Com'è andato l'evento di Les Vêtements De Football a Parigi
Un talk tra calcio, moda e integrazione prima della finale mondiale
20 Dicembre 2022
Jeremy French
Fondato da Jules Ouaki dopo la Seconda Guerra Mondiali Tati è stato, senza mezzi termini, uno degli store più importanti di tutta la Francia. Ouaki, arrivato anni prima in Francia dalla Tunisia, aveva creato Tati dandogli il nome di sua madre e con il sogno di uno store che potesse essere realmente per tutti. “Les plus bas prix”, come recitava il claim che campeggiava sullo store di Barbès, uno dei quartieri più multietnici nel cuore di Parigi, ai piedi di Montmartre. Tati non ha mai superato i due anni terribili che il COVID ha messo davanti al suo sogno, chiudendo l’ultimo store, proprio quello di Barbès, nell’estate del 2020.
Da quel momento in poi Youssouf Fofana, founder del movimento culturale Maison Chateau Rouge, ha rilevato il posto per creare la Union de La Jeunesse International, un centro culturale nato con l’obiettivo di offrire cultura ed aggregazione alla comunità, anche attraverso la moda. UJI è infatti salito alla ribalta lo scorso anno, quando è stato scelto come luogo di lancio per la collaborazione tra Maison Chateau Rouge e Jordan Brand. Un evento di cui ancora si parla in città, emblematico della potenza evocativa del lavoro di Fofana e dell’importanza di una certa forma di integrazione sociale che vive nella capitale francese. Un discorso che vale anche per la Nazionale Francese di calcio, peraltro: la Francia ha concluso la partita con una formazione composta per 10/11 da calciatori di seconda generazione francese, da Mbappé a Kolo Muani a Tchouameni. Una squadra fortissima e giovanissima che rappresenterà i Blues per i prossimi 10 anni almeno e che simboleggia in modo potente l’evoluzione della popolazione francese - come peraltro aveva già fatto la nazionale campione del mondo del 2018.
Non è passato molto tempo prima che sui social media questa cosa venisse fatta notare con toni ovviamente razzisti, di chi gridando alla sostituzione etnica ignora completamente cosa sia sempre stato il calcio e cosa soprattutto dovrebbe essere: una forza culturale.
Per la presentazione di Les Vêtements De Football 2017 - 2022, un libro che propone una visione diversa del calcio e un modo di intenderlo meno netto e stereotipato, nss ha scelto di collaborare proprio con UIJ nella creazione di un momento comunitario in occasione della finale mondiale. Un match view collettivo nel quale a fianco di una ovvia maggioranza francese si facevano sentire le sporadiche simpatie argentine e che non ha fatto altro che dimostrare come il calcio dovrebbe essere per continuare a vivere. La partita è stata preceduta da un talk sul futuro del calcio e della moda con David Bellion, direttore creativo dell'Atletico Paris, Danny Williams, founder di Beautiful Struggles, e Jack Whelan, direttore di Le Ballon, che ha condensato in una giornata l’idea di calcio che nss sports cerca di portare avanti oramai da cinque anni, ripudiando ogni forma di discrimanazione, estremismo e violenza, ma concependo il calcio per quello che è: una delle più dirompenti forze culturali al mondo.