Perché una R è il simbolo del Vicenza?
Una storia che inizia nelle prime sponsorizzazioni italiane fino a diventare una parte integrante dell'identità del club berico
04 Febbraio 2022
Il L.R. Vicenza è stata una delle squadre a definire per molti versi le origini del calcio italiano. E’ stata infatti la prima squadra professionistica nel Veneto, essendo stata fondata nel 1902 dal preside e dall’insegnante di educazione fisica del Liceo Lioy, nonché la prima ad avere una mascotte in carne ed ossa alle proprie partite, il celebre Gatton Gattoni. Ma la particolarità che ha definito l’identità della squadra di Vicenza è legata al suo rapporto con il marchio tessile Lanerossi, tanto da diventare il simbolo sulla maglia bianco-rossa.
Quando ancora le squadre di calcio non potevano firmare contratti di sponsorizzazione con dei marchi, perché all’epoca si sosteneva che avrebbe sporcato la purezza della competizione, alcuni club per aggirare tale divieto iniziarono ad affiancare il nome di un'azienda alla denominazione societaria di un club sportivo, unendo le ragioni sociali. Dopo la seconda guerra mondiale e la fine del fascismo, fu sempre più frequente che determinate aziende integrassero le squadre come divisioni della loro società, di fatto inserendole nei propri libri contabili. Lo fecero ad esempio gli Agnelli con la Juventus e successivamente la Lanerossi, dopo le squadre di Schio e Piovene, con appunto il Vicenza nel 1953. I berici divennero così a tutti gli effetti la squadra professionistica dell’azienda tessile, portando il logo composto da una R in filo blu sul lato sinistro della divisa di gioco.
Un binomio che ha portato fortuna ad entrambi, con la Lanerossi ad accompagnare i biancorossi durante le stagioni migliori della storia del Vicenza, come ad esempio il secondo posto raggiunto nel campionato 1977/78. O i tanti campioni passati al Romeo Menti, da un giovane Paolo Rossi a un Roberto Baggio senza codino, tutti con la R ricamata sul petto. Lanerossi rimase proprietario e sponsor del Vicenza fino al 1989, quando l’azienda tessile fu acquistata dal gruppo Marzotto e la squadra venduta a Pieraldo Dalle Carbonare e rinominata Vicenza Calcio. Proprio in quel periodo il club stava vivendo uno dei momenti più difficili della propria storia, quando fu coinvolto in uno scandalo scommesse che annullò la promozione nella massima serie ottenuto sul campo e il seguente contraccolpo lo fece scivolare sempre più in basso nelle serie cadette.
Il Vicenza Calcio tornò in Serie A con Renzo Ulivieri e poi Francesco Guidolin in panchina, realizzando un’impresa alzando la Coppa Italia nel 1997 con la maglia firmata da Biemme e attraversata sul petto dallo sponsor Pal Zileri ma senza la iconica R, che tornerà finalmente sulle divise a strisce biancorosse per la stagione 2006-07. Resterà al suo posto fino al 2018, quando il Vicenza Calcio ad un passo dal fallimento verrà rilevata dal boss di Diesel Renzo Rosso, che la rinomina nuovamente Lanerossi Vicenza Virtus. Il nuovo patron, molto attento alla lettera R, la riporterà come nuovo logo societario, continuando una tradizione che attraverso il calcio ha superato la semplice sponsorizzazione diventando una parte integrante dell’identità della squadra.