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In Italia, ora, è più semplice costruire uno stadio

Il nuovo impianto dell’Arezzo è il primo che sorgerà grazie alla nuova legge sugli stadi

In Italia, ora, è più semplice costruire uno stadio Il nuovo impianto dell’Arezzo è il primo che sorgerà grazie alla nuova legge sugli stadi

Porterà la firma dell’architetto Carlo Antonio Fayer il nuovo impianto sportivo dell’Arezzo, il primo a sorgere grazie alla nuova legge sugli stadi. La normativa ha consentito al club e a tutte le figure coinvolte nel progetto di ricevere una risposta dal Comune entro 60 giorni: l’approvazione è arrivata in tempi record, appena 59 giorni. Attualmente al quinto posto del Girone B di Serie C, l’Arezzo vedrà sorgere un nuovo stadio con una capienza di 12.500 spettatori. L’impianto – che secondo i piani dovrebbe essere completato entro il 2030 – si ispira al modello degli stadi inglesi, riducendo al minimo la distanza tra le tribune e curve con il manto erboso. La nuova struttura segnerà un cambiamento radicale rispetto all’attuale stadio Città di Arezzo, inaugurato nel 1961 e caratterizzato dalla classica pista d’atletica e dalla forma ellittica. Uno stadio unico nel suo genere, grazie alla modifica più significativa risalente al 2004, quando la curva Sud fu demolita e ricostruita "all’inglese": priva di copertura, con forma rettangolare e decisamente più alta rispetto alla precedente. 

Tutto sulla nuova legge sugli stadi in Italia

Ma come funziona, nel dettaglio, la nuova legge sugli stadi in Italia? Entrata in vigore il 1° gennaio 2024, la normativa semplifica i processi per la costruzione di nuovi stadi, offrendo un importante supporto alle società sportive. Questo cambiamento rappresenta una vera e propria svolta, poiché accelera le procedure e stabilisce tempi certi per la realizzazione. Come accennato nel primo paragrafo, una delle novità più interessanti è che il Comune è ora obbligato a rispondere a club, investitori o qualsiasi altro richiedente entro 60 giorni. Un piccolo sforzo che, seppur risolvendo solo parzialmente gli intoppi burocratici tipici dei progetti di rifacimento o ammodernamento di impianti sportivi in Italia, rappresenta comunque un passo importante. Un altro aspetto centrale della legge riguarda la possibilità di affidare direttamente l’impianto sportivo alla società che già lo utilizza.

La proposta di legge mira a raggiungere l'obiettivo primario, quello della riqualificazione degli stadi, con l’intento di avviare una nuova era anche per le aree urbane circostanti, in particolare quelle periferiche. Questo processo di rigenerazione urbana si propone di coniugare sostenibilità ambientale e innovazione architettonica, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei cittadini, un miglioramento che sarà misurato attraverso l’aumento delle aree verdi e il miglioramento dell’accesso alle infrastrutture e ai servizi previsti nei progetti. Per garantire una maggiore redditività, accanto agli impianti sportivi sono previste anche strutture commerciali, ricreative e turistiche.

Inoltre, va tenuto conto che il primo progetto che si svilupperà grazie alla nuova legge sugli stadi aumenta l'ottimismo di un intero Paese, che guarda già agli Europei del 2032, che l'Italia co-ospiterà insieme alla Turchia. Si tratta di un appuntamento sportivo che potrebbe segnare un capitolo fondamentale nel rinascimento del calcio italiano, un processo che dipende inevitabilmente dal miglioramento degli impianti, sia privati che pubblici.

Il concetto dello stadio come spazio sociale

Con il nuovo stadio del club aretino, in Italia si sta diffondendo l’idea dello stadio come uno spazio sociale da vivere quotidianamente, perfettamente integrato nel tessuto urbano, piuttosto che come un impianto isolato da fruire solo durante le giornate di partita. Si tratta di uno stadio che, almeno nell'idea iniziale, dovrà essere multifunzionale. È un concetto che mescola l’approccio americaneggiante del progetto di Rocco Commisso, il Viola Park, che riprende l’idea a stelle e strisce secondo cui attorno allo sport debba svilupparsi una forte socialità, con l’idea più tradizionale (anzi, antica) del calcio, che affonda le radici nella storia. Basti pensare che anche il Circo Massimo di Roma fu concepito per integrarsi perfettamente nel tessuto urbano, includendo servizi di vario genere attorno alla struttura.