L'FC Seoul ha messo delle bambole gonfiabili al posto dei tifosi

Rendere l'atmosfera degli stadi vuoti meno fatiscente per cercare di dare un minimo di carica in più ai propri giocatori è il nuovo obiettivo delle società.

Fino a ieri il premio di ''società creativa'' l'aveva vinto il Borussia Monchengladbach che attraverso dei cartonati aveva sostituito i tifosi in carne ed ossa; poi l'FC Seoul ha deciso di alzare l'asticella con una trovata che ha suscitato più critiche che apprezzamenti: nella sfida contro il Gwangjiu, infatti, sulle tribune dell’impianto vuoto sono state posizionate delle bambole gonfiabili - di cui 28 donne e 2 uomini -, una scelta che ha portato alle accuse da parte dei tifosi di aver utilizzato delle bambole ''sessuali''.

Pur esprimendo "sincero rimorso" sulla questione, il club ha però specificato che si trattava di ''manichini premium'' e non di bambole gonfiabili, citando le rassicurazioni del produttore dei manichini stessi - produttore anche di sex toys, tanto che alcune delle bambole sostenevano cartelli che pubblicizzavano siti di categorie protette - messi in tribuna per creare "un elemento di divertimento", nonostante nessuno abbia chiarito la scelta di fornirsi da un'azienda che produce bambole e il perché quasi tutti i manichini allo stadio avevano fattezze femminili.

Lee Ji-hoon, dirigente dell’FC Seoul, ha dichiarato alla BBC di non aver fatto nessun controllo sui precedenti di Dalcom, l'azienda che aveva fornito i manichini, e di non essersi reso conto di aver lavorato con un'azienda che creava prodotti per ''l’industria del sesso''. Lee ha ammesso di aver pensato che le bambole fossero ''molto umane”, ma ha detto che non gli era nemmeno venuto in mente che potevano essere giocattoli sessuali. 

L'unico ''mea culpa'' da parte di Dalcom arriva quando vengono fatti notare i cartelli tenuti in mano dalle bambole, dichiarando che ''Tutti i loghi avrebbero dovuti essere tolti prima dell’inizio del gioco''.