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Nike Hijab Pro, parliamone

Il velo sportivo di Nike è uno dei prodotti sportivi più interessanti del 2017, tra critiche ed entusiasmi

Nike Hijab Pro, parliamone Il velo sportivo di Nike è uno dei prodotti sportivi più interessanti del 2017, tra critiche ed entusiasmi

A marzo di quest'anno Nike ha presentato la versione sportivo dell'hijab, il velo islamico usato più comunemente dalle donne, che solitamente viene annodato intorno al collo per coprire i capelli secondo i dettami dell'Islam. Il "Nike Hijab Pro" dal primo dicembre è stato reso disponibile a livello globale al prezzo di 30 euro. Nike è il primo grande brand a produrre un hijab sportivo - fin'ora sono stati prodotti da aziende piccole e locali oppure in Cina - confermando da un lato l'interessamento per i mercati emergenti islamici, e dall'altro il suo posizionamento politico. Infatti Il lancio dell'hijab è una dichiarazione culturale del brand americano, che ha attirato applausi e critiche da tutto il mondo. 

E pensare che fino al 2004 l'hijab era bandito dalle olimpiadi, la FIFA ha tolto il divieto solamente tre anni fa. Nella presentazione del prodotto Nike ha rilasciato la seguente dichiarazione: «Il Nike Pro Hijab ha richiesto un anno di lavoro, ma l’idea alla base della sua realizzazione risale a molto prima, ovvero al principio fondativo di Nike, quello di servire gli atleti: “Se hai un corpo sei un atleta”. La realizzazione del Nike Pro Hijab è partita dalla richiesta di alcune atlete musulmane, che ne avevano bisogno per poter migliorare le loro prestazioni». Il Hijab Pro è stato realizzato in fibra elastica e traspirante per corrispondere alle esigenze delle atlete grazie alla collaborazione di Amna Al Haddad, campionessa olimpica degli Emirati Arabi, e altre atlete musulmane come la pattinatrice Zahra Lari. Nike diventerà probabilmente il principale distributore di hijab sportivi e aumenterà la sua presenza soprattutto in Medio Oriente, dove già sta aprendo diversi punti vendita, un mercato con un valore stimato di 5 miliardi di dollari.

 

Le reazioni sul pubblico alla lancio dell Hijab Pro sono state diverse. In molti - soprattutto atlete musulmane - hanno apprezzato il prodotto e la campagna Nike basata sul concetto di empowerment e self-cofidence delle donne sportive di fede islamica. La rivista americana Time lo ha inserito nelle 25 invenzioni del 2017. Molti utenti su Twitter ha puntualizzato - giustamente - il fatto che non si tratta di un'invenzione perché il veli sportivi sono sempre esistiti, e anzi la produzione Nike sembra essere un'appropriazione culturale nei confronti del mondo islamico. 

 

Nike ha puntualizzato che oltre a garantire i migliori risultati sportivi, l'hijab è stato progettato per rispettare i principi della legge islamica. Il prodotto fu annunciato a Marzo, mentre il neo presidente degli Stati Uniti Doldald Trump approvava il Travel Ban, che inibiva l'entrata nei confini statunitensi dei cittadini di 9 paesi a maggioranza islamica. Nike si è sempre schierata a favore dell'inclusione culturale nello sport con spot e progetti di beneficenza, in particolare da quando Donald Trump è diventato Presidente negli stati Uniti. Su Vice Sports, alcune giornaliste e attiviste per i diritti delle donne islamiche hanno fatto notare che l'hijab Nike è si un buon prodotto per le ragazze e le atlete di fede musulmana che vogliono praticare sport, ma allo stesso tempo esso rappresenta una normalizzazione dell'oppressione della cultura islamica nei confonti delle donne.