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Il fascino discreto della fascia da capitano
Non solo Papu Gomez, una piccola raccolta delle fascette più incredibili
19 Dicembre 2016
Fin dal primo incontro di calcio internazionale, Inghilterra - Scozia del 1872, esistono i capitani. Non fosse altro che per scegliere testa o croce nel lancio della monetina, decidere chi batte il calcio d’inizio o dare un punto di riferimento all’arbitro. Il ruolo del capitano è accompagnato anche da alcune leggende, prima di tutte quella della presunta possibilità del capitano di lamentarsi con l’arbitro (una volta e per tutte: leggenda falsa). Ma se è possibile distinguere i capitani, è solo grazie alle meravigliose fascette più o meno colorate che indossano (solitamente) sul braccio sinistro. Nel tempo le fasce da capitano solo diventate un vero e proprio oggetto di culto.
Sabato scorso, prima del match con il Milan, Papu Gomez ha mostrato la sua nuova fascia da capitano, rappresentante una playstation 1 e la formazione di partenza della Master League di Winning Eleven, quella con Castolo e Miranda, per intenderci. Il Papu non è nuovo a sorprese del genere: le sue particolari fascette vengono disegnate direttamente dalla moglie Linda, e l’elenco delle “stranezze” è lungo. Da Holly e Benji passando per una particolare edizione di Halloween, fino ad arrivare ai casi più estremi di Spiderman e Papa Francesco.
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Ma Gomez non l’unico a indossare fasce personalizzate. Da sempre, Francesco Totti indossa una fascetta raffigurante il Colosseo, portata al contrario per scaramanzia. Quest’anno invece - il suo ultimo in attività - Il Capitano (con la C maiuscola) ha optato per una fascia commemorativa con incise tutte le sue annate in giallorosso. Un’usanza a dir il vero molto comune in Serie A: ne aveva avuta una anche Zanetti (con i nomi di tutti i capitani dell’Inter) e Buffon (per le 500 presenze).
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A volte, poi, quella semplice fascetta può assumere significati più profondi e importanti. È il caso di Roberto Baggio, che specialmente nell’ultima parte della sua carriera, a Brescia, era solito indossare la famosa “fascia Soka Gakkai”, il Vincere Sempre buddhista, che ha poi accompagnato la sua conversione.
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Anche la fascia del Barcellona è molto difficile da non notare. Riporta i colori della Catalogna, la regione di cui Barcellona è roccaforte socio-culturale. Sulla fascia c’è anche la scritta Capitá, traduzione catalana della parola “capitano”. Recentemente la fascia è stata addirittura divisa in 4, tra Messi, Sergio Busquests, Xavi e Iniesta.
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Tuttavia, una delle fascette più belle della storia del calcio è senz’ombra di dubbio quella dell’Ajax, che riprende i simboli della bandiera cittadina, rendendo la fascia al braccio dei suoi capitani immediatamente riconoscibile e incredibilmente affascinante.
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