I Cleveland Cavaliers cambieranno logo, dice Daniel Arsham
Il Direttore Creativo dei Cavs ha raccontato del nuovo logo e dell'All-Star Weekend del 2022
19 Marzo 2021
Lo scorso Novembre i Cleveland Cavaliers sono diventanti la prima franchigia NBA a nominare un direttore creativo. Si tratta di un momento importante perché riflette un cambiamento nel modo di intendere lo sport e la cultura visiva che esso produce.
La scelta non poteva che ricadere su un celebre nativo di Cleveland: Daniel Arsham. Arsham è uno degli artisti internazionali più famosi al mondo facente parte di una élite di creativi - insieme a KAWS, Futura e Takashi Murakami - che è riuscita a svincolarsi dall’arte concettuale da galleria e calarsi nella cross-settorialità della cultura contemporanea.
Abbiamo incontrato Arsham virtualmente in occasione dell'IKEA Art Event 2021 al quale ha partecipato insieme ad altri cinque artisti e ha rilasciato ad nss magazine un'intervista esclusiva sul lavoro di un artista contemporanea e la posizione di creative director dei Cavs:
Sono onorato di avere una posizione davvero unica, perché il titolo di direttore creativo non esisteva prima della mia nomina. Il mio desiderio era di fondere il basket, un aspetto importante della cultura americana, con l'arte, il design e la moda.
Il trend che coraggiosamente hanno aperto i Cavaliers è stato ripreso anche dai Detroit Pistons che hanno, esattamente un mese più tardi, replicato la strategia di Cleveland affidando il ruolo a Big Sean. La direzione creativa di una franchigia NBA - sempre più assimilabile ad un brand a tutti gli effetti - è diventata una missione per Daniel Arsham, che prende molto sul serio la questione anche perché legato sentimentalmente a quella che ai tempi di LBJ è stata ribattezzata come The Land:
"Quello che mi chiedevo per i Cavs era: come posso parlare a un pubblico che non segue necessariamente il basket, ma allo stesso tempo come posso trasformare la squadra, il logo e il prodotto che produciamo in oggetti culturali? Può capitarti di stare in Giappone e vedere un ragazzo che cammina con una maglia dei Lakers. Magari non ha idea di chi giochi attualmente nella squadra e di come stia andando in quella stagione, ma indossa quellla maglia per quello che rappresenta per lui. Questa è una prospettiva davvero interessante".
Il lavoro che ha iniziato ai Cavs ha prodotto come primissimi risultati una City Edition jersey tra le più belle della stagione e una rivisitazione del parquet della Quicken Loans Arena che esalta l'heritage musicale della città che ospita l'Hall of Fame e il museo del Rock&Roll. Ma i progetti sono ben più ambiziosi e Arsham ci ha svelato che uno dei suoi lavori potrebbe riguardare proprio il logo della franchigia che nel 2016 ha alzato il titolo NBA per la prima volta nella sua storia:
"Ora lavoro per i Cavs da circa 6 mesi e sto cercando di capire dove posso portare la squadra dal punto di vista estetico e visual. Abbiamo molti progetti in corso come lo stile dell'arena, le maglie della prossima stagione e tra questi c'è anche un'evoluzione del design del nostro logo".
Da quando LeBron ha lasciato la città nell'estate del 2018, i Cavaliers sono tornati ad occupare i posti più bassi della Eastern Conference. Gli step del processo di rebuilding passano anche per le idee creative di Arsham, chiamato a trasformare città e arena in vista di uno degli eventi più attesi degli ultimi anni: l'All-Star Weekend del 2022 ospitato proprio dalla città di Cleveland e dai Cavs.
"Nel 2022 avremo l'ASG qui a Cleveland e c'è molta attesa attorno a questo evento. Sarà un'ottima occasione per esaltare la creatività locale coinvolgendo gli stilisti che hanno sede a Cleveland, l'intera scena gastronomica della città e tanto altro. Quindi allo stesso modo mi occupo della squadra ma anche della città: i Cavs sono l'unica squadra NBA dello stato in Ohio, quindi rappresentano tantissime persone".
A nss magazine ha rivelato come giocare con le icone della cultura contemporanea post capitalista (riuscendo allo stesso tempo a offrire una critica e sfruttare i meccanismi di marketing), come il tempo ha influenzato la sua visione dell'arte e come questa può essere sistema linguistico che funzioni al di fuori dei vincoli del linguaggio. A nss sports, invece, ha raccontato un lato più legato alle sue origini e a quanto l'esclusività del suo ruolo gli consenta di esplorare le sue radici in una Cleveland che ben presto trasformerà.