Dentro l'archivio della AS Roma a Trigoria
Siamo stati ospiti per l'occasione del lancio della Legacy Collection
09 Marzo 2023
La storia di un club di calcio rappresenta la sua identità, i suoi valori, le sue aspirazioni. È un grande racconto popolare che trascina come un fiume in piena, stagione dopo stagione, successi e sconfitte, lacrime e gioie formando a valle una memoria collettiva fatta non solo di ricordi ma anche di oggetti, memorabilia e immagini. Sono proprio questi che la AS Roma ha deciso di raccogliere, collezionare e catalogare, secondo un lavoro ormai decennale che finalmente sta vedendo la luce. Siamo infatti nell’archivio che la squadra giallorossa ha creato a Trigoria, un lavoro unico nel mondo italiano e che celebra il fortissimo legame tra il club e la città eterna. L’occasione è il lancio della nuova Legacy Collection, una linea che omaggia e ricorda le origini del Club giallorosso attraverso un design ispirato all’iconica maglia della Società Sportiva Alba, una delle società dalla cui fusione, nel 1927, nacque l’Associazione Sportiva Roma.
Realizzata insieme allo sponsor tecnico New Balance, la collezione è il perfetto esempio di come integrare uno sguardo moderno e innovativo partendo da un rigoroso processo d’archivio e conservazione. Il colore e il design della maglia infatti è stato realizzato dopo un lungo lavoro d’archivio, ritrovando vecchie tessere dei soci della squadra fondata da Umberto Farneti e usandoli per indovinare la giusta tonalità. Il verde foresta era infatti uno sbiadito ricordo del quale le foto in bianco e nero non possono portare memoria, mentre la fascia bianca centrale è la chiave della maglia oggi come ieri. “Lo stemma non lo abbiamo scelto casualmente, è il primo che indossò la Roma nel 1933 e ricorda molto quello dell’Alba. Anche qui c’è stato un lavoro d’archivio” ci spiega Gabriele D'Urbano, responsabile della gestione dell'archivio. “Non abbiamo deciso di fare una copia carbone del passato, ma di trasportarla ai giorni d’oggi mantenendo l’identità.”
Un lavoro che oggi si affaccia alla modernità anche attraverso l’utilizzo dello stemma oleografico, già introdotto nella terza maglia di questa stagione e che segna un intreccio tra la storia sportiva e l’aspetto lifestyle della squadra. Una celebrazione della storia del club mentre ci si lancia verso un nuovo futuro dove il calcio esce dai suoi margini di gioco e diventa parte integrante della vita quotidiana. La relazione tra squadra e città è infatti l’elemento distintivo del progetto d’archivio della società capitolina, che negli anni si è fortemente impegnata nello stabilire un rapporto con il territorio, i suoi abitanti ed anche le altre squadre romane. “Abbiamo invitato i rappresentanti della riformata Alba Roma 1907 (che è nata nel 2020 in piena pandemia n.d.r.) qualche settimana fa per mostrare la maglia. E' stato un momento emozionante per tutti".
Girare dentro l’archivio, aprendo un cassetto dopo l’altro, è infatti immergersi non solamente nella storia del club ma anche quasi in un secolo di romanità, fatta di trasformazioni urbanistiche, rivoluzioni culturali e tecniche, tradizioni che si sono andate a sovrapporre fino a scomparire. Come l’elmo da antico romano regalato dalla Curva Sud a Giancarlo De Sisti al termine di un derby vinto nel dicembre del 1974 proprio con un gol di Picchio. All'epoca c'era ancora l'abitudine di scambiare presenti tra i giocatori e i tifosi in occasione delle partite importanti. In questo caso un elmo fatto in casa con le setole di una scopa. O gli scarpini realizzati per Eraldo Monzeglio, membro della Nazionale campione del mondo nel 1938, in pelle e con una suola in ferro. O ancora la borsa d’allenamento disegnata da Piero Gratton, che per la prima volta fissa i colori ufficiali della squadra giallorossa dopo decenni di infinite sfumature. L'archivio custodisce l'intera iconografia del lavoro del designer italiano, che comprende tutte le prove e i bozzetti realizzati fino al definitivo e iconico lupetto che ancora oggi la AS Roma usa sulle proprie maglie.
Ma il cuore dell’archivio sono ovviamente le oltre mille maglie che mostrano, come i cerchi nel tronco, la storia del club. Ogni colore, dettaglio, modello, racconta un capitolo del romanzo giallorosso, del quale qui è possibile sfogliare ogni pagina. Dalla primo modello prodotto della maglia nell’agosto 1927 e affidato per l'intera stagione ad Antonio Maddaluno, un giovane della squadra Allievi che verrà poi promosso in prima squadra, alle maglie degli anni 70 con i primi sponsor visibili, Umbro, indossata durante il torneo Anglo-Americano, a quella realizzata da adidas, che è diventato il modello di riferimento per la jersey della prossima stagione che segnerà il ritorno dello sponsor tedesco.
Non si contano le maglie indossate in campo dai capitani, da Di Bartolomei, De Rossi e ovviamente Francesco Totti, di cui sono presenti modelli per ciascuna sua stagione in giallorosso, dalle giovanili fino all’ultima vestita nell’addio all’Olimpico. Ma non mancano neanche altre legate in qualche modo alla tradizione romanista, come le maglie delle squadre che il club ha affrontato negli anni - bellissima in questo contesto la 10 in mesh dei New York Cosmos indossata da Pelé durante un'amichevole estiva - o delle nazionali rappresentate dai giocatori giallorossi.
Una capsula del tempo per ora nascosta nella campagna romana e che al momento è un grande asset identitario, documentale e commerciale, da usare come ispirazione da cui partire per rinnovare e omaggiare la tradizione giallorossa. Micol Schiona, archivista e responsabile della Collezione, ci spiega come questo “è un’archivio d’impresa, che nasce per raccontare la storia del brand sia come luogo di passaggio delle varie parti che fanno parte dell’impresa Roma. Ad esempio noi raccogliamo anche tutti i logotipi, le font e le carte intestate che creano la storia grafica del club, un patrimonio inestimabile che poi può essere riutilizzato in termini commerciali".
Come i grandi brand, l'archivio della AS Roma ha un valore economico oltre che storico, e aiuterà a rendere il marchio della squadra ancora più famoso in giro per il mondo, associandolo a quello della città eterna. Per raccontare una grande storia d'altronde serve una profonda memoria, quella che le centinaia di oggetti, immagini e maglie da gioco raccolte a Trigoria stanno contribuendo a creare.