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«La mia Bologna» - Intervista a Sam Beukema

Un pomeriggio con il difensore rossoblù tra le mura del Renato Dall'Ara

«La mia Bologna» - Intervista a Sam Beukema Un pomeriggio con il difensore rossoblù tra le mura del Renato Dall'Ara
Fotografo
Alberto Castellano

Calma totale. Calma totale quella che fa da sfondo al nostro pomeriggio trascorso insieme a Sam Beukema, nella splendida cornice del Renato Dall'Ara. È caldo a Bologna, i raggi di sole si infrangono sull'edificio della piscina Carmen Longo – che si trova alle spalle della tribuna centrale dello stadio – illuminandolo di un colore insolito, decisamente più acceso. C'è un'aria di magia, la stessa che accompagna la stagione di uno strepitoso Bologna, guidato dalle decisioni strategiche di Giovanni Sartori e quelle, sul campo, di Vincenzo Italiano. Con immensa tranquillità – e in full look C.P. Company, che da quest'anno è il nuovo fashion partner del Bologna – Sam Beukema viene a salutarci. Il difensore olandese è una delle colonne portanti della formazione del club emiliano, come dimostrano anche le parole dei dipendenti presenti allo stadio in quel momento. «Siamo stati con tuo padre ieri, Sam», gli dicono gli addetti del Bologna Store, che si trova proprio tra l'edificio della piscina e il Dall'Ara. «Eh sì, quel signore dai capelli rossi e lunghi lo conoscono già tutti», risponde divertito Beukema. 

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Dopo 14 stagioni tra giovanili e prima squadra trascorse con le maglie di Go Ahead Eagles, Twente e AZ Alkmaar, a Bologna Beukema ha trovato una seconda casa. Ma l'Italia è sempre stata presente nella sua vita personale prima di esserlo anche in quella professionale. «Mia madre ha avuto casa a Riccione per 15 anni, quindi per me Bologna, così come tutta l'Emilia Romagna, ha un significato diverso, è veramente come se fosse una seconda casa. Ricordo tanti momenti che ho trascorso in queste zone durante la mia giovane età, infatti questa esperienza che dura già due anni a Bologna è come se fosse un ritorno per me, ho un legame con questa terra. È stato un bellissimo scherzo del destino approdare qui: amo le persone e qualsiasi posto di Bologna. Come sempre però devo dire grazie a Riccione per avermi fatto capire che l'estate in Italia non ha eguali, altroché l'Olanda!».

Tutti hanno almeno un secondo per Beukema quando lo incontrano in questo normalissimo martedì di marzo. Il custode del Dall'Ara si aggira alla guida di un caddy da golf per tutto il perimetro dell'impianto e gli offre un passaggio; lui rifiuta, entriamo tutti insieme all'interno dello stadio, ed è proprio Sam a scortarci negli spogliatoi, svelandoci qualche piccolo segreto.

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«Qui (indica un angolo dello spogliatoio vicino alla lavagnetta, ndr.) è dove si posiziona di solito il mister quando deve darci indicazioni prima della gara. Ha un'energia diversa Italiano, è un personaggio incredibile». Nel frattempo si prova i capi C.P. Company, dopo averci mostrato tutti gli angoli dello spogliatoio della squadra, si specchia divertito per vedere come gli stanno le due Goggle Jacket, alzando e stringendo il celebre cappuccio con le due lenti. «È stata una bella notizia quando abbiamo scoperto che quest'anno avremmo avuto C.P. Company come fashion partner. La cosa più divertente è che ogni reparto aveva un tipo di giacca differente per andare in trasferta in Champions League: ad esempio pare che sia piaciuta molto quella realizzata per i difensori, adoro il mio look di C.P. Company ed è un dispiacere doverlo utilizzare solamente durante le trasferte di Champions League».

Il sodalizio tra C.P. Company e il Bologna - un capitolo importante nello sportswear per l'azienda italiana dopo la sponsorship con il Manchester City - sembra essere riuscito ad avvicinare Sam Beukema all'abbigliamento: oggi ha sviluppato una sensibilità superiore. L'olandese ha scoperto un certo piacere nell'indossare capi alla moda, ma soprattutto nell'apprezzare un capo che esprime l'identità, la tradizione e il know-how italiani. «Mi piace mettere in mostra il mio stile, sia quando esco con i miei compagni, sia quando vado in trasferta: aumenta la mia autostima. Senza esagerare però, non come Dan Ndoye. Apprezzo il suo stile, assieme a Lewis Ferguson è uno dei miei migliori amici, ma è volte è davvero too much». Non esita a raccontarci i brand che indosserebbe tutti i giorni: Carhartt, Nike, Supreme, Gallery Dept., Goyard - avremmo dovuto capirlo dalla pochette che ha portato con sé, praticamente un cliché per un calciatore. 

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Chissà cosa aveva dentro Sam Beukema, forse un joystick della PlayStation 5? Ci racconta le sue passioni e i suoi piani futuri che vanno oltre la ardua vita del calciatore. «Ho un piano. Dall'anno prossimo voglio iniziare a streammare con i miei amici olandesi. Quando sono da solo gioco a FIFA Ultimate Team, in cui mi reputo molto bravo; quando invece sono con loro, ci divertiamo a giocare alla modalità Pro Club, hai presente? Quella in cui devi personalizzare il tuo giocatore: lo puoi fare alto 2,20 metri e mettergli le capigliature più strane, ci divertiamo, è il mio modo di evadere dalla realtà, dalla vita da giocatore, che è piena di impegni e responsabilità.»

Incontrare Sam Beukema ci ha permesso di scoprire più a fondo non solo la sua personalità, le sue passioni e il rapporto con la città, ma anche di aprire una finestra a 360 gradi su cosa significa vivere Bologna e l'FC Bologna. Un meccanismo in cui tutti gli ingranaggi funzionano alla perfezione. Bologna è programmazione e sinonimo di un club che vive un importante benessere, che si riflette su tutti coloro che fanno parte dell'ambiente: tifosi, calciatori, addetti ai lavori. Raccontando Sam Beukema, si respira Bologna, nella sua espressione più autentica.