Anche le squadre di calcio hanno bisogno di uno psicoterapeuta?
Il caso del Liverpool che ne ha assunto uno per tutti i suoi calciatori vittime di discriminazioni
27 Gennaio 2022
Nel 2018 Per Mertesacker fu uno dei primi calciatori a sollevare il problema della salute mentale nel calcio quando affermò di stare bene e vivere a pieno la sua vita solo dopo aver smesso di giocare. Quest'estate poi ha fatto scalpore la ginnasta Simone Biles, che ha deciso di non partecipare alla prova olimpica di ginnastica artistica per problemi che andavano al di là della mera performance sportiva. Il ritiro della ginnasta americana ha riaperto il dibattito sulla salute mentale nello sport e di come se ne deve parlare. Una tematica che sta diventando sempre più importante anche nel mondo del calcio, tanto che per affrontarla al meglio il Liverpool ha deciso di assumere uno psicoterapeuta per far fronte a questo problema. I reds si affideranno infatti alla psichiatra e terapista Ishbel Straker, che terrà colloqui privati con i giocatori, non più solo quelli dell'Academy ma anche della prima squadra. La psichiatra si occuperà in particolare di aiutare i calciatori a superare gli insulti razziali e non provenienti dal mondo dei social, ed a saper gestire gli eventuali problemi che potrebbero essere generati dall'improvvisa e inaspettata notorietà, con cui ogni sportivo deve saper fare i conti.
Ishbel Straker lavorerà principalmente insieme ai giocatori più giovani, che hanno appena effettuato il salto dalla primavera alla prima squadra e che spesso sono più vulnerabili, sia allo stress della performance che agli attacchi esterni, specialmente quelli di matrice razzista. Un problema purtroppo diffuso e che non riguarda solo il Liverpool. L'Arsenal la scorsa stagione fu uno dei primi club, dopo il monito di Thierry Henry, a minacciare i proprio fan di cancellare tutti i propri account social per fermare gli insulti razziali. Una situazione grave che si è ripetuta l'estate scorsa quando Rashford e Saka sbagliarono i due dei rigori fondamentali in finale di EURO2020 e vennero pesantemente insultati anche per il loro colore della pelle.
Eventi e gesti che dovrebbero farci riflettere e autonomamente cambiare, cercando di trovare sempre il giusto equilibrio tra tifo e passione e ricordando sempre che qualsiasi calciatore tolta la maglia rimane una persona e come tale va rispettata indipendentemente dai meriti o demeriti raggiunti in campo. E forse visti anche i recenti problemi in cui tutti i calciatori nel tempo sono incappati - Josip Ilicic è uno degli ultimi esempi - lo psicoterapeuta è una possibile soluzione e una figura perfetta da inserire in uno staff di calcio, al livello di massaggiatori e fisioterapisti. Chissà che la scelta del Liverpool non possa fare da apripista e convincere tutti i club ad assumere queste figure professionali con lo scopo di aiutare i propri giocatori a superare la tensione proveniente da fuori.