Di calcio, di arte e di occasioni colte al volo
Giovanni Simeone, figlio del Cholo, si sta facendo strada nel campionato italiano a suon di gol
02 Dicembre 2016
Si chiama Giovanni Simeone. Figlio d'arte, perché giocare a calcio è un'arte. È inutile nasconderci. Okay, magari una puntata sulle caviglie di Gravesen o di Gattuso non è esattamente un'opera d'arte, ma un tackle di Nesta è un capolavoro. Ma dicevo del figlio del Cholo. Chissà cosa significa crescere con l'attuale allenatore dell'Atletico Madrid ed ex centrocampista box to box, come direbbero dall'altra parte della Manica, di Inter e Lazio. Non ne abbiamo idea. Quello che sappiamo è che il Cholito è il nuovo bomber rossoblù.
Tutto nasce dalla passione di Preziosi, patron del Genoa, per gli attaccanti. E se questi attaccanti sono argentini, ancora meglio. Preziosi aveva in mente Diego Milito e voleva un altro attaccante di quella terra santa, che negli anni ha dato all'Italia un Papa e alcuni "santini" come Crespo, Salas, Batistuta, Higuain e, non ultimo, Mauro Icardi.
Il titolare sarebbe Leonardo Pavoletti, attaccante di qualità e bla bla bla, ma con un grande problema, gli infortuni. E allora carta bianca a Giovanni. Il Cholito gioca, convince e segna. Ieri, contro la squadra più forte in Serie A, ne ha piazzati due in poco più di dieci minuti.
Stando alle dichiarazioni dello stesso Cholito, prima della partita Diego Pablo aveva benedetto il figlio dicendogli che contro la Juventus avrebbe segnato. Esattamente come fece il Cholo, particolare che Simeone sr. non omette, ma anzi esalta in un tweet in cui compara la foto delle esultanze di padre e figlio e commenta con un semplice "Emozionante".
Adesso Giovanni Simeone non ha bisogno di complimenti, di incoraggiamenti: ha bisogno di crearsi nuovi obiettivi, come tutti, giovani e meno giovani. Ha bisogno di nuovi traguardi. Per diventare un'artista, come suo padre.