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Come la F1 è arrivata a disputare un Gran Premio a Las Vegas

Una questione di soldi in cui c'entra anche Netflix

Come la F1 è arrivata a disputare un Gran Premio a Las Vegas Una questione di soldi in cui c'entra anche Netflix

La Formula 1 per la terza volta nella stagione 2023 torna negli Stati Uniti ma questo appuntamento è diverso dai precedenti due di Miami e Austin. È speciale ed è cerchiato in rosso sul calendario da almeno un anno, più precisamente dall’annuncio ufficiale arrivato il 31 marzo 2022. Sì, perché la Formula 1 arriva a Las Vegas. Non è la prima volta in assoluto che il circus approda a Sin City. Qui, infatti, si sono disputati già due Gran Premi nel 1981 e nel 1982 seppur in una cornice completamente diversa da quella sfarzosa e scenografica che accoglierà i piloti a partire dal 16 novembre. All’epoca la gara si corse in un circuito asettico realizzato ad hoc all’interno del parcheggio del Caesars Palace.

Questa volta sarà tutto diverso. Per l’occasione è stato realizzato un circuito lungo poco più di 6 chilometri che si sviluppa fra le vie cittadine. Come riporta Il Post, i lavori di costruzione del circuito hanno creato non pochi disagi a causa del traffico nel centro città e una quasi totale assenza di comunicazione tra cittadini e l'organizzazione della gara. Un progetto costato 80 milioni di dollari solo per il rifacimento del manto stradale ma che regalerà uno dei momenti più spettacolari nella storia di questo sport, ovvero le monoposto che sfrecceranno oltre i 300 chilometri orari lungo la Strip, la strada più famosa e conosciuta di Las Vegas. La gara si svolgerà in notturna: 50 giri da percorrere fra tre rettilinei principali e 14 curve.

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Ma come ha fatto la Formula 1 ad arrivare a Las Vegas? Con i soldi sarebbe la risposta più semplice ed immediata. C’è però qualcosa di più. Da quando nel 2017 Liberty Media ha rilevato la proprietà di Formula One Group, l’azienda statunitense ha lavorato incessantemente per aumentare l’interesse nei confronti della Formula 1, un risultato ampiamente centrato attraverso due strategie. La prima è stata il lancio di Drive to Survive, la serie prodotta da Netflix che ha cambiato completamente la percezione di questo sport aggiungendo un po’ di drama alle storyline che si sviluppano ogni anno e che ha avuto un successo planetario diventando lo standard per ogni produzione sportiva. La seconda è stata quella di organizzare Gran Premi laddove la F1 non era mai arrivata, come in Qatar e in Arabia Saudita, oppure di sfruttare il successo di alcuni piloti per tornare in alcune nazioni, come nel caso di Max Verstappen ed il Gran Premio di Zandvoort nei Paesi Bassi.

L’unione di queste due strategie è confluita nell’idea - partorita nel 2019 ma rimasta tale sino al 2021 per via della pandemia - di capitalizzare il successo della Formula Uno negli Stati Uniti portando un Gran Premio a Las Vegas e provando a creare un evento che per glamour e popolarità possa competere con il Super Bowl. Per convincere tutti gli stakeholders coinvolti, Liberty Media ha lavorato dietro le quinte per circa un anno ed una volta ottenuta l’apertura al progetto, ha deciso di agire come mai aveva fatto sino ad ora. Come raccontato da The Athletic, solitamente Formula One Group si affida a dei promoter locali per la realizzazione dell’evento una volta che ha scelto la sede di una gara, ma per il Gran Premio di Las Vegas ha deciso di farsi carico anche dalla parte organizzativa.

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E qui ci ricolleghiamo al discorso dei soldi. Tra le varie spese accessorie per questo evento, Formula One Group ha speso 240 milioni di dollari per comprare un terreno da 24 acri necessario per la creazione della pitlane e del paddock. Una spesa importante da cui rientrare sarà molto facile dato che, secondo le stime del Financial Times, solo per il 2023 il circus punta ad incassare 500 milioni di dollari e, per i dati raccolti da Applied Analysis, l’introito complessivo per la città di Las Vegas sempre per il 2023 sarà di 1,3 miliardi di dollari. Ci sono talmente tanti soldi in ballo che l’iniziale accordo valido sino al 2025 è già stato rinnovato sino al 2032 senza che un semaforo sia stato ancora acceso. Per alcuni addetti ai lavori il Gran Premio di Las Vegas ha il potenziale per diventare una grande classica della Formula 1 e un appuntamento fisso per gli amanti dello sport in America. Specialmente grazie al suo posizionamento sul calendario dato che si terrà sempre nella settimana che precede il Giorno del Ringraziamento, un periodo solitamente scarico dato che arriva dopo le World Series della MLB mentre NBA e NFL sono ancora nel pieno della Regular Season.

Per aumentare la portata planetaria dell’evento, Liberty Media è scesa anche a patti con la tradizione dato che la gara si disputerà il sabato sera e non la domenica. Inoltre, l’edizione 2023 del Gran Premio ha tutti gli elementi per essere una grande festa mondana. Max Verstappen ha già conquistato il suo terzo titolo mondiale consecutivo e la line-up dei piloti per la stagione 2024 è quasi completa. Non c’è nulla per cui competere, se non la curiosità di scoprire questo nuovo circuito e l’orgoglio di diventare il primo storico vincitore del nuovo Gran Premio di Las Vegas.