Cinque universi paralleli se il VAR fosse sempre esistito
Su Ronaldo era rigore, "il gol di Turone era regolare" e la Mano de Dios: come il VAR avrebbe cambiato la storia
02 Settembre 2017
La stagione appena iniziata sarà la prima con la "moviola in campo", il famoso e chiaccherato VAR (video assistant referee). Dopo le prime due giornate la svolta tecnologica sta avendo fortune alterne: durante la prima ha incassato elogi e approvazioni, mentre dopo la seconda il VAR è stato criticato da più fronti (in particolare dal capitano della Juventus Gianluigi Buffon) per le eccessive pause di gioco ed imprecisioni.
A prescindere da come si evolverà l'uso della tecnologia nel calcio, è difficile ignorarne il fascino dopo che per decadi in Italia moltissimi ne chiedevano l'introduzione. Ricordare Biscardi e Mosca che invocavano "l'aiuto per l'arbitro" riportanno alla mente quegli episodi arbitrali che hanno segnato la nostra infanzia e la storia del calcio senza pensare "che cosa sarebbe successo se ci fosse stato il VAR...". A Nss Sports ci abbiamo pensato parecchio a come il VAR avrebbe cambiato e ci siamo immaginati cinque universi paralleli creati da i più famosi scandali arbitrali.
1. La Mano de Dios
L'episodio fraudolentento più famoso della storia del calcio non sarebbe avvenuto con il Var. Nell'universo parallelo in cui l'arbitro tunisino Ali Bin Nasser rivede il gol su uno schermo a bordocampo mentre l'Azteca esulta per il gesto miracoloso a cui ha appena assistito, il gol viene annullato. L'arbitro espelle Diego Armando Maradona per proteste e cambia il mondo per sempre. Non vedremo mai il gol del secolo, segnato da Maradona appena quattro minuti dopo, l'Argentina viene eliminata dal Mondiale che sarà vinto appunto l'Inghilterra di Peter Shilton. Maradona cade in depressione e si ritira dal calcio, il Napoli non vincerà lo scudetto 1987 e finisce in serie B. L'unico elemento a favore degli argentini è che in uno scatto d'orgoglio dopo la sconfitta riconquistano le isole Falkland cacciando gli inglesi.
2. Il gol di Turone
Nella stagione 1980/1981 Roma e Juve si giocavano lo scudetto, alla terzultima giornata ci fu lo scontro diretto, che la roma avrebbe vinto per uno a zero se l'arbitro non avesse annullato il gol per un dubbio fuorigioco del centrale difensivo Maurizio Turone. La Juve vinse quello scudetto, e l'episodio passò alla storia del calcio nostrano come l'atto fondativo del romanismo anti-juventino e della retorica "del-palazzo-contro". Teletrasportandoci nel passato, grazie al VAR il gol viene convalidato e la Roma di Bruno Conti vince lo scudetto 80/81 e i due successivi. La Juventus invece si disunisce, non è più la squadra da battere e per una vicenda giudiziaria viene venduta dagli Agnelli, tornando as essere una piccola squadra provinciale. La Roma diventa la squadra più forte in Italia e corona la sua supremazia con la vittoria della Champions League in casa contro il Liverpool nel 1984, Roma diventa la capitale del calcio Italiano. All'apice del suo successo negli anni '90 un promettente ragazzo della primavera non trova spazio nella prima squadra stellare, viene venduto alla Lazio. Quel ragazzo si chiama Francesco Totti, non vincerà mai il pallone d'oro comunque, ma chiuderà alla Lazio la sua carriera, da idolo.
3. Byron Moreno e la Corea del Sud
Noi siamo buoni e consideriamo sempre la buona fede degli errori arbitrali. Questo non vale per Byron Moreno e quello che successe ai sedicesimi di finale del mondiale di Giappone e Korea del 2002, quando l'arbitro espulse Francesco Totti per simulazione e aver annullato un golden gol Damiano Tommasi. Tuttavia con il VAR non avrebbe cambiato le sorti della partita ma della FIFA. Infatti, Moreno sollecitato dagli assistenti avrebbe riguardato le azioni sospette per poi clamorosamente ribadire le decisioni iniziali. Lo scandalo fu così palese che sotto pressioni dell'allora capo del governo italiano Silvio Berlusconi il mondiale fu annullato e la FIFA sciolta. Dal 2002 non fu più giocato nessun mondiale, fino a quando l'Emiro del Qatar decise di distribuire favori e bustarelle a tutte le federazioni per l'evento del decennio: il Mondiale 2022 in Qatar con l'aria condizionata.
4. Chelsea-Barcellona e Didier Drogba
L'arbitro Tom Henning Øvrebø è diventato famoso soprattuto per l'arbitraggio durante il ritorno della semifinale di Champions league del 2009 tra il Chelsea e il Barcellona di Pep Guardiola, in cui negò quattro rigori clamorosi al Chelsea. Questa partita non è famosa come le altre, ma la sua influenza sulle sorti del calcio mondiale potrebbe essere stata sottovalutata. Il VAR infatti avrebbe permesso al Chelsea probabilmente più forte di sempre, di passeggiare sul Barcellona, che in quella stagione vinse il trplete e regalò al mondo del calcio il famoso Tiki-Taka. Nell'universo parallelo in cui il Chelsea vince quella Champions league, la dirigenza del Barcellona reputa troppo abiziose le idee di Guardiola che viene licenziato. Per il dolore della sconfitta e il suo animo da filosofo, Pep lascia per sempre il calcio e apre un chiringuito sulle spiagge oceaniche di Tarifa nel sud della spagna dove surfa e guarda i bambini giocare a calcio sulla sabbia. Il Barcellona passa in mano a José Mourinho (già assistente di Van Gaal in Catalogna) che rivoluziona la squadra: il centrocampo di Xavi e Iniesta viene sostituito, mentre Leo Messi viene venduto per 60 milioni al Manchester United dove farà panchina per tutta la sua carriera.
5. Il rigore di Iuliano su Ronaldo
Il più importante scandalo arbitrale in serie A è stato sicuramente il famoso contatto tra Ronaldo e Iuliano. Lunedì scorso l'allora allenatore dell'Inter Gigi Simoni ha dichiarato all'Ansa che "quell'episodio" gli "ha condizionato la carriera" e che "con il VAR quel rigore Ceccherini ce lo avrebbe dato". Bene, quindi nell'universo parallelo in cui il VAR ha corretto la decisione dell'arbitro, l'Inter di Ronaldo avrebbe vinto lo scudetto, ma soprattutto la carriera di Gigi Simoni - rispettato ma non eccelso allenatore - prende il volo: vince cinque scudetti e due Champions League con Ronaldo, poi dopo uno sfortunato periodo al Real Madrid, viene chiamato per allenare la nazionale italiana con cui vince i mondiali nel 2006. La faccia dimessa e rassicurante dell'ex allenatore dell'Inter diventa il volto del calcio italiano e nel 2017 Gigi Simoni è il responsabile VAR della Serie A. Ogni sera prima di andare a dormire dice grazie a Mark Iuliano.