Swaggy P
do the right thing
25 Marzo 2014
Mai banale. Se mi chiedeste di descrivere in due parole Nick Young sceglierei sicuramente queste. Lui no, lui ha già scelto “Swaggy P”, cosi che da qui si possa agilmente tornare indietro alle prime due.
Nicholas Young nasce a Los Angeles nel 1958. Minore di cinque fratelli, ha avuto un’infanzia tutto sommato felice (passi per un tragico evento), al riparo dal ghetto di Compton, dov’è invece venuto su suo cugino. Il nome dovrebbe dirvi qualcosa, si chiama Kendrick e di cognome fa Lamar. Lo scorso anno, giovane ma non giovanissimo, Nick è finalmente approdato nella sua Los Angeles, nella parte giusta stavolta, quella gialloviola. Un giocatore imprevedibile, fuori dagli schemi, con quell’esultanza tutta sua ad ogni tripla.
Lui è uno che alla domanda “ Da dove vien fuori il tuo soprannome?” risponde, con una semplicità e sincerità disarmante “Just from hanging around the homies, and how I dress. They just came up with something and I just ran with it. They would talk about how my jeans are too skinny, and my style is different.” e che ammette di avere circa 200-300 paia di scarpe. Ha lanciato la “Guns Germ $teal Shirt” indossata poi anche dal cuginetto Kenrick nel video di “How Many Drinks” di Miguel, e con Durant (e Pharrell aggiungerei) sta riportando in auge la moda tutta 90s di allacciarsi le felpe in vita. Un fenomeno mediatico a 360 gradi, dal flirt con Izzy Azalea, a Rihanna che invoca il suo nome, è arrivato al punto in cui tutti vogliono un pezzo di Swaagy P. Chi certamente riesce ad averlo sono: i suoi fans in primis, data la cura maniacale con la quale aggiorna il suo profilo instagram, ed il suo allenatore Mike D’Antoni, che ha trovato in lui uno dei pochi appigli di una stagione decisamente da dimenticare. Ovviamente, quando gli va a genio.