Sulle tracce di Kamp Seedorf
Calcio e street art si incontrano nelle opere del collettivo olandese
29 Gennaio 2017
Hand painted. Semi Permanent.
Inconsapevolmente, forse, quello del collettivo di street artists olandesi Kamp Seedorf è diventato uno dei nomi più famosi al mondo, tanto da venire definiti dal magazine inglese FourFourTwo come «i Banksy del pallone». Nel loro portfolio ci sono calciatori di oggi e di ieri, olandesi e non: Maradona, Matthaus, Batistuta, Cantona, Zlatan e Tardelli. Ma anche Dennis Bergkamp e Jari Litmanen, veri e propri eroi tra le strade e i canali di Amsterdam.
E poi c’è Clarence Seedorf. Già nel nome, Kamp Seedorf (che è stata anche una base militare olandese in Germania), c’è un omaggio che gli artisti hanno voluto fare all’ex centrocampista, nato, come gran parte di loro, ad Almere, una città fondata negli anni 70 dopo aver strappato una porzione di terra al mare. L’ex Milan, Inter, Sampdoria, Real Madrid e Ajax è, con grande probabilità, il soggetto preferito di questo gruppo di street artists. Ma la particolarità è che Seedorf, pur essendo tra i calciatori più vincenti, è stato anche uno dei meno compresi e amati della storia della nazionale olandese. Un suo ritratto a Weesperplein è stato rimosso dopo pochi giorni. Si dice l’abbia preso un collezionista attento all’arte urbana, ma esiste il rischio che possa essere stato semplicemente strappato via dal muro.
Sono i calciatori più eccentrici, con capigliature memorabili o comportamenti anticonformisti, a catturare le attenzioni del collettivo. Sono i personaggi che Kamp Seedorf disegna, a dare alla crew una forma, un volto. Non viceversa.
L’inchiostro, nerissimo, insieme alla colla e a brillanti colori acrillici, sono le uniche armi di questo gruppo di artisti che ha ispirato numerosi uffici-marketing di grandi aziende, pur mantenendo sempre l’anonimato, per garantire quella tensione e quell’adrenalina che da un muro all’altro, pilastro dopo pilastro, è stata un ingrediente fondamentale del loro operato e che oggi garantisce loro una totale libertà artistica.
Tutto è partito a Wibautstreet, riconosciuta spesso come una delle strade più brutte di Amsterdam. È lì che Kamp Seedorf ha piazzato un “pezzo” dedicato a Stanley Menzo, portiere dell’Ajax dei primi anni novanta. Ne è seguita una reazione a catena, utile per assecondare la loro ossessione per il calcio e, soprattutto, per l’Ajax Amsterdam. Si è partiti da Menzo, per continuare con Rijkaard che abbraccia un giovanissimo Patrick Kluivert, Marko Pantelic che zittisce i tifosi avversari, e finire con l’attualissimo tributo a Kasper Dolberg.Ogni opera è dipinta a mano su grandi fogli di carta, usando l’inchiostro di china e colori acrilici. I disegni vengono poi tagliati e incollati sui muri periferici, che spesso diventano meta di pellegrinaggi di tifosi e appassionati di street-art.
Oggi, ottenuta una certa fama grazie al rimbalzare delle immagini sui social network, hanno deciso di aprire sul loro sito anche uno shop online, dove poter comprare magliette o stampe. La dimensione a cui i ragazzi di Kamp Seedorf appartengono, però, è quella della strada. E lì che, armati di tutto punto, appaiono e danno vita a gigantesche riproduzioni di eroi, più o meno locali, mettendoli in quella cornice di senso che è la metropoli.