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Le migliori maglie con le fiamme

Quando si dice essere on fire

Le migliori maglie con le fiamme Quando si dice essere on fire

Ci sono kit da gioco che si distinguono per elementi insoliti che raramente vediamo scendere in campo e rimangono nella mente degli appassionati anche a decenni di distanza. Uno di questi elementi sono sicuramente le fiamme, una fantasia arrivata al grande pubblico nel 1997 grazie ad adidas quando decise di creare una maglia molto particolare per il portiere in verde e con le fiamme. Una fantasia diventata subito iconica e capace di attirare prepotentemente l'attenzione del pubblico tanto che Asics si convinse a crearne una molto simile nel 1998, sempre per lo storico portiere Yoshikatsu Kawaguchi. Ma il Giappone non è stato l'unico ad adottarle, ecco le altre 5 iconiche maglie con le fiamme.

Belgio - adidas

L'ultimo in ordine di tempo ad aver riportato le fiamme sulle maglie da calcio è stato il Belgio, grazie al concept realizzato da adidas per il Mondiale in Qatar. Un concept quasi scontato per una nazionale che è soprannominata "Red Devils", e che non si limita solo alla maglia ma che è presente anche sui calzettoni. Un kit attento anche alla sostenibilità, per creare la maglia home, adidas insieme a Parley Oceans hanno utilizzato una grande quantità di plastica presente nel mare. La maglia è già acquistabile qui.

Napoli - EA7

Anche il Napoli tra le sue 12 maglie delle scorsa stagione realizzate insieme ad EA7 ha trovato spazio per crearne una con le fiamme. Dopo quelle dedicate a Maradona, lo scorso anno i partenopei sono scesi in campo con una maglia realizzata per omaggiare ed esaltare anche la passione e l’amore dei tifosi. Ispirazione che proviene con tutta probabilità dal Vesuvio, uno dei vulcani più pericolosi al mondo a causa delle sue esplosive caratteristiche. 

nss - PUMA

La Volcano Jersey di nss è un richiamo al rapporto che unisce Napoli e Kagoshima, due vulcani simili che annullano i 13 mila chilometri di distanza e che ovviamente riprendono le fiamme. Una maglia parte di un progetto speciale realizzato da PUMA che ha coinvolto 4 città diverse - da Napoli a Tokyo, da New York a Londra - e 4 culture diverse, con design creati ad hoc per esaltare dettagli iconici delle metropoli.

Giappone - adidas - Asics

Ai mondiali di Francia '98 il portiere della nazionale giapponese si è fatto notare soprattutto per la sua divisa realizzata da Asics e non per le parate effettuate. La fantasia 'a fiamme' stampata sulla maglietta ricorda quelle serigrafie che tutto ad un tratto comparvero su auto e furgoni americani negli anni '50. Di sicuro la selezione nipponica (alla sua prima partecipazione assoluta) non fece 'fuoco e fiamme' in quell'edizione della Coppa del Mondo concludendo il proprio girone con zero punti in classifica, con quattro gol subiti ed una sola rete messa a segno. Un pattern proposto anche due anni prima da adidas, ma che come il successivo non portò tanta fortuna alla nazionale di Miura e Nakata.

Southampton - Admiral

 

Se la maglia del Giappone è quella che ha definitivamente consacrato questo pattern il Southampton però ha fatto da apripista nel 1992. Con l'aiuto di Admiral, gli inglesi infatti adottarono questo pattern sulla seconda e terza maglia, rispettivamente azzurra e oro, durante la prima stagione assoluta della Premier League.