi da 30.000 persone. Quindi penso che in Italia avverrà lo stesso processo. Le donne hanno bisogno di investimenti, di marketing e di essere conosciute.
Farete altri investimenti in Italia?
No, siamo completamente focalizzati sul Como Women.
Un giorno potremmo vedere Mercury investire anche nel calcio maschile o in altre club femminili?
Il nostro obiettivo è possedere club in più Paesi. Ecco perché si tratta di un modello multi-club. Non abbiamo ancora chiuso con un'altra squadra, ma la speranza è quella di annunciare presto. Posso dirti però che continueremo nel calcio femminile, per noi è il lato migliore di questo sport.
Da ex giocatrice, puoi dirci quali sono le differenze tra il calcio americano e quello europeo?
Ci sono così tante differenze tra calcio americano ed europeo. Negli USA il calcio femminile è lo sport più importante del paese, e quindi le ragazze hanno l'opportunità di iniziare a giocare in giovane età e da un po' di tempo è così. In Europa la tattica viene messa al primo posto mentre negli USA l'atletismo viene anteposto all'abilità. Così molti dei nostri migliori atleti giocano a calcio o a football in America. Quindi penso che lo sviluppo in Europa sia migliore di quello negli Stati Uniti. Sì, ma credo che gli gli Stati Uniti, la loro intensità, il modo in cui si allenano, come se fosse la finale della Coppa del Mondo ogni giorno, sia qualcosa che a volte li avvantaggia rispetto alla cultura calcistica europea, dove è un po' più rilassata e più concentrata sulla tattica, e credo che per tanto tempo l'America sia stata in vantaggio, ma ora il divario si sta colmando e penso che questo sia un bene per il calcio. Mi rende molto felice.
Siete aperti a collaborare con il club maschile e trovare una sinergia sullo stadio o altro?
Nella vita c'è sempre la possibilità di collaborare. Ho visto il progetto del loro futuro stadio e devo dire che è davvero incredibile, quindi penso che ci sia sempre la possibilità di collaborare, ma anche di incoraggiarsi a vicenda. Penso che due club si migliorino a vicenda se c'è uno che spinge l'altro. Quindi sì, penso che ci sia sicuramente una linea di relazione.
Perché Nike ha scelto il Como? E cosa dobbiamo aspettarci da questa partnership?
Penso sia ovvio, Como è una città spettacolare ma non solo. Queste atlete sono assolutamente di livello superiore. E non si tratta solo di calciatrici, ma anche delle persone al di fuori del campo di gioco. Hanno uno stile di vita. Sono donne bellissime. Sono coinvolte nella comunità. Hanno sogni e aspirazioni al di fuori del calcio e credo che Nike se ne sia accorta. Questa partnership è così speciale perché stiamo davvero facendo qualcosa di mai visto in Italia.