L'arte di essere Paul Pogba

Il calcio non ha bisogno di persone normali, ma di creators. Nessuna necessità di gente da 6 politico, di giocatori che postano foto della loro cena e di atleti che si accontentano della performance, senza badare allo spettacolo. Il calcio vuole passione, colore e fantasia e sì, anche un pizzico di follia. Il calcio ha bisogno di uno come Paul Pogba.

Mai banale come calciatore, ancora meno come personaggio a tutto tondo. Idolo dei social, re del lifestyle e icona sportiva, legata indissolubilmente al marchio dei giocatori-immagine per eccellenza, adidas. Sulle orme di David Beckham, il numero 6 del Manchester United sta diventando uomo copertina del marchio tedesco, che sta identificando in determinati atleti il proprio punto di riferimento nei principali sport del mondo. Non a caso, l’alter ego di Pogba nella NBA è la super star degli Houston Rockets, James Harden. Giocatore che, al pari del centrocampista francese di Lagny-sur-Marne, fa dello stile il suo punto forte, sia in campo che fuori. E se uno (Harden) è famoso per la sua barba al punto da essere soprannominato the Beard, l’altro (Pogba) fa incetta di like sui social postando le sue ultime capigliature, che negli anni hanno incluso emoji, Pokéball e il simbolo di Batman.

Entrambi sono stati protagonisti della campagna adidas “Sport Need Creators”, insieme a molti altri campioni di NBA, NFL e MLB. Ed è significativo che proprio Pogba sia stato scelto come uomo immagine per il calcio, in uno spot che racconta la crescita del fenomeno francese, dai campetti nella periferia di Parigi ai gol da capogiro nello Juventus Stadium. Non male per un ragazzo di 23 anni che deve competere a livello di marchio con un certo Leo Messi - ovviamente ancora punta di diamante in casa adidas - ma che già riesce a ritagliarsi una fetta importante di visibilità. Anche perché, a differenza della Pulga che gioca in una squadra marchiata Nike, Pogboom ha dalla sua un contratto di ferro tra Manchester United e l’azienda di Norimberga - qualcosa come 750 milioni di sterline in 10 anni - che potrebbe renderlo in un futuro nemmeno tanto lontano il giocatore simbolo del brand.

E proprio come Harden nella NBA, Pogba sta rapidamente valicando i confini del semplice calciatore, diventando qualcosa di più. Perché oltre alle acconciature colorate e fantasiose, nel fenomeno francese c’è qualcosa che colpisce più profondamente e ispira le nuove generazioni come solo le grandi icone dello sport sanno fare. Qualsiasi calciatore può spingere un ragazzino a comprarsi le scarpette da calcio che indossa, ma solo quelli speciali riescono a contagiare migliaia di persone. Ecco, Pogba è un giocatore speciale, in campo e fuori. Uno che, a prescindere da quanto esagerato - tanto nel tiro al volo da 35 metri quanto negli outfit più particolari - fa tendenza sempre e comunque. Insomma, quanti si presenterebbero alla cerimonia di consegna dell’ultimo Pallone d’Oro con una giacca nero e oro in perfetto pendant con i capelli?

Pogba è il prototipo del calciatore del futuro, perché Messi e CR7 saranno anche macchine da guerra dal punto di vista sportivo ed economico, ma Paul sembra destinato ad arrivare oltre, spingendosi verso quei mercati che i due fenomeni in declino (lento, ma sempre di declino si parla) hanno solo sfiorato. Basti pensare alla tanto famosa Dab Dance, che Pogba ha mutuato da icone sportive americane come LeBron James e Cam Newton, esportando in Italia e in tutta Europa una tendenza fino a quel momento solo statunitense e confermandosi come uno dei calciatori più globali di sempre.

Photo by Soccerbible

Nel mentre, ieri sera hanno esordito ai suoi piedi le adidas Stellar Ace 16, spettacolare scarpa prodotta apposta per lui da adidas. Non in una partita qualsiasi, tra l’altro, visto che ad Anfield Road si è giocato il North-West Derby contro il Liverpool. Perché sarà anche uomo immagine e icona di stile, ma prima di tutto Paul Pogba è un calciatore ed è a Manchester per giocare e vincere.

#Heretocreate, alla sua maniera.