Cinque motivi per dire basta con il fantacalcio
Dopo tanti anni di fanatismo puro, la passione per il gioco più popolare d'Italia è finita
22 Agosto 2019
Premesso che non voglio affatto condizionare o convincere nessuno, neanche creare una corrente di pensiero e nemmeno fare l'anticonformista a tutti i costi, ma semplicemente forse non solo a pensarla in questo modo: a differenza delle estati passate, e per passate intendo quelle degli ultimi dieci anni circa, non ricollego più l'avvicinarsi della nuova stagione di Serie A alla voglia matta di fare l'asta del fantacalcio con gli amici di sempre. Niente countdown, niente desiderio che il tempo voli veloce e che sia di nuovo fine agosto, niente buco in agenda lasciato libero apposta per essere presenti al giorno della verità, quello che compromette l'intera stagione.
Anzi, per essere ancora più preciso, credo proprio di non voler più fare il fantacalcio e basta, non voglio proprio saperne più nulla: probabilmente è una scelta esagerata, un raptus momentaneo che, nel corso della stagione, mi costringerà a rivalutare questa rinuncia un po' affrettata. Sarà l'età che avanza, sarà colpa del progressivo distacco dal voler prendere parte ad un 'gioco' (anche se il fantacalcio, si sa, è tutto fuorché un gioco), in realtà è una decisione che covavo da tempo perché i sintomi sono iniziati a manifestarsi già da un po', e credo che questa sia davvero l'estate giusta per dire basta: i motivi di questa scelta che molti tifosi italiani medi non riusciranno a comprendere e giudicheranno come folle? Ve li elenco qui sotto.
1 Il calcio spezzatino
Lungi da me voler vestire i panni del tifoso nostalgico di quella Serie A che si gustava, neanche il tempo di sparecchiare, tutta insieme la domenica alle 3. Le ragioni per cui adesso la singola giornata di campionato è spalmata su più giorni sono molteplici, alcuni pienamente condivisibili e altri un po' meno, forse esagerati se iniziamo a paragonare il nostro calcio agli altri grandi tornei europei, assolutamente non allineati al cambiamento di orari. Quello che però ha contribuito, anche se solo il parte, a diminuire proporzionalmente la voglia di fantacalcio è la necessità, sempre più frequente, di schierare la formazione il venerdì (e anche prima talvolta) e dover aspettare fino al posticipo del lunedì sera, quando il più delle volte si sono già ampiamente dimenticati i propri giocatori in campo, e anche quelli dell'avversario.
2 Il fanta Premier
No, non siamo difronte al tipico caso de 'l'erba del vicino è sempre più verde', ma mi è capitato più volte di chiedermi come è possibile qualcuno di voi sia ancora capace di accettare quell'annosa condizione di dover pregare/sperare/dipendere dal giudizio proveniente dalla redazione di turno, uno 0,5 in più o in meno che può cambiarti il weekend e tutta la settimana seguente, ma anche rovinartela. E ancora: come è possibile che l'evoluzione del gioco non sia riuscita, negli anni, a giungere all'eliminazione del fattore voto in cambio di una soluzione più imparziale, asettica e neutrale invece che 'proteggere' le regole originarie? Tutto quello che succede nella versione inglese del fantacalcio, il Fantasy Premier League che si svolge interamente su una piattaforma creata appositamente, che funziona alla perfezione e che prevede unicamente bonus e malus: niente aste furiose, niente litigi per i voti, niente delusioni, niente di tutto ciò. Il futuro, insomma.
3 Le chat WhatsApp
Bello il fantacalcio, bellissimo comprare il talento polacco semi-sconosciuto a 1 e poi bullarsi alla sua prima doppietta stagionale, stupendo vincere contro il primo in classifica con un rigore sbagliato nel posticipo. Ricevere centinaia di messaggi al giorno su WhatsApp, invece, beh è assolutamente una delle cose a cui farei sinceramente a meno. Gruppi che, inevitabilmente, durante l'anno subiscono una deriva assoluta e finiscono per essere contenitori di materiale tutt'altro che inerente al fantacalcio: foto zozze, screenshot di altre chat di cui ti interessa ben poco, finte notizie di mercato, bollettino infortuni e inviti per aperitivi serali. Tutto quello che può soltanto peggiorare le vostre giornate.
4 I mercati di riparazione
Quello che in origine era un gioco semplice, anno dopo anno viene complicato sempre più da nuove formule (come quella Mantra, che comunque è davvero appassionante) e soprattutto da assurde regole interne decise talvolta per vivacizzare un po' la situazione, talvolta per punire i 'furbetti' di turno, talvolta senza nessun valido motivo apparente. Nei regolamenti privati che si stilano ad inizio stagione c'è sempre la previsione di 1/2/infiniti mercati di riparazione, programmati a piacimento durante l'anno. Un evento che diventa spesso la scusa per prendere una pizza tutti insieme ma che spesso di traduce in una serata da incubo per chi è costretto a collegarsi a distanza via Skype o con altri mezzi di fortuna per provare a prendere un difensore svincolato. Quelli che soffrono maggiormente questo tipo di organizzazione sono sicuramente i fuori sede, per cui la serata del mercato di riparazione spesso e volentieri si rivela semplicemente una gran perdita di tempo, visto che gli obiettivi di mercato saranno sicuramente sfuggiti causa connessione debole o problemi con l'audio, senza possibilità di tornare indietro.
5 Rosicate eccessive
Forse è il caso di essere sinceri al 100%, ed ammettere anche le proprie debolezze: qual è il record di anni consecutivi per cui siete riusciti a convincervi che 'questo è l'anno buono' senza poi raccogliere alcuna soddisfazione a maggio? Beh, se avete inanellato come me una serie più o meno prolungata di dispiaceri e disfatte, rinunciare al fantacalcio per eliminare ogni flusso negativo nella vostra routine quotidiana è un obbligo, un toccasana necessario. Così quantomeno eviterete di dover vedere trionfare, stagione dopo stagione, il vostro amico che non sa neanche di colore ha la maglia il Milan o che ha comprato il capocannoniere del campionato senza averlo mai sentito nominare.
Bonus
6 Parlare di fantacalcio
L'insofferenza in certi casi è totale, ed è principalmente per colpa della diffusione del fenomeno fantacalcio nella società, ormai argomento universale: capita sempre più spesso, infatti, di imbattersi in discussioni che riguardano il fantacalcio - talvolta anche particolarmente accese, in luoghi insospettabili, o che riguardano soggetti insospettabili - che eviterei volentieri di vivere. Un racconto continuo di esperienze, positive o negative che siano, una gara di sensazionalismo: 'io avevo contro Icardi che ha fatto doppietta', 'sono rimasto in 10 perché il difensore si è infortunato', 'c'è Juventus-SPAL quindi il tuo attaccante segna sicuro'. E' vero, sono stato io stesso il primo a partecipare a discorsi del genere, ma adesso non ce la faccio più.