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More Than - Pierre Kalulu

"Cool, Calm & Collected"

More Than - Pierre Kalulu Cool, Calm & Collected

Pierre
Kalulu

"Cool, Calm & Collected"

 
More Than - Pierre Kalulu Cool, Calm & Collected | Image 426853
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Pierre Kalulu sorride, Pierre Kalulu sorride molto. A soli ventidue anni il difensore dell'AC Milan campione d’Italia in carica ha la sicurezza di un veterano e la leggerezza della sua età. Da quando è arrivato a Milano, Kalulu è rapidamente diventato uno dei beniamini dei tifosi rossoneri che in lui rivedono la classe e la puntualità che hanno caratterizzato i più grandi difensori a calcare il prato della Scala del Calcio. È proprio per questo incontro tra eleganza e talento che lo abbiamo scelto per il quinto episodio di More Than. “Hai ragione, c’è una somiglianza tra il mio stile in campo e il mio stile nel vestirmi” mi risponde dopo che gli domando se quest’innata eleganza che mostra ogni domenica trova corrispondenza anche davanti all’armadio, nei vestiti che sceglie quando non indossa la maglia rossonera. “Di norma cerco di essere sempre molto pulito ed elegante, solo ogni tanto provo una giocata più stravagante, fuori dagli schemi. Ogni tanto eh, non troppo altrimenti il Mister Pioli si arrabbia” dice ridendo.

Per un gruppo così giovane come quello in mano a Stefano Pioli, i vestiti diventano argomento di conversazione nello spogliatoio, un modo come un'altro per fare gruppo. “La moda è un elemento che ci unisce perché siamo un gruppo a cui piace scherzare, anche se al primo posto resta sempre la squadra (ride ndr)”. Ma rispetto ai suoi compagni, Kalulu ha una visione del proprio stile molto personale e lontana dalle tendenze dominanti. “È vero che i calciatori sono molto concentrati su determinati brand e su cos’è hype al momento ma io più mi inserisco in questo mondo più capisco che non sono queste le cose che importano sul serio. Lo stile per me dev’essere originale, perché è vero che un item molto costoso ti può stare bene ma in questo momento ho altre priorità. In generale non mi concentro troppo sui brand, è più una questione se mi piace o no un determinato capo da acquistare. Ultimamente mi interessano molto Stussy, Our Legacy e Palace, brand molto diversi che rappresentano bene le mie sensazioni. Mi piace indossare qualcosa di classico, non slim ma più casual per sentirmi a mio agio”.

E Kalulu sa sempre come restare nella sua comfort zone che si estende dall’area di rigore fino al suo tempo libero, dove ama sperimentare restando fedele ai suoi principi e alle sue radici. Si muove con sicurezza sul set, curiosando e ascoltando quello che succede intorno a lui come un consumato veterano che sa apprezzare anche il minimo dettaglio. Gioca davanti l’obiettivo del fotografo, sceglie la musica che preferisce durante lo shooting, scambia battute in tre lingue diverse con i presenti. “Per me questo tipo di esperienze sono sempre un piacere, perché sono un tipo curioso e quando mi affaccio alle novità sono immediatamente interessato ad esse” - ci confessa - “se non avessi intrapreso la carriera da calciatore mi sarebbe piaciuto lavorare in qualche ambito artistico, come musicista o come fotografo, non so bene in che modo ma sicuramente qualcosa che mi stimoli costantemente. Ero piuttosto bravo anche a scuola, solo che il calcio era talmente un’evidenza che ho deciso di prendere quella strada. L’altra faccia della medaglia della mia curiosità è che cambio interessi molto in fretta”.



Quello però verso la moda è più radicato e continuo.“È qualcosa che mi ha sempre interessato, perché appartiene alle mie origini, ma forse non ne ero ancora consapevole. I miei genitori sono arrivati in Francia dal Congo, che è un paese estremamente conosciuto per l’attenzione che riservano all'abbigliamento, si vede che le persone fanno molto caso a come sono vestiti. Anche mia madre quando ero bambino mi diceva costantemente “stai attento a questo, stai attento a quello”, e quando sei piccolo non ci fai ancora caso” mi racconta con orgoglio. “Ma è vero che quando cresci è qualcosa che ti rimane e ora mi viene naturale fare caso ai miei vestiti e ai dettagli. Per questo magari la mattina ci metto un po’ più di tempo per prepararmi, quindi devo svegliarmi prima per arrivare in orario a Milanello”.

“Io sento pochissimo la pressione. Secondo me la tensione vera, quella che ti blocca la pancia la devi sentire appena entri in campo, non prima.”
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Full Look FENDI.

