Donald Trump e i Mondiali 2026
Mr President ha tweettato a proposito dei Mondiali 2026 con una velata minaccia a chi non supporterà la candidatura americana
27 Aprile 2018
Questa notte il Presidente degli Stati Uniti d'America Donald Trump ha fatto quello che gli riesce meglio: un tweet ambiguo e minaccioso, che ha scatenato . Questa volta non si tratta di politica estera o di Kanye West, ma dei Mondiali 2026, che saranno assegnati il prossimo 13 giugno a Mosca. Gli Stati Uniti hanno formalmente annunciato la loro candidatura - insieme a Messico e Canada - il 10 Aprile, ieri sera Trump sul suo profilo Twitter ha scritto:
USA, Canada e Messico hanno avanzato una FORTE candidatura. Sarebbe una vergogna se paesi che abbiamo sempre supportato si coalizzassero contro la nostra candidatura. Perché dovremmo sostenerli quando loro non sostengono noi (comprese le Nazioni Uniti)?
The U.S. has put together a STRONG bid w/ Canada & Mexico for the 2026 World Cup. It would be a shame if countries that we always support were to lobby against the U.S. bid. Why should we be supporting these countries when they don’t support us (including at the United Nations)?
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 26 aprile 2018
Il minaccioso riferimento del tweet di Trump è rivolto all'unica altra candidatura avanzata fino ad oggi per i Mondiali 2026: quella del Marocco. Da un punto di vista economico, le due candidature non sono neanche lontanamente conforntabili: i tre paesi americani hanno già gli stadi, le infrastrutture e il know how per organizzare un Mondiale, il Marocco al contrario dovrebbe costruire tutto da zero o quasi. Inoltre, l'edizione dei Mondiali del 2026 sarà la prima che vedrà la partecipazione di 48 squadre, quindi più tifosi, più partite e organizzazione ancora più complessa. Due sono i motivi che fanno sperare ancora il Marocco. Il primo riguarda il metodo di assegnazione: per la prima volta saranno le stesse federazioni a scegliere dove si giocherà, basterà arrivare a 104 voti per ottenere la maggioranza delle preferenze, per questo motivo Trump sta esercitando pressioni su paesi più piccoli ed economicamente dipendenti dagli USA. In Marocco sono già convinti di ricevere il supporto da parte dei 53 stati africani e di quelli asiatici, per quella che sarebbe la seconda edizione di un Mondiale in Africa dopo Sudafrica 2010. Il secondo è politico: la FIFA ha bisogno di riabilitare la sua immagine pubblica dopo gli scandali legati alla corruzione per i Mondiali in Qatar e la continue e presenti violazioni dei diritti umani nella costruzione degli stadi. Visto il momentum politico degli Stati Uniti, le federazioni potrebbero puntare su un paese in crescita come il Marocco.
I Mondiali 2026 saranno assegnati il prossimo 13 giugno a Mosca.