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Come funziona l'organizzazione della Formula 1?

I Gran Premi sono curati in ogni minimo dettaglio

Come funziona l'organizzazione della Formula 1? I Gran Premi sono curati in ogni minimo dettaglio

Vi siete mai chiesti come fanno a spostare ogni due settimane, e a volte ogni settimana, tutto quello che riguarda un Gran Premio di Formula 1 da una parte all’altra del mondo? La logistica legata al mondo dei motori è uno degli aspetti più affascinanti di questo sport. Infatti, se pensate che la F1 sia uno sport noioso e senza colpi di scena, la logistica è l’esatto opposto

Come si spostano le macchine di formula 1

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Ogni weekend in cui va in scena una gara in giro per il mondo, i venti piloti salgono per la prima volta nelle loro autovetture il venerdì mattina per la prima prova libera che precede le qualifiche e la gara, eppure il lavoro dei team e della logistica inizia in netto anticipo con il calendario delle 24 gare in programma nel 2025. Mesi prima per essere più precisi. L’organizzazione parte circa tre mesi prima del primo weekend del mondiale, che quest’anno è andato in scena a Melbourne in Australia il 16 marzo.  Partiamo dal primo punto fondamentale: le 24 gare vengono divise in due macro-gruppi, quelle in Europa e le cosiddette Fly Away races, ovvero quelle che richiedono l’impiego degli aerei e delle navi per il trasporto dei materiali che andranno a comporre paddock, garage, motorhomes e ovviamente le macchine. Le gare europee sono quelle che richiedono meno organizzazione e costi inferiori, visto che tutti i team hanno sede in Europa, compresa l’americana Haas che ha uffici sia in Inghilterra che in Italia, essendo motorizzata Ferrari. Ogni scuderia utilizza camion via terra per il trasporto dei materiali in Europa, mentre per le Fly Away vengono utilizzati sia aerei che le navi per trasportare i materiale in tempi ovviamente diversi. Proprio per questo l’organizzazione delle gare inizia mesi in anticipo. 

La partnership tra DHL e Formula 1

Formula 1 ha come partner logistico DHL da ormai due decenni, con un team di cento persone dedicate al trasporto delle oltre 1400 tonnellate di materiali tra una gara e l’altra. Mentre i cinquemila pezzi che compongono le monoposto vengono spediti da una gara all’altra seguendo l’ordine cronologico del calendario F1, la logistica che riguarda tutti i materiali che circondano il box e le aree hospitality seguono un calendario basato sulla geografia della Fly Away races. A gennaio, tre mesi prima della gara inaugurale, ogni team invia cinque set di container via nave sparsi in giro per il mondo che comprendono gli elementi meno costosi e meno fragili come materiali per le aree hospitality, uffici e ristoranti. Una volta arrivati a destinazione ed utilizzati, verranno poi spediti ad altre fly away races seguendo un calendario preciso. I container dei materiali utilizzati in Australia, ad esempio, sono già stati spediti direzione Miami per il GP del primo weekend di maggio. 

L'assemblaggio delle componenti delle automobili

Molto diverso invece il discorso che riguarda le componenti delle macchine, che vengono assemblate e smontate nel giro di poche ore, per essere poi spedite alla fabbrica di appartenenza tra un gran premio e l’altro. L’organizzazione, già molto complicata, viene stravolta quando ci sono due Fly Away races nel giro di una settimana, come accaduto quest’anno tra Australia e Cina. In quel caso, subito dopo l’ispezione post gara, le macchine vengono smontate e spedite con il primo aereo cargo del lunedì mattina verso il nuovo tracciato per poi essere montate tra il mercoledì e il giovedì, una volta che tutte le scuderie avranno ricevuto le componenti auto necessarie. Per quanto riguarda i costi, la F1 si occupa dei charter mentre i team pagano per gli spazi che occupano, mentre gli spostamenti dei meccanici e di tutto il personale avviene solitamente il lunedì post gara, e una volta arrivati a destinazione iniziano a lavorare sulle parti principali del paddock e dei box, a partire dalle componenti elettriche. È stato calcolato che, in caso di due gare consecutive, i meccanici e le scuderie sono in grado di smontare e rimontare tutto nel giro di 58 ore

I dettagli divulgati da RedBull

La RedBull ha reso noti alcuni dettagli molto interessanti sulla logistica. Ad esempio, la scuderia austriaca utilizza 44 containers e quattro camion che vengono divisi in maniera scientifica per ogni aspetto chiave del reparto corse: componenti macchina, garage, aree hospitality. Per la gare europee in particolare, RedBull si occupa di tutto ciò che riguarda le auto con tre camion dedicati, mentre a DHL vengono delegate le componenti garage e hospitality. I camion hanno sempre due autisti ciascuno, così che si possano alternare senza fermarsi per ottimizzare i tempi al massimo e per arrivare a destinazioni il sabato che precede il weekend di gara. Tutta la logistica descritta ha un impatto ambientale notevole, anche se la F1 sta cercando di realizzare l’obiettivo molto ambizioso di zero emissioni entro il 2030, visti i 127mila chilometri totali di distanza aerea da percorrere per tutti gli spostamenti. DHL nel 2024 ha raddoppiato il numero dei truck alimentati a biocarburante impiegati nella collaborazione registrando una riduzione delle emissioni di CO2 dell’83% per singolo camion. La strada è ancora lunga, visto l’altro grande obiettivo zero emissioni nette legate alla logistica entro il 2050.