Ora che è in Italia da un anno, Kalulu finalmente riesce anche a godersi la città in tutte le sue sfumature. “Adesso che ho scoperto di più la città mi piace molto, ci sono molte cose da vedere ma non è troppo grande. È un po’ vecchia per me (ride) ma è veramente bella, c’è tutto, è come una capitale europea.” Ma soprattutto Milano è la capitale della moda, in quella che non può essere una semplice casualità dato il crescente interesse di Kalulu come ci conferma lui stesso: “Da quando sono a Milano provo ad essere sempre più inserito nell’ambiente ed a crearmi i miei giri di riferimento”. Difficile però incontrarlo in qualche evento mondano, troppo chiassosi per la sua calma personalità. Più facile invece che sia nascosto dall’oscurità di una sala cinematografica, la sua altra grande passione. “Quando ero ancora in Francia amavo andare al cinema, ero lì una volta a settimana o anche più. Adesso che sono in Italia è un po’ più difficile e sono diventato più casalingo, ma non mi perdo mai le mie serie tv preferite”. Tra queste ci sono Game of Thrones, compreso lo spin-off House of The Dragon, e Vikings “serie in costume che raccontano grandi storie, mi piace quando c’è grande cura nei dettagli e qualità delle immagini come se fosse un prodotto cinematografico”. Arrivato come un quasi sconosciuto, Kalulu è diventato uno dei volti più riconoscibili della squadra di Pioli. Mentre scattiamo sul terrazzo un tifoso lo riconosce alla finestra e comincia a cantare un coro dedicato al numero 20 rossonero, mentre Kalulu sorride imbarazzato. A Milano la sua vita è cambiata drasticamente, lanciato nella coppia centrale della squadra che ha riportato lo scudetto nella metà rossonera a suon di clean sheet. “Essere arrivato e vincere subito lo scudetto è stata una grande gioia. Siamo tutti giovani in squadra e non ci rendiamo conto, perché quando inizi a fare qualcosa e riesci subito ti sembra che quella cosa sia facilissima, invece non è così”. Ma Kalulu ha questo raro dono di render tutto semplice, lucido, levigato. Come quando accompagna un attaccante avversario prima di intervenire con le sue leve leggere e scattanti, o accelera in progressione con il pallone al piede a testa alta ricordando i suoi illustri predecessori con la maglia rossonera. “Quando sei un difensore ti deve piacere il lavoro sporco e rischiare il meno possibile ma ogni tanto tentare qualcosa in più con il pallone ti trasmette una sensazione di gioia, però poi se riesci sei troppo forte e se fallisci sei troppo scarso” dice allargando immediatamente le labbra in quello che avrete ormai capito è un marchio di fabbrica.

L’impatto con il calcio italiano è stato finora molto dolce, grazie anche alla sua personalità che camuffa perfettamente i suoi ventidue anni appena compiuti. “Io sento pochissimo la pressione. Secondo me la tensione vera, quella che ti blocca la pancia la devi sentire appena entri in campo, non prima. Ad esempio noi giochiamo domenica alle 20 e 45 (a San Siro contro il Napoli ndr), se non sono le 20 e 35 io ancora non sento niente, poi mi arrivano le sensazioni giuste ed entro in clima partita” mi rivela, confermando quello che avevamo intuito riguardo alla fiducia in se stesso e il suo fermo autocontrollo. Certo, rimangono le difficoltà legate ad un campionato così selettivo e dallo stile molto peculiare ma “quando hai la mia età magari non te ne rendi sempre conto. Allo stesso tempo sei già un esempio per un sacco di persone, una fonte di gioia quando sei in campo”. Kalulu impressiona per la lucidità con la quale affronta la sua vita e carriera, una tranquillità distribuita con un sorriso caldo in grado di mettere a proprio agio chiunque si trovi di fronte. Anche l’ultima risposta che mi da prima di salutarci appartiene a chi dimostra una saggezza che va oltre gli anni della carta d’identità, come fosse un alieno sbarcato per caso nel nostro paese con una maglia da gioco. “Il calcio in Italia è importantissimo per i tifosi, quindi è giusto dare il massimo per loro. Magari quando sei italiano e vivi sempre in Italia per te è una cosa normale, ma se vai all’estero capisci come sia una passione fortissima.”

Talent: Pierre Kalulu
Photographer: Jon Bronxl
Photographers BTS: Zacharie Bizimana and Phillipe Alexandre Aka-Adjo
Stylists: Alessandro Benvenuti and Landryble
MUA: Cristina Bonetti
Photographer Assistant: Andrea Ariano
Light Assistant: Sofia Quilici
Interview: Lorenzo Bottini
Production: nss factory