Il problema della Nazionale cinese con i tatuaggi
Il proibizionismo cinese al tempo della Coppa d'Asia
17 Gennaio 2019
Tra le squadre più attese durante la Coppa d'Asia c'è la Cina di Marcello Lippi, non tanto per il livello tecnico, ma piuttosto per vedere a che punto è arrivata la crescita del calcio cinese, dopo che negli ultimi anni la federazione e il governo hanno investito su giocatori europei in cerca di stimoli o a fine carriera, consoli del calcio europeo, spinti verso est per promuovere lo sviluppo del calcio. Se state seguendo la competizione potreste esservi accorti che alcuni calciatori indossano maglie a maniche lunghe nonostante i 30 gradi dell'Arabia Saudita. La risposta non va cercata in scelte di stile ma in disposizioni del governo di Xi Jinping, in un comunicato non tuttavia ufficiale che obbliga di nascondere i tatuaggi dei giocatori, sia in nazionale che nella Chinese Super League, in cui i club fasciano le zone tatuate dei calciatori non coperte dai pantaloncini, calzettoni e maglietta.
La politica è quella di promuovere un immagine positiva dello sport, non frivola e superficiale. È solo una faccia della guerra che il governo cinese sta portando avanti per il controllo sulla modernità, sull'omologazione e l'occidentalizzazione delle tradizioni e delle abitudini. Nonostante i Tattoo siano parte della tradizione orientale, molto più di quanto non lo siano di quella europea, l'immagine del calciatore tatuato è una cartolina dell'atleta occidentale, dal basket al calcio. I più grandi calciatori al mondo, fonte di guadagno anche in Cina, sono completamente coperti di inchiostro, basti pensare a Messi, Ibrahimovic o Neymar.
La nazionale cinese effettivamente è molto tamarra, soprattutto Zhang Linpeng, difensore del Guangzhou Evergrande di Cannavaro e considerato uno dei più forti giocatori cinesi. Il suo corpo è completamente coperto da tatuaggi tanto che nello scorso marzo, quando il decreto era stato più o meno ufficializzato, era stato escluso dalle convocazioni amichevoli della sua nazionale, formalmente per infortunio, ma i tifosi hanno voluto cercare ragioni più ampie. Durante la Coppa d'Asia per la quale è stato convocato, Zhang si è però riufiutato di coprire i tattoo sul collo, sulle mani e sulla gamba.
Il calcio, nella nazione più popolosa al mondo, fa fatica a trovare un'evoluzione completa. È ancora una mera forma di intrattenimento che non ha un potere e uno sviluppo indipendente. Basti pensare al dovere all'addestramento militare, che toglie i calciatori più giovani a molte squdre della Chinese Super League rallentando il processo di crescita dell'intero movimento. I limiti del calcio cinese sono presto evidenti, l'incredibile organizzazione, le disponibilità economiche e le strutture vengono limitate da politiche governative, in questi dettagli più frivole di quanto non lo siano i tatuaggi.