Il Bloke Core è la cosa migliore nata da TikTok
L'incontro perfetto tra Lotta Volkova e le pinte in un pub inglese
23 Aprile 2022
Maglia da calcio, un paio di jeans boot cut e una sneaker low effort. Il Bloke Core, l’ultimo fashion trend nato su TikTok, è tanto semplice nel look quanto difficile da spiegare grazie a una genesi che parte dalla piattaforma social e arriva fino ai peggiori pub inglesi. La paternità del nome è attribuibile a @brandonlhuntly, tiktoker che per primo ha coniato il naming di quello che pur nascendo come un trend in totale antitesi con il mondo della moda deve, almeno in parte, il suo successo anche ad alcune delle cose viste recentemente in passerella. Dalle collezioni di Wales Bonner per adidas fino alla recente collabo tra il brand tedesco e Gucci vista pochi mesi fa, l’estetica Bloke è uno strano mix tra la cultura da stadio inglese e qualcosa uscito dalla mente di Lotta Volkova. Come nella maggior parte dei casi però è difficile stabilire chi sia nato prima, se l’uovo o la gallina, se il Bloke Core o la passione della moda per le maglie da calcio in un trend che affonda parte delle proprie radici nel thrifting, trovando parte della sua estetica soprattutto nelle jersey vintage che hanno iniziato a fare capolino nei Per Te di tutti quelli che fanno parte del “Fashion Tok”, il Tiktok dedicato alla moda.
È proprio lì che in passato sono nati trend come il Cottagecore, uno dei tanti esempi di sottoculture che sul social network trovano il posto giusto in cui romanticizzare un’estetica che, fuori da TikTok, probabilmente non esisterebbe. Il Bloke Core non fa eccezione e chi su TikTok si sente parte di una community, nella vita di tutti giorni farebbe probabilmente parte dell’enorme gruppo di appassionati di calcio talmente ossessionati dalla propria squadra del cuore da indossarne la maglia anche nei giorni feriali. Non è un caso se alla radice del Bloke Core ci sia, almeno idealmente, quello che qualcuno ha definito “scumbro”, il trend lanciato da Pete Davidson e Jonah Hill che vede nell’abbigliamento low effort e apparentemente casuale proprio il suo cavallo di battaglia. Ma guardandoci indietro gli esempi sono numerosi, arrivando a toccare anche Jonatan Leandoer aka Yung Lean, che con il suo fit fatto di polo da rugby è stato un po’ un lontano parente di chi adesso gira per le strade di New York con una maglia della Sampdoria di Vialli.
Nonostante il Bloke potrebbe essere destinato a durare davvero poco, il suo esempio ci ricorda due aspetti ormai diventati ricorrenti. Da un lato c’è la forza di TikTok come piattaforma capace di dare vita o riunire sottoculture, trend e semplici appassionati, mentre dall’altro c’è ancora una volta la forza del revival, parola abusata con il Y2K ma che per una volta non si vede associata a un decennio di pance scoperte e graphic tee di dubbio gusto ma all’estetica inglese portata in auge dal brit-rock, dagli Oasis e per l’ossessione per il calcio inglese anni ’90 raccontato da Nick Hornby. La cosa incredibile, come accade in questi casi, è che nessuno dei protagonisti del Bloke Core ha mai vissuto niente di tutto ciò.