Bend it like Beckham
Il ritorno della adidas Predator
21 Novembre 2016
Nella vita di un tifoso di calcio ci sono sempre ricordi che hanno un posto speciale nella memoria. Vittorie incredibili, sconfitte brucianti, gol da cineteca e giocatori che ci hanno fatto innamorare. In questo tourbillon di emozioni si incuneano, senza quasi che ce ne rendiamo conto, anche la scarpette da calcio. Tornando indietro con la memoria, infatti, riaffioreranno sicuramente i ricordi di quel paio di scarpe, indossate dal nostro idolo del momento. Questo porterà inevitabilmente a ulteriori reminiscenze, visto che molto probabilmente avremo giocato noi stessi con quelle scarpe ai piedi, nel tentativo più o meno riuscito di emulare il nostro beniamino. E se ci sono delle scarpe da calcio che sono state icone ancor prima che strumenti da lavoro, queste sono le adidas Predator Mania, modello del 2002.
Create appositamente dalle three stripes per il Mondiale in Giappone e Korea - se accusate ancora malori ricordando lo sfortunato evento, chiamate un dottore - queste scarpe in pelle di canguro sono diventate una vera e propria… Mania. È difficile dire con precisione cosa le abbia elevate nell’Olimpo delle calzature calcistiche e probabilmente si tratta di una combinazione, più o meno fortuita, di eventi. In primis, la loro bellezza. Eleganti, con una squisita combinazione di rosso, nero e bianco, e allo stesso tempo zeppe di stile, le Predator Mania hanno conquistato grandi e piccini, spesso diventando protagoniste indiscusse nei campetti di periferia come nei grandi stadi. La loro particolare caratteristica della linguetta dotata di elastico per proteggere i lacci e favorire un tiro ottimale, poi, era pura magia.
Oltre al loro innegabile look mozzafiato, le adidas Predator Mania hanno beneficiato anche di una copertura mediatica mai vista in precedenza. L’inizio del nuovo millennio, infatti, è stato il periodo che ha dato il via alla comunicazione commerciale come la conosciamo oggi (o quasi), anche per via dello sviluppo di internet. In questo contesto, le scarpette indossate da fenomeni come Zizou e Del Piero, hanno avuto come testimonial quello che è stato il calciatore-icona per eccellenza, nonché uno dei primissimi a vedere incise le proprie iniziali su un paio di scarpe da calcio, David Beckham.
Parliamo di un giocatore che, nei quattro anni passati al Real Madrid, contribuì ad incrementare del 137% gli introiti commerciali dei Blancos e che, inevitabilmente, rese le Predator oggetto del desiderio per milioni di ragazzini nel mondo. Bend it like Beckham è molto più che il titolo di un film (tradotto in italiano Sognando Beckham, ndr), ma una vera e propria mania che colse il mondo del calcio in quegli anni, al punto da far pensare a Sir Alex Ferguson che lo Spice Boy non fosse più adatto allo United, per via dei suoi interessi nella moda e nella pubblicità.
Magari quella visibilità sarà costata cara a Becks dal punto di vista personale, visto che per anni è stato bollato come una rockstar holliwoodiana con interessi marginali nel calcio. Ma in realtà lo ha anche reso icona indelebile di questo sport e non solo per chi - e ce n’erano tanti - è sempre stato innamorato delle sue punizioni. Perché in ogni parte del mondo ci sarà qualcuno che dirà: “Ah, amavo quelle Predator, erano le scarpe di Beckham!”. E forse queste stesse persone proveranno un piccolo brivido di piacere scoprendo che, nel giro di qualche mese, proprio quel modello farà ritorno sugli scaffali. La Mania è pronta a tornare